Il cliente bionda felice sorride sopra il carrello del supermercato spesa; concept: Mulino Bianco

Mulino Bianco, Kinder e Coca-Cola. Sono questi i marchi più scelti dalle consumatrici e dai consumatori italiani. Lo svela un’indagine di Gfk/YouGov, che ha da poco presentato il rapporto Brand Footprint Europe per il 2024. Come riporta Alimentando, lo studio ha analizzato i dati raccolti nell’anno che va da novembre 2022 a ottobre 2023 utilizzando il metodo dei Consumer Reach Points (Crp). Questo criterio si basa su tre numeri: numero di famiglie (popolazione), percentuale di famiglie che acquista il marchio (penetrazione) e frequenza di acquisto di un brand (scelta del consumatore).

Utilizzando questo metodo di calcolo, Gfk/YouGov ha stilato la classifica dei 10 marchi più scelti in Italia da consumatori e consumatrici (Crp in milioni di euro):

  1. Mulino Bianco (382 Crp)
  2. Kinder (228 Crp)
  3. Coca-Cola (175 Crp)
  4. San Benedetto (159 Crp)
  5. Barilla (159 Crp)
  6. Granarolo (142 Crp)
  7. Divella (108 Crp)
  8. Aia (108 Crp)
  9. Müller (89 Crp)
  10. Findus (87 Crp)

Secondo il direttore commerciale Consumer panel services di GfK, Marco Pellizzoni, “i brand che crescono di più in tutto il mondo sono quelli che hanno maggiore livello di penetrazione: quelli, cioè, che riescono a entrare in fasce di popolazione il più ampie possibile, e non necessariamente quelle che fidelizzano il consumatore”.

© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos

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AndreaC.
AndreaC.
15 Luglio 2024 07:24

Sarebbe utile raffrontare questi dati a quelli degli investimenti pubbicitari . Probabilmente, le due classifiche, sarebbero sovrapponibili.

Raramente NOI scegliamo, il più delle volte ci orientano.
Basterebbe ribaltare il concetto. Cioè che la pubblicità serve per far vendere cose (soprattutto se azzeccano lo slogan giusto); cose spesso non necessarie, che nessuno, altrimenti, comprerebbe.
Ma si smonterebbe il castello di carta, soprattutto quello televisivo .

Interessante il dato di Muller in quanto è un marchio “non sedimentato” nella cultura consumistica italiana.

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