Nell’ambito dei controlli disposti dal Comando Carabinieri per contrastare il traffico illecito di integratori alimentari e di sostanze dopanti il nucleo del Nas di Parma ha rinvenuto presso una farmacia della provincia di Piacenza una confezione di integratore alimentare per la disfunzione erettile. Il prodotto è risultato assente dal registro nazionale degli integratori del ministero della Salute. Il controllo è stato quindi esteso all’azienda distributrice dell’integratore, situata in provincia di Cremona. Qui i militari del Nas emiliano hanno sottoposto a sequestro oltre 83.000 confezioni dello stesso integratore, per un totale di 3 milioni di compresse, per un valore commerciale di circa 2,5 milioni di euro.
Nei confronti del legale rappresentante dell’azienda distributrice è stata emessa una sanzione amministrativa di 6.666 € per aver commercializzato l’integratore alimentare senza che si fosse conclusa favorevolmente la procedura di notifica al ministero della Salute con conseguente inserimento nell’apposito registro nazionale.
Altri interventi dei Carabinieri del Nas di Bologna effettuato all’inizio di giugno ha interessato numerosi punti vendita e, soprattutto, esercizi di ristorazione dislocati nei territori delle provincie di Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. A seguito di queste operazioni sono state segnalate alle competenti Ausl decine di aziende per aver rilevato gravi carenze igienico-sanitarie e importanti mancanze nella gestione e nel riutilizzo di materie prime e prodotti finiti, risultati in alcuni casi scaduti. Tra le violazioni riscontrate è stato accertatala presenza di ristoranti che utilizzano come deposito locali abusivi, privi di autorizzazione sanitaria. Per questo è stata decisa la sospensione dell’attività di 12 ristoranti.
In un caso è stata riscontrata la detenzione di alimenti in “cattivo stato di conservazione” , in un altro localo è stato effettuato il sequestro amministrativo di circa 8.000 kg di alimenti (per un valore di oltre 100.000 €). Oltre a ciò sono state decise sanzioni amministrative per un importo di circa 75.000 € e sono stati segnalati alle autorità sanitarie locali i nominativi di 35 responsabili d’azienda. Tra le situazioni più critiche che hanno poi determinato la sospensione o la chiusura del locale si evidenzia in provincia di Forlì-Cesena, un ristorante thailandese con gravissime lacune relative a condizioni igienico-sanitarie sia nella cucina sia negli ambienti utilizzati per la lavorazione degli alimenti, oltre alla presenza costante del cane del proprietario. Anche in provincia di Ravenna, è stata rinvenuta in una rosticceria cinese un significativo quantitativo di carne congelata in pessimo stato di conservazione.
In provincia di Bologna sono state interdette le attività di un ristorante di cucina asiatica, che non provvedeva al preventivo abbattimento termico di alcuni prodotti ittici.
In un ristorante di cucina sudamericana veniva constatata l’assenza di autorizzazione sanitaria di un deposito alimentare infestato da scarafaggi. In una azienda attiva nel commercio all’ingrosso di alimenti etnici, venivano sequestrati circa 5.300 kg di prodotti scaduti da diverso tempo.
© Riproduzione riservata; Foto: Nas carabinieri
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giornalista redazione Il Fatto Alimentare