Dicembre è finalmente arrivato, le feste si avvicinano e con esse il tempo di tagliare i primi panettoni. Ma è da novembre, se non addirittura da ottobre, che i supermercati sono invasi da dolci natalizi. Ci sono quelli tradizionali, quelli senza uvetta o canditi, e non possono mancare ormai anche quelli con gli ingredienti più disparati: dal cioccolato ai pistacchi, dai frutti esotici ai marron glacé, ripieni o accompagnati da vasetti di creme da spalmare. Insomma, ormai l’offerta è così ampia che c’è un panettone per tutti i gusti: ma per gran parte degli italiani non c’è alcun dubbio che il dolce delle feste è il panettone classico.
La ricetta del panettone tradizionale, a base di farina, uova, burro, uvetta e canditi, richiede impasti multipli e lunghe fasi di lievitazione, processi che sono stati standardizzati a livello industriale, con poche variazioni. La differenza quindi la possono fare la qualità, la quantità e talvolta l’origine degli ingredienti. Sono questi alcuni dei fattori che possono influenzare i prezzi di questi prodotti.
Quest’anno in particolare, gli allarmi sugli aumenti dei prezzi, dovuti al rincaro delle materie prime e dell’energia, sono suonati anche per il panettone. Tuttavia, facendo un veloce giro tra gli scaffali – fisici e virtuali – dei supermercati, i cartellini del Natale 2021 non sono molto diversi da quelli dell’anno precedente: per un panettone private label i prezzi anche quest’anno vanno da un minimo di 3 €/kg a un massimo di 11 €/kg per le versioni premium, con l’eccezione del panettone Elisenda di Esselunga venduto a quasi 25 €/kg!
Non bisogna dimenticare, però, che il prezzo dei panettoni spesso non riflette la loro reale qualità, ma varia di punto vendita in punto vendita, tra supermercati fisici e virtuali, e oscilla molto a causa di offerte, promozioni e sottocosto. E proprio per questo, il panettone sovente si trasforma in un prodotto civetta, che fa bella mostra di sé in prima pagina sul volantino per attirare clienti.
E grazie alle numerose offerte, un consumatore può portare a casa un panettone di marchi come Maina, Balocco, Melegatti, Bauli o Paluani allo stesso prezzo di un prodotto del supermercato, che nella maggior parte dei casi è confezionato dalle stesse grandi aziende: basta leggere le etichette per scoprirlo. Non sempre il nome del produttore è scritto chiaro e tondo sulla confezione: a volte si trova solo l’indirizzo dello stabilimento di produzione, da cui però si può facilmente risalire all’azienda con una rapida ricerca in rete.
Maina, ad esempio, produce i panettoni per Coop, Esselunga, Unes, Iper, Bennet e Crai, anche premium. Paluani realizza il dolce a marchio Conad, mentre Motta confeziona quello a marchio Lidl. Il Vecchio Forno è l’azienda dietro i dolci dei discount Aldi e Penny Market. Vergani, invece, produce i panettoni premium per Carrefour e Conad, venduti rispettivamente con i marchi Terre d’Italia e Sapori & Dintorni.
Quasi tutte le catene ormai propongono almeno due versioni diverse del dolce natalizio, a volte addirittura tre: una versione ‘base’ in astuccio di cartone, una ‘premium’ venduta in confezione più elegante e costosa, e in alcuni casi anche una versione ‘primo prezzo’, confezionata in sacchetti di plastica. In questo articolo vi proponiamo i panettoni classici delle principali catene di supermercati e discount, con le aziende che li producono e i prezzi di vendita. Attenzione però: i prezzi sono indicativi perché, come spiegato nell’articolo, sono estremamente variabili e suscettibili di offerte e promozioni.
(*) Prezzi rilevati tra il 25 novembre e il 6 dicembre al punto vendita e nei supermercati online.
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