Il 3 maggio il Comitato permanente per piante, animali, alimenti e mangimi (sezione Nuovi alimenti e sicurezza tossicologica), composto da rappresentanti di tutti i Paesi dell’UE e presieduto da un rappresentante della Commissione europea, ha espresso parere favorevole al progetto che autorizza l’immissione sul mercato di insetti ad uso alimentare. Il primo autorizzato è la tarma della farina più precisamente le larve del coleottero Tenebrio molitor. Questo è destinato ad essere utilizzato intero, essiccato, o come ingrediente alimentare, in una serie di prodotti come biscotti, snack, farine, prodotti da forno, cereali per la colazione, barrette ai cereali, crackers, condimenti… Si tratta di una delle fasi finali della procedura per autorizzare questo insetto classificato come nuovo prodotto (novel food). Gli Stati membri hanno dato il via libera alla Commissione per consentire all’azienda che ha portato avanti la richiesta del nuovo alimento di immetterlo sul mercato.
I principi alla base del regolamento sono che i nuovi alimenti devono essere sicuri per i consumatori e adeguatamente etichettati, in modo da non indurli in errore. Spetta ai singoli poi decidere se vogliono consumare questi prodotti che devono comunque essere indicati in etichetta. L’uso degli insetti come fonte alternativa di proteine non è nuovo a livello mondiale, visto che vengono regolarmente mangiati in molti Paesi del Globo. L’Efsa sta esaminando anche richieste su grilli e altri insetti, tuttavia in Europa gli allevamenti sono pochissimi e le farine ottenute dagli insetti vengono utilizzate principalmente come mangime per animali.
Sono sicuri? Sì. I nuovi alimenti vengono autorizzati solo se non presentano rischi per la salute. Il prodotto è stato sottoposto a una rigorosa valutazione scientifica da parte dell’Efsa.
Ci possono essere problemi per le persone allergiche? Secondo l’Efsa il consumo della tarma della farina può potenzialmente portare a reazioni allergiche per soggetti con allergie preesistenti a crostacei e acari della polvere. Inoltre tracce di glutine della farina possono finire nell’insetto.
Gli insetti come alimento sono previsti nel programma Farm to Fork? Secondo la Fao, gli insetti come cibo sono un tema particolarmente rilevante a causa dell’aumento del costo delle proteine animali, delle pressioni ambientali, della crescita della popolazione e della crescente domanda di proteine animali. Pertanto, è necessario trovare soluzioni alternative. Il consumo di insetti è una strada da percorrere. La Fao ricorda che siamo di fronte a cibo altamente nutriente con un alto contenuto di grassi, proteine, vitamine, fibre e minerali. Pertanto, si possono considerare una fonte proteica alternativa che facilita il passaggio a diete sane e sostenibili.
Dal punto di vista economico sono convenienti? Al momento, gli insetti come alimenti rappresentano un mercato di nicchia molto piccolo in Europa. I vantaggi ambientali dell’allevamento si basano sull’elevato livello di conversione, sulle ridotte emissioni di gas serra, sulla scarsa quantità di acqua e sulla ridotta superficie di terreno necessari.
Quali saranno i prossimi passi? A seguito dell’approvazione da parte degli Stati membri, nelle prossime settimane la Commissione adotterà un regolamento che autorizza l’insetto come alimento.
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
Li vedo bene per Halloween…
O come ottima alternativa alla carne separata meccanicamente che attualmente farcisce wurstel, cotolette, crocchette, polpette, ripieni per pasta…
Se lo scopo sta nel trovare ingredienti alimentari proteici, tanto vale puntare su fonti di origine vegetale.
Per conto mio, lo ripeto anche in questo post, acquisterò farine bio, rigorosamente produzione made in Italy e certificate Vegan.
Le aziende italiane quindi si preparino perché da “vegetariana”non ho nessuna intenzione di mangiare insetti come l Europa mi sta imponendo di fare
Cerco l alta qualità che solo uno standard italiano mi può dare , la filiera rigorosamente bio e la certificazione vegan..
