In alcuni Paesi, sugli scaffali dei supermercati sono comparse delle tavolette di cioccolato che imitano le stile e il gusto inconfondibile di quattro famosi marchi. Si tratta dell’iniziativa provocatoria di Tony’s Chocolonely, un’azienda dolciaria olandese fondata su rigide pratiche di fairtrade e rispetto dei diritti dei lavoratori delle piantagioni di cacao, che con la campagna Sweet Solution chiede siano adottati alcuni provvedimenti anche dalle grandi multinazionali.
“Le 4 barrette Sweet Solution dimostrano che tutto il cioccolato, indipendentemente da forma, dimensione o gusto, può essere prodotto in modo equo e responsabile.” si legge sulla pagina dedicata alla campagna di Tony’s Chocolonely, che non fa i nomi delle “vittime” della sua iniziativa. Ma dai colori e dallo stile degli incarti è possibile risalire ai prodotti imitati: i KitKat di Nestlé, i Twix di Mars, il Toblerone di Mondelēz e i Ferrero Rocher.
All’interno delle confezioni è presente un link alla petizione collegata all’iniziativa per chiedere che le aziende, non solo quelle del cioccolato, siano legalmente responsabili della salvaguardia dei diritti umani nelle loro catene di approvvigionamento. Tutti i proventi della vendita delle quattro tavolette “clonate” saranno devoluti a 100WEEKS, una piattaforma indipendente per l’assistenza economica delle donne che cercano di uscire da condizioni di povertà estrema.
Le tavolette sono in vendita sul sito dell’azienda e nei supermercati di Stati Uniti, Paesi Bassi, Belgio, Germania e Regno Unito. In quest’ultimo Paese, però, l’iniziativa sembra aver incontrato alcune difficoltà. Secondo quanto riporta FoodNavigator, i prodotti sono rimasti sugli scaffali dei punti vendita Sainsbury’s solo per 24 ore, per poi essere rimossi su pressione di “due dei grandi produttori di cioccolato”. Lo afferma Ben Greensmith, Country Manager di Tony’s Chocolonely per il Regno Unito e l’Irlanda.
Dal canto loro, tre delle aziende coinvolte ribadiscono il proprio impegno sul fronte dei diritti dei lavoratori delle piantagioni di cacao. Nestlé ha dichiarato a FoodNavigator che “il lavoro minorile all’interno dell’industria del cacao esiste e, in Nestlé, stiamo lavorando da anni per aiutare ad affrontarlo”. L’italiana Ferrero afferma di approvvigionarsi di cacao 100% sostenibile e 100% tracciabile fino al campo così da “identificare e affrontare problemi in maniera mirata” ma anche che “il lavoro minorile nelle regioni di coltivazione del cacao resta una sfida condivisa per l’industria, di cui nessuno è esente e che nessuno può risolvere da solo”. Un’amara considerazione a cui fa eco Mars ammettendo che “questa è una sfida complessa per l’industria”.
Fonte immagini: Tony’s Chocolonely
© Riproduzione riservata
[sostieni]
Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
Cioè rifaccio il verso a marchi noti così qualcuno me li compra e se se ne accorgono dentro ci metto il volantino verde che adesso copre qualunque magagna?? aspettiamoli al varco con i finti rocher per denunciarli anche noi al garante della concorrenza, non ci credo affatto che siano in buona fede, prova a passare col rosso e dire al vigile “ma io scherzavo, facevo solo finta” e poi vedi se non la becchi la multa!