COP 26: oltre 100 Ong chiedono ai leader mondiali di affrontare l’impatto dell’agricoltura e dell’allevamento sul cambiamento climatico
COP 26: oltre 100 Ong chiedono ai leader mondiali di affrontare l’impatto dell’agricoltura e dell’allevamento sul cambiamento climatico
Roberto La Pira 1 Novembre 2021Oggi (1 novembre), mentre i leader mondiali si riuniscono a Glasgow per la COP26, oltre 100 Ong e personalità di spicco hanno unito le forze per chiedere ai governi nazionali di affrontare l’impatto dell’agricoltura alimentare e dell’allevamento per evitare una catastrofe climatica. In una dichiarazione congiunta, coordinata da Compassion in World Farming, un gruppo di scienziati e importanti personaggi fra cui Raj Patel e Carl Safina, esortano i leader mondiali a garantire che l’impatto della produzione del cibo e dell’agricoltura sul cambiamento climatico sia una parte centrale delle discussioni alla COP26. La dichiarazione è anche sostenuta da numerose associazioni per il benessere degli animali e l’ambiente, tra cui Greenpeace UK, OneKind, RSPCA, Friends of the Earth, Brighter Green, RSPB e World Animal Protection.
“Il nostro pianeta è in crisi. La questione dell’impatto del cibo e dell’agricoltura deve costituire una parte centrale della discussione e i leader mondiali devono essere pronti a portare un serio cambiamento. Se il modo in cui mangiamo non cambia sostanzialmente, con urgenza, non riusciremo a raggiungere gli obiettivi climatici e la scienza dice che le ripercussioni saranno catastrofiche. Il consumo globale di carne e latticini deve essere notevolmente ridotto se vogliamo raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (OSS). Un passaggio a un’agricoltura più attenta al benessere e alla natura è anche essenziale se vogliamo ridurre la perdita di biodiversità. Il mondo sta guardando”.
Nonostante le prove schiaccianti che il consumo di carne sia uno dei principali motori della crisi climatica, i governi nazionali non riescono a riconoscere il ruolo centrale che il cibo e l’agricoltura giocano nella distruzione del nostro pianeta. Speriamo che gli annunci sul Times e sul National portino a destinazione il nostro messaggio e aiutino a influenzare i leader mondiali mentre si riuniscono per il primo giorno del summit. Il mondo sta guardando.
Guarda la dichiarazione completa e la lista dei firmatari qui.
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
Signor Giancarlo sù con la vita, il punto di arrivo è uguale per tutti previsto alla nascita come recita il noto motto dei frati trappisti……… ma quello che conta è il percorso che ognuno vive e rappresenta, ben più importante della destinazione finale.
Fin dove arriverà l’attuale andamento non è dato sapere, anche se ragionevolmente si può essere pessimisti lo studio dei periodi storici ci indica cambiamenti ciclici di difficile previsione, mai dire mai, anche gli imperi più forti cadono.
Se e quando ci si rende conto dei trucchetti più o meno furbi e del bullismo utilizzato da alcuni, molti, purtroppo troppi, per sfruttare e/o creare situazioni favorevoli ad affari pervasivi e globali, allora ci si deve informare, studiare senza paraocchi, argomentare, protestare ed essere coerenti nella pratica…..è una apertura d’occhi progressiva e inarrestabile, faticosa ma utile a se stessi e anche a chi non ne vuol sapere e non vuole avere problemi o preoccupazioni altre il proprio interesse e convinzione.
Siamo allarmisti? catastrofisti? Soffriamo della sindrome di Cassandra? E’ probabile ma non dimentichiamo che Cassandra aveva visto giusto!
Ci roviniamo la vita con inutili preoccupazioni?
Probabile ma l’impegno di coerenza è una molla molto potente a cercare di migliorare il microambiente nostro e dei nostri cari, e basta a motivarci positivamente nella vita quotidiana in qualunque ambito noi ci muoviamo.
Rompiamo anche le scatole agli ottimisti inconsapevoli o convinti, distraendoli per un attimo dai loro divertimenti? Molti si offendono perchè si mettono in luce cocenti contraddizioni?
Pazienza, invece di parlare di sport o di fiction sempre più stupide, aggiungere qualche argomento nuovo è utile a tutti.
Siamo forse portatori di conflitti di interesse verso aziende che ci guadagnano dalle nostre “fisime”?
Ineluttabilmente tutti noi lo siamo, ma se io faccio propaganda ai prodotti agricoli biologici…..beh penso di poter dormire sonni tranquilli.
Parlare sarà forse poco utile ma tacere è perfettamente inutile.