Diversi grossisti e operatori dell’Ho.Re.Ca. (Hotel, Restaurant, Catering) affermano che i termini di pagamento stabiliti dall’articolo 62 non riguardano più i loro settori, secondo quanto previsto nel regolamento dell’Antitrust. Ma è proprio così?
Una nostra lettrice, produttrice di alimenti, ci ha inoltrato copia dell’email ricevuta da Unigroup SpA (1) in cui si comunica che ” le modalità di pagamento previste dall’Art. 62 non riguardano più il mondo dell’HO.RE.CA., come da regolamento emanato dall’AGCM il 09.03.13 sulla Gazzetta Ufficiale n. 58, avendo specificato che va applicato solo per gli operatori della filiera agroalimentare connotati da un significativo squilibrio nelle rispettive posizioni di forza commerciale, caratteristica che non appartiene al ns. rapporto commerciale.”
Fatta la legge, scovato l’inganno? Non si direbbe. Piuttosto, nella confusione generata da tutte le Autorità che dovrebbero semplicemente applicare una legge dello Stato, ognuno si affida al proprio azzeccagarbugli per giustificare la violazione della legge stessa. Spregiudicatamente, tanto si sa, siamo in Italia, in un modo o nell’altro le cose si risolveranno. Qualcuno proverà ad abrogarla questa legge, o magari salterà fuori un condono dalle gravissime sanzioni a cui molti si espongono.
Il Fatto Alimentare ha seguito l’articolo 62 sin dalla fase del concepimento, quando il ministro Mario Catania appena insediato alle Politiche Agricole a dicembre 2011 annunciò di voler fare ordine e riportare equilibrio in questa benedetta filiera agro-alimentare i cui produttori hanno subìto le più gravi vessazioni. Ne abbiamo seguito gli sviluppi e i ripetuti attacchi – da ultimo, il goffo scambio di lettere tra Confindustria e il Gabinetto del ministro Passera – senza mai perdere fiducia nella legalità. Il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali é tornato nei giorni scorsi a ribadire ciò che dovrebbe essere ovvio in ogni Stato di diritto, vale a dire che la legge rimane in vigore ed è pienamente applicabile, senza se è senza ma.
Di conseguenza, ogni operatore professionale che nell’acquisto di prodotti agricoli e alimentari – e nelle relazioni commerciali correlate – non applichi fedelmente le prescrizioni di cui all’articolo 62 della legge 24 marzo 2012 n. 27 espone sé e/o la propria azienda al concreto rischio di subire gravi sanzioni amministrative.
Viceversa, chi abbia conoscenza di episodi come quello segnalato può chiedere – direttamente o tramite un’associazione di rappresentanza a livello nazionale, ivi comprese quelle dei consumatori, come il Codacons ad esempio – l’intervento dell’Autorità garante per la concorrenza e il mercato. E quand’anche questa ritenesse di archiviare una segnalazione, l’esponente potrà rivolgersi al TAR per ottenere giustizia. Non sarebbe la prima volta che il giudice amministrativo interviene in contrasto con l’Antitrust.
PS: Nel resto d’Europa e del mondo le merci sono pagate al momento dell’ordine o al più tardi entro poche settimane. I pubblici esercizi dovrebbero essere i primi, poiché lavorano con scorte limitatissime e rivendono subito le merci, con margini tra l’altro assai maggiori rispetto ai negozianti. E invece rivendicano la legge del più furbo, nella repubblica delle banane. Quanto potrà durare?
Dario Dongo
(1)…..ci preme sottolineare che le modalità di pagamento previste dall’Art. 62 non riguardano più il mondo dell’HO.RE.CA., come da regolamento emanato dall’AGCM il 09.03.13 sulla Gazzetta Ufficiale n. 58, avendo specificato che va applicato solo per gli operatori della filiera agroalimentare connotati da un significativo squilibrio nelle rispettive posizioni di forza commerciale, caratteristica che non appartiene al ns. rapporto commerciale…..
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Avvocato, giornalista. Twitter: @ItalyFoodTrade