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giochi sul vino 2Negli ultimi anni il mondo dei giochi in scatola è andato incontro a una rinnovata fortuna, favorendo l’espansione di una fetta di mercato che, accanto ai passatempi da tavolo più classici, è tornata ad arricchirsi di novità. Tra le proposte più interessanti ci sono quelle che, coerentemente con l’attuale interesse per l’enogastronomia, strizzano l’occhio all’enocultura, trasformando il fascino del vino in un lusso alla portata di tutti. Dai quiz ai giochi di strategia gestionale, dai puzzle didattici ai party games con degustazioni bendate. Nel trend registrato da WineNews, le porte dell’intrattenimento per accedere all’universo di Bacco sono molte, ma tutte uniscono divertimento e scoperta in un vero e proprio viaggio attorno a vigneti e cantine, senza muoversi da casa.

La curiosità è l’ingrediente principale di questo nuovo approccio al divertimento incentrato sul mondo del vino. Tra geografia dei vitigni, annate, storia, rapporto con l’arte e la scienza e così via, gli spunti per sfide basate su questa particolare forma di cultura sono davvero infiniti. Con essi si moltiplicano anche i giochi a quiz da svolgere sia da soli sia, soprattutto, in compagnia, per divertirsi e, contemporaneamente, per imparare qualcosa di nuovo su uve, etichette, bicchieri, galateo e leggende. Ce n’è per tutti i gusti e per tutte le nazionalità, in italiano, francese, inglese, spagnolo, portoghese e tedesco (Trivial Pursuit! Edition Des Vins, Vino! The exciting game of wine, Wine IQ, Wine Smarts e altri ancora).

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I giochi esistenti sono per tutti i gusti e molti sono disponibili in lingue diverse, fra questi spiccano le tipologie dedicate al tema del celebre Trivial Pursuit

Per gli aspiranti sommelier o per coloro che vanno nel panico quando viene presentata loro la carta dei vini al ristorante, l’ideale sono i giochi-degustazione (Winerd, From Vines to Wines, All You Need Is Wine, Sommify), che garantiscono un intrattenimento divertente e un affinamento del palato, attraverso l’assaggio alla cieca di diversi vini e l’acquisizione delle competenze fondamentali per riconoscere uve, vitigni e abbinamenti ideali, senza la pretenziosità delle degustazioni riservate agli esperti del settore.

Dirigere una cantina di successo? Possibile, anche solo per un’ora, grazie ai giochi di strategia gestionale: dalla riedizione “a tema” di grandi classici come il Monopoli e il Risiko nascono Wineopoly e Drinkopoly, ma anche giochi di ruolo di nuova generazione come Wine Wars, Wine Race Game e Vinhos, che consentono di crearsi un avatar, immaginarsi manager di un’azienda vinicola e gestire di un vero e proprio business legato alla produzione enologica. Obiettivo: battere la concorrenza degli avversari, ma anche scoprire il più possibile sul ciclo vitale delle vigne, i vini storici e la loro produzione (pigiatura, fermentazione, invecchiamento e imbottigliamento).

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Una delle varianti sul tema di giochi molto noti è quella di Winopoly, versione enologica del più celebre Monopoli

I tour enogastronomici hanno ispirato giochi ad hoc per chi vuole fare un viaggio attraverso uno dei Paesi vinicoli più famosi del mondo, dalla Francia alla Spagna, fino agli Stati Uniti, passando ovviamente per le cantine d’Italia. Tappa obbligata: le colline toscane, apprezzatissime dagli stranieri non solo nella realtà ma anche nel gioco, tanto che la statunitense Stonemaier Games, dopo il gioco di carte Viticulture, ha lanciato la versione Tuscany, un vero e proprio gioco di ruolo ambientato nei luoghi più gettonati dell’enoturismo nazionale. Invece dalla partnership tra Winning Moves e Buonissimo.it lo scorso novembre è nato Monopoly Buonissimo, che amplia l’orizzonte e il gioco anche a prodotti, piatti e ricette iconici delle tavole del Belpaese. Senza dimenticare Il grande gioco del vino creato dalla Lisciani, il gioco di carte The Wine Game e la versione del celebre Trivial Pursuit dedicata al vino, Trivial Chianti, realizzato da Giochi Briosi (disponibile anche in versione social su Facebook).

Un’alternativa per chi ha pazienza sono i puzzle educativi che, pezzo dopo pezzo, insegnano in modo originale a collocare vini, vigneti e denominazioni nelle giuste aree geografiche di produzione. In particolare sono degni di nota quelli realizzati da Water & Wines, azienda svedese fondata nel 2020 e gestita da due giovani donne sommelier, che nei loro prodotti uniscono la passione per il vino con il rispetto per l’ambiente. Infatti, oltre a rispettare i più più severi standard ecologici e a utilizzare materiali riciclabili per realizzare tanto i giochi quanto gli imballaggi, Water & Wines ha assunto l’impegno, per ogni articolo venduto, di piantare un albero e fare una donazione per migliorare l’accesso globale all’acqua potabile nelle aree del mondo dove questo è ancora un lusso.

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Il settore ha conquistato anche il mondo dei videogiochi, nel 2021 è nato un gioco sulla produzione di vino: Hundred Days – Winemaking Simulator

Come è successo per altri settori di eccellenza italiani quali il calcio, questo tema è entrato a far parte anche del mondo dei videogames. È nato così il primo videogioco gestionale e simulativo sulla produzione di vino: Hundred Days – Winemaking Simulator, lanciato nel 2021 dallo studio italiano indipendente Broken Arms Games di Alessandria (Piemonte). Tutto ruota attorno al vino, fin dal titolo (in italiano “Cento giorni”) che allude al periodo di tempo necessario alla vite per compiere il suo ciclo vitale (dalla fioritura alla maturazione dell’uva). Lo stesso vale per gli scenari, immaginari ma evocativi dei tipici paesaggi della vitivinicoltura italiana e non solo (dalle Langhe al Napa Valley, fino al Sud Africa), i cui i videogiocatori dovranno confrontarsi con tutti gli aspetti della produzione enologica, sfidandosi in abilità per affrontare nel modo corretto tutti i passaggi della gestione di un’azienda vinicola (selezione delle viti, coltivazione, vinificazione, maturazione imbottigliamento e vendita).

© Riproduzione riservata; Foto: Bgg, Fandom, Wine News, Water&Wine, GameCows

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