Dando un’occhiata gli integratori alimentari, sarà capitato a chiunque di vedere prodotti a base di collagene che vantano presunti effetti anti-age. Online abbondano anche integratori alimentari ‘brucia grassi’ e ‘dimagranti’. Si tratta di prodotti notificati al Ministero della Salute, e questo lascerebbe pensare che rispetto agli altri prodotti alimentari, siano in qualche modo ‘certificati’. Diventa quindi lecito ipotizzare che anche i vanti pubblicitari, siano supportati da studi scientifici in grado di validare le promesse. La situazione non è esattamente così, come si spiega in questa intervista rilasciata a Il Fatto Alimentare dal Ministero della Salute. Il problema assume una certa importanza visto che in Italia consumiamo 200 milioni di confezioni l’anno.
Come funziona l’autorizzazione degli integratori? Il Ministero della Salute conferma solo le notifiche?
La procedura di notifica non è una autorizzazione o approvazione implicita, quindi, non vale la regola del silenzio assenso. In realtà la procedura di notifica consiste nell’invio da parte dell’Operatore del settore alimentare dell’etichetta conforme a quella utilizzata sul prodotto in commercio. La finalità della notifica è quella di aumentare la capacità di monitoraggio da parte del Ministero della Salute e delle altre autorità del controllo ufficiale per alcune categorie di alimenti immesse in commercio nei vari Stati membri.
Secondo la legislazione alimentare, infatti, la responsabilità di immettere in commercio alimenti conformi alle normative UE e, quindi, sicuri spetta agli operatori del settore alimentare che, apponendo il proprio nome o marchio sul prodotto, se ne assumono la responsabilità.
È importante però sottolineare che, grazie alla scelta di adottare la notifica, è possibile per il Ministero effettuare dei controlli a campione sulle etichette degli integratori alimentari sulla base di alcune valutazioni del rischio (ad esempio particolari denominazioni o ingredienti) e intervenire, coinvolgendo anche i NAS e le Regioni, quando rileva non conformità relative alla composizione o alle indicazioni in etichetta.
Chi dovrebbe controllare la correttezza di messaggi pubblicitari degli integratori?
Le indicazioni relative all’attribuzione di proprietà nutrizionali o sulla salute degli integratori alimentari, così come per tutti gli alimenti, devono essere preventivamente autorizzate dalla Commissione Europea ai sensi del Reg. 1924/2006 per potere essere impiegate in tutte le comunicazioni relative all’integratore.
Ci sono stato casi di censure o interventi?
Il Ministero e le altre autorità deputate al controllo, ognuno per il proprio ambito di competenza, possono intervenire quando rilevano delle non conformità su quanto è indicato in etichetta o in documenti similari nonché nei siti internet (ad esempio siti aziendali, piattaforme e-commerce, ecc.). Nel 2023 su circa 16.000 integratori notificati ne sono stati valutati più di 4.000 rilevando più di 200 non conformità (dati che saranno disponibili sul portale nella sezione del Piano dei controlli integrato per l’anno 2023). Inoltre, nel biennio 2022 – 2023 il Ministero è intervenuto attraverso NAS e Regioni su più di 40 siti internet sui quali erano presenti delle non conformità alla normativa, prevedendone oscuramento o chiedendo modifiche nelle affermazioni non conformi.
Ci sono centinaia di prodotti pubblicizzati online, su Amazon e altre piattaforme, come ‘brucia grassi’, ‘dimagranti’ e via dicendo. Si può intervenire?
Come già detto il Ministero e le altre autorità possono intervenire sui più svariati tipi di non conformità relative agli integratori alimentari nelle modalità già citate, cioè chiedendo la modifica dell’etichetta o direttamente sui siti online.
Quanti sono gli integratori?
Nella banca dati del Ministero sono presenti più di 150.000 integratori.
È corretto dire che secondo quanto previsto dal regolamento 432/2012 gli integratori che contengono altri ingredienti e principi nutritivi diversi da quelli elencati non possono vantare nei messaggi pubblicitari o sulle etichette vantaggi salutistici?
Premesso che è fatto divieto per gli integratori, così come per tutti gli alimenti, di fare riferimento a proprietà di cura e prevenzione di malattie, la valutazione della correttezza dei messaggi va fatta caso per caso tenendo conto di tutta la normativa vigente in questo settore.
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