Tutti noi abbiamo visto persone in condizioni economiche disagiate che si avvicinano ai mercati ortofrutticoli verso l’ora di chiusura, cercando qualcosa di utilizzabile nei cassonetti o nelle cassette la merce invenduta e destinata allo smaltimento. Uno spettacolo triste che oggi a Milano è meno diffuso grazie a iniziative come quella di RECUP, un’associazione nata per recuperare frutta e verdura ancora buona ma invendibile che i commercianti gettano via a fine mercato e distribuirla a chi può utilizzarla, realizzando al tempo stesso un’iniziativa antispreco e un progetto di sostegno e inclusione sociale.
“L’associazione è nata nel 2016 a Milano presso il mercato di viale Papiniano, ora siamo attivi in una decina di mercati rionali oltre che all’ortomercato del comune, e la raccolta è avviata anche a Busto Arsizio e in alcuni mercati romani”, spiega il responsabile comunicazione dell’associazione Lorenzo Di Stasi. L’obiettivo è di creare un punto RECUP in ogni quartiere per contribuire a evitare gli sprechi e creare un’opportunità di aggregazione.
I volontari intervengono quando le vendite sono terminate, spesso sono gli stessi esercenti a consegnare i prodotti che non possono essere conservati, liberandosi di merce inutilizzabile “molti dei venditori di frutta e verdura non hanno celle frigorifere e specie nei mesi caldi molta merce non arriverebbe al mercato successivo”, spiega Di Stasi. I prodotti raccolti sono selezionati eliminando quanto non recuperabile e raggruppati in un punto di ritrovo, e poi distribuiti ai volontari che hanno partecipato all’iniziativa e a chi ne fa richiesta “nel rispetto delle esigenze di tutti” sottolineano i responsabili. Col tempo i giovani volontari sono riusciti a coinvolgere le persone che abitualmente raccoglievano le merci gettate via a fine mercato, e che ora partecipano alla raccolta e alla distribuzione: “in questo modo si sviluppa una collaborazione e tra persone diverse, un contatto interculturale e intergenerazionale che prima mancava”, spiega Di Stasi. “All’inizio poteva nascere qualche divergenza, che poi è stata superata grazie alla conoscenza reciproca e all’impegno comune”.
Nei mesi del lockdown l’attività dei volontari di RECUP si è concentrata sull’ortomercato, “dove la merce in eccedenza è stata raccolta e distribuita a chi ne aveva bisogno, in collaborazione con altre associazioni come Emergency e le Brigate di Quartiere” spiega Di Stasi. Ed è proprio nel mercato ortofrutticolo all’ingrosso di Milano che avrà luogo una partnership tra RECUP e il Gruppo Orsero, azienda specializzata nella produzione, importazione e distribuzione di prodotti ortofrutticoli. La collaborazione prevede che la frutta e la verdura non più commercializzabili da Fruttital, che fa parte del Gruppo Orsero, siano raccolte dall’associazione e distribuite a chi ne ha bisogno.
A oggi si riesce a recuperare ogni settimana sei tonnellate e mezzo di frutta e verdura, “un vantaggio per i commercianti che sarebbero costretti a occuparsi dello smaltimento delle merci invendute, per l’ambiente, e per quanti possono usufruire di prodotti ancora commestibili”. Intanto i volontari di RECUP stanno lavorando a un nuovo progetto, ribattezzato RECUP+, uno spazio dove conservare le eccedenze raccolte e trasformare alcuni prodotti con la collaborazione di Chef & the City, producendo conserve o torte destinate alla vendita per finanziare le attività dell’associazione. Il progetto, finanziato con il crowdfunding, ha partecipato con buoni risultati al bando promosso da Natura Sì “Il cambiamento siamo noi”
© Riproduzione riservata Foto: Claudio Manenti
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giornalista scientifica
Ottima iniziativa, complimenti davvero .!! Qualsiasi cibo ,in questo caso si tratta di frutta e verdura non va mai sprecato, ma recuperato.!!! Questo messaggio valga per tutti, famiglie, ristoratori, ecc..