A mio avviso nessuno sta imponendo di consumare insetti o altri derivati animali (E parlo da vegetariana anch’io).
L’eventuale presenza di insetti nei prodotti, come ribadito dall’articolo, dovrà essere sempre dichiarata in etichetta; non credo sarà difficile scegliere di non consumarli, così come si posso evitare uova o latticini o altro.
Io li vedo come un’alternativa per chi comunque non vuole rinunciare a proteine animali (e si sente abbastanza coraggioso per mangiarli), ma non di certo un obbligo.
Sono sicura che in futuro di alternative vegan ce ne saranno comunque tante, probabilmente più che adesso, insetti o meno!
L’Europa non sta imponendo proprio nulla.
Nel nostro continente è autorizzato il consumo anche di lumache e di rane, ma nessun europeo è mai stato forzato a ingurgitare Escargots à la Bourguignonne o rane in guazzetto
Piuttosto un tozzo di pane secco ! Non amo la carne, figurati questo cibo per galline !
In una dimostrazione pubblica invitiamo “l’Unione Europea” a mangiarli per primi. Magari con un contorno di cavallette. Sai che goduria di bontà. Per noi che assistiamo al banchetto.
L Europa ha imposto anche la lunghezza delle vongole che per essere in regola allo standard europeo non devono misurare più di 25 millimetri.. Anche l Italia come stato membro si deve adeguare. L Europa impone impone… poi siamo noi a decidere se coltivarle, mangiarle o… farci prendere in giro.!!! .
Signora, per la vongola si parla TAGLIA MINIMA, ed è per la conservazione della specie, e poi se dobbiamo dare i numeri (la prenda con il sorriso, sono sarcastico), diamoli corretti…i mm sono 22 poiché proprio il nostro paese è in deroga alle “IMPOSIZIONI” dell’Europa per il resto degli stati membri.
Signor Simone certo che sorrido, sono talmente ironica che la invito a giocare 25 e 22 su tutte le ruote.. Magari poi mi ringrazierà per aver dato i numeri..
che tipo d’iformazione metterano sulle etichette ? e quali prodotti sarano coivolti ? Le farine per le paste , per esempio ?
nessun prodotto sarà coinvolto, saranno nuovi prodotti, non c’è alcun pericolo di ritrovarseli di nascosto nella merce attualmente a scaffale.
Buongiorno, alle nostre latitudini, cioè in Svizzera, la vendita di alcuni insetti ad uso alimentare è una realtà almeno da un paio di anni; confezioni con regolare etichetta dettagliata sono in vendita in un centro di grande distribuzione. Non consumando né carne né insaccati di alcun genere, non è mia intenzione assaggiarli. Mi stupisce però che a fronte di uno spreco alimentare riconosciuto e ancora insoluto a livello planetario, in occidente siamo arrivati a proporre insetti sugli scaffali. Scaffali dove OGNI SETTIMANA la grande distribuzione aggiunge un prodotto “nuovo”. Abbiamo decine e decine di yogurt, una quantità infinità di pasta, latte e sostituti di ogni tipo… ma come può venire in mente di consumare da noi anche insetti? La dicano tutta: questo è un altro prodotto di nicchia. Che a me fa ribrezzo. Buona salute a tutti!
Avevo già commentato qualche giorno fa, ma qualcosa deve andare storto.
Desidero sottolineare che personalmente provo orrore a pensare che si voglia replicare il sistema degli allevamenti intensivi anche per gli insetti. Sono nel frattempo usciti articoli dove si racconta dell’uccisione di mezzo milione di grilli al giorno in un allevamento piemontese per farne farina per animali. Allevamento condotto come per gli allevamenti intensivi di mucche, maiali, galline ecc.
Saranno solo grilli… ma sono esseri viventi privati del loro abituale modo di vivere.
Spero che prossimamente gli animalisti diventino anche difensori degli insetti.
Sostengo in toto il suo commento Giorgio.. Grazie per la sua estrema sensibilità.. E prerogativa di pochi..