Sui tavoli dei ristoranti deve esserci una caraffa o una bottiglia di acqua del rubinetto. È questa la richiesta della petizione appena lanciata da Il Fatto Alimentare su Change.org, diretta a Confersercenti, Confcommercio e al Ministero delle imprese e del made in Italy per una questione di sostenibilità e di etica. Si tratta di una consuetudine nei locali di Parigi, New York, Madrid e di altre città europee che però non trova riscontro in Italia. Da noi, quando va bene, al posto delle bottiglie di minerale viene servita (sempre a pagamento), acqua di rubinetto filtrata, trattata con depuratori, eventualmente raffreddata e addizionata di bollicine. Il paradosso è che ormai quasi tutti i ristoranti e le pizzerie fanno pagare il coperto e il prezzo varia a uno a tre euro. Si tratta di un importo che spesso incide per il 10-15% sul conto finale. Far pagare per la tovaglietta di carta abbinata a due posate e un bicchiere è un vero affare per il ristoratore, che si guarda bene dall’aggiungere anche una caraffa di acqua fresca come invece sarebbe logico aspettarsi e come avviene nel resto del mondo. In Spagna, con l’intenzione di ridurre i rifiuti di plastica, dal luglio del 2022 si è introdotto l’obbligo per ristoranti e bar di servire gratuitamente acqua del rubinetto alla clientela, se richiesta. In Italia è solo una forma di gentilezza che fa il ristoratore a fronte di una precisa richiesta dell’avventore.
Sarebbe un ottimo servizio oltre che doveroso offrire ai clienti acqua di rubinetto senza aggravio il conto finale. Questo concetto è molto chiaro ai gestori di bar che, soprattutto nelle Regioni del Sud, quando servono il caffè al banco lo accompagnano con un bicchiere di acqua di rubinetto senza che venga fatta una richiesta esplicita dai clienti. C’è da chiedersi perché quando ci si siede al ristorante o in pizzeria l’acqua del rubinetto sparisce anziché essere un servizio standard compreso nella voce coperto.
Un’ultima nota riguarda il consumo di acqua minerale degli italiani. Siamo il Paese europeo con la migliore acqua potabile*, ma le persone indottrinate dagli spot pubblicitari e dalla cattiva comunicazione della rete pubblica non apprezza questa realtà visto che siamo i maggiori bevitori di acqua minerale in bottiglia al mondo con 252 litri pro-capite pari a 14,9 miliardi di litri, numeri che si distanziano anni luce dai cittadini degli altri paesi europei. Se i ristoratori mettessero a tavola una bottiglia di acqua del sindaco questo triste record comincerebbe a scendere.
Clicca qui per firmare la petizione.
* Secondo il libro bianco “Valore acqua per l’Italia 2022” realizzato dalla Studio Ambrosetti
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Condivido anche perchè quella del rubineto e meno tratatta e più controlata.
per legge l’acqua minerale NON può subire trattamenti (a parte aggiunta di bollicine) mentre le acque di rubinetto sono spesso potabilizzate con trattamenti di vario tipo.
E se l’acqua del rubinetto, il comune non la da per potabile ?
Nell’eventualità molto rara di un comune che non distribuisce acqua potabile o nel caso di un’acqua di rete con molto cloro e dal sapore poco piacevole si compra l’acqua minerale . Il problema è che in Italia la maggior parte dei comuni eroga acqua buona ma le persone consumano acqua in bottiglia
NON HO MAI ACQUISTATO UNA BOTTIGLIA DI ACQUA MINERALE, A CASA MIA E DELLE MIE FIGLIE BEVIAMO SOLTANTO L’ACQUA DEL RUBINETTO. CONDIVIDO ASSOLUTAMENTE IL CONTENUTO DELL’ARTICOLO E LA PROPOSTA DELLA PETIZIONE.
Noi abbiamo messo nel nostro locale un depuratore diversi anni fa ma devo dire che la maggioranza dei clienti preferisce ahimè quella nella plastica. Per quanto riguarda la gratuità…sarebbe certo bello ma molti sapendo di averla gratis eviterebbero di ordinare altre bibite e questo sarebbe un mancato incasso per il locale. Ricordiamoci che noi italiani siamo tra i più tassati, le bollette più alte d europa forse e con meno servizi purtroppo. Questo è il mio modesto pensiero. Grazie dell attenzione e buon lavoro.
Compliment, ma la clientela viene avvisata sul menù?
Per quanto riguarda le tasse ahimè, le pagano anche i clienti; e se ci fosse meno evasione ed elusione fiscale sarebbero più leggere.
“Si tratta di una consuetudine nei locali di Parigi, New York, Madrid e di altre città europee che però non trova riscontro in Italia”: fino ai primi anni ’80 del secolo scorso anche in Italia i tavoli erano sempre apparecchiati con una bella brocca di vetro trasparente piena d’acqua.
In seguito, con la diffusione, in quel decennio, dell’insana abitudine di bere acqua dalla plastica, “scimmiottando” le classi agiate che già da decenni usavano acqua in bottiglia (addiritura la Sangemin a 1000 lire a bottiglia, comprata in farmacia) la virtuosa abitudine di mettere la caraffa (e di far correre il cameriere a riempirla nuovamente) è scomparsa. Sia per la vendita a caro prezzo di acqua in plastica, sia per la possibilità, con la presenza di clienti sempre più giovani e piccoli in ristorante, di soddisfare la sete con birre e bibite zuccherate, molto più redditizie, e con meno lavoro (lavaggio caraffe, riempimento, rotture).
è sempre una questione di MONETA. Il ricarico che l’esercente ha su una bottiglia di acqua minerale è elevatissimo: come privato acquisto al supermercato una bottiglia 1,5 litri a 0,35-0,40 euro, la stessa bottiglia servita al tavolo del locale è da me pagata 2,50-3,50 euro: quindi è ovvio che l’esercente boicotterà sempre il consumo dell’acqua di rubinetto!
La bottiglia di plastica da 1.5 lt non viene servita nei ristoranti.
Si usano quasi sempre quelle in vetro i cui costi non sono quelli da Lei indicati al supermercato
P.S. non sono un ristoratore
È quanto previsto per Legge. Il D. Lgs 18/2023 che disciplina l’acqua destinata al consumo umano, entrato in vigore il 21/03/2023, all’art. 17 prescrive che le Regioni adottino “azioni volte a promuovere l’utilizzo di acqua
potabile di rubinetto” …”incoraggiando o incentivando la messa a disposizione di
acqua potabile a titolo gratuito ai clienti di ristoranti, mense e
servizi di ristorazione”
@Cristiana, grazie per notizia, lieta e utile
svariati anni fa il Comune di Firenze aveva emesso un decreto per il consumo di acqua di rubinetto nei ristoranti, ma nei fatti è morto tutto prima ancora di nascere. Il guadagno dei ristoratori sulle bottiglie d’acqua è clamoroso, quindi faranno sempre e comunque massa critica contro queste misure.
Certamente questa petizione darà molto fastidio alla (tristemente) famosa osteria che fa pagare 2 euro per un piattino VUOTO.