Ciotola di frutta secca o frutta a guscio assortita: noci, arachidi, nocciole, pistacchi, mandorle

Le nuove disposizioni previste dal Regolamento delegato (UE) 2023/2429, entrate in vigore dal 1° gennaio 2025, ampliano le norme già esistenti per la frutta a guscio estendendo l’obbligo di indicare l’origine in etichetta anche per la frutta secca sgusciata o essiccata (nocciole, mandorle, pistacchi, noci), per agrumi essiccati, uve secche, banane, fichi secchi e tra i prodotti di IV gamma i funghi non coltivati, i capperi e lo zafferano.

L’inserimento dei funghi non coltivati è molto importante se consideriamo che, secondo l’Istat, nel 2022 abbiamo importato 1.828 tonnellate di funghi essiccati e il principale fornitore è stata la Cina, da cui provengono 808 tonnellate, mentre altre 881 tonnellate arrivano da Paesi europei, in primis Croazia, con 369 tonnellate, Romania (198) e Bulgaria (183) come riportato in un articolo de Il Fatto Alimentare, in cui si evidenziata l’importanza dell’indicazione dell’origine in etichetta.

Teglia di funghi al forno accanto a porcini crudi su un tavolo
L’obbligo di indicare l’origine in etichetta si estende anche ai funghi raccolti

La normativa

La normativa prevede che l’indicazione del Paese d’origine debba essere maggiormente visibile sull’imballaggio o sull’etichetta rispetto sia al luogo di confezionamento, che alla varietà quando questa evochi un luogo. Prevedere l’indicazione del luogo di origine in etichetta, anche per i prodotti destinati al consumo diretto dopo operazioni semplici quali l’essiccazione o la maturazione, rientra, come si legge nel Regolamento, nell’orientamento politico di quella che è la “Strategia dal produttore al consumatore” il cui obiettivo è la tutela del consumatore al quale devono essere forniti gli strumenti idonei per una scelta di acquisto consapevole e responsabile e concorrere sempre di più allo sviluppo di un sistema alimentare sostenibile.

Resta esclusa dall’obbligo la frutta a guscio utilizzata per le preparazioni nel settore dolciario, un esempio la crema di nocciole, anche se alcuni produttori negli ultimi anni indicano l’origine di propria iniziativa, in particolare quando si tratta di un prodotto di nicchia certificato per evidenziarne la qualità data dalla provenienza e dalla lavorazione, e per distinguersi dalla concorrenza.

I numeri in Italia

Una decisione importante questa, se consideriamo che l’Italia è una grande protagonista nella produzione di frutta a guscio. Secondo uno studio Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare), si stima infatti che soltanto nel 2023 sono state prodotte nel nostro territorio 270 mila tonnellate di nocciole, mandorle, noci, castagne, pistacchi. Inoltre, nonostante nell’ultimo decennio le superfici impiegate nella coltivazione di frutta a guscio siano aumentate, la riduzione della resa e, di conseguenza anche dell’offerta interna pari al 7% a causa degli eccezionali eventi climatici, ha generato una maggiore richiesta del prodotto di importazione.

Gli italiani inoltre si sono rivelati grandi consumatori di frutta a guscio. Secondo alcune stime, nel 2023 la spesa delle famiglie italiane è stata di 1,1 miliardi di euro (di cui 911 milioni di prodotto confezionato), per volumi complessivi superiori a 115 mila tonnellate con un aumento rispetto al 2020 dell’11% in termini quantitativi e del 16% in valore. Alla luce di questi numeri la trasparenza in merito all’origine è un aspetto importante per dare al consumatore non solo la possibilità di indirizzare i propri acquisti ma incentivare così l’acquisto del prodotto locale e, di conseguenza contribuire all’economia nazionale.

© Riproduzione riservata Foto: Fotolia, Depositphotos

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Gabriele
Gabriele
3 Febbraio 2025 14:56

Buongiorno, ho controllato i prodotti che consumiamo in famiglia e 2 prodotti su tre non rispettano la normativa se dal 01 gennaio dovevano avere le diciture di legge:
Coop semi di zucca EAN 001120722720 (senza indicazione di origine ma solo del luogo di confezione)
Lidl Alesto Arachidi con guscio EAN 056489892397 (senza indicazione di origine ma solo del luogo di confezione)
Mentre per i Funghi Porcini Baresa della Lidl EAN 20499112 vi è una generica scritta: Origine UE e non UE.

Questi prodotti sono stati acquistati alla fine di gennaio.
Sono comunque vendibili?
Grazie

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