Si intitola Ricette Rubate per artigiani, sognatori e startupper, e di ricette non ne propone neppure una. Non di quella classiche, per lo meno. Piuttosto, illustra la variegata ricetta utile per realizzare un nuovo modo di fare impresa: un modo che, in poco più di cinque anni, ha portato i ragazzi (tutti under 35) del Forno Brisa di Bologna a costituire un vero e proprio ecosistema nel quale la valorizzazione dei saperi artigianali si coniuga con la sperimentazione, con i principi della sostenibilità e con un approccio tanto innovativo quanto vincente.
Originalissimo nella grafica, il libro (in collaborazione con Cook_Ink, in vendita a 25 euro sia sul sito del Forno Brisa che nei circuiti classici e sul sito di Cook_Ink) è articolato in 11 principi base, ciascuno dei quali affrontato da un giornalista del settore con un’intervista a un esperto o a un imprenditore che racconta la sua esperienza.
I capitoli
Il Modello Artigiano. È la cornice di tutto, il contesto entro il quale ci si muove per ogni aspetto, perché l’idea di fondo è proprio quella di valorizzare al massimo i saperi esistenti sul territorio e, in questo modo, rivitalizzare i tessuti sociali e agire sempre nel nome della sostenibilità e della prossimità. Per questo è necessaria la conoscenza della filiera, e l’impostazione deve prevedere un miglioramento continuo e un’alleanza tra le idee e le mani di chi realizza tali idee.
Un grande impatto. Qualunque impresa deve iniziare da una domanda di fondo: che tipo di messaggio, di traccia si vuole lasciare. Ecco allora che si dà voce ad alcune imprese che hanno già dato concretezza all’impegno di generare effetti positivi quali Patagonia, le Aziende Agricole De Fermo e Floriddia, The Seven Elements.
Formazione ibrida. Della necessità di un continuo scambio parla Carlo Petrini, che illustra anche l’esperienza della sua scuola di FormAzione.
Scegli un maestro. È importante identificare un ispiratore, che voglia condividere tutto, e mettere in discussione ogni aspetto. In questo caso il riferimento è Davide Longoni, che ha insegnato a moltissimi fornai.
Il luogo giusto. Anche lo spazio è importante: il luogo dove si lavora deve essere gradito, e generare una sensazione di benessere e favorire la collaborazione. Ne parlano il geografo Franco Farinelli e il direttore della Cineteca di Bologna Gian Luca Farinelli.
Do It Yourself. Una volta recepite le prime indicazioni, ci si deve lanciare, partendo anche da una piccola esperienza. Sempre da Bologna arrivano quelle di DeeMo, Rusty e l’Isola nel Kantiere.
La tua identità. Deve essere riconoscibilissima, unica. Lo spiega Giorgio de Mitri, fondatore di Sartoria Comunicazione.
Una solida struttura. L’organizzazione è ciò che, nel concreto, fa la differenza. Deve essere solida, ma anche flessibile e pronta a evolvere nel tempo. In che modo lo spiega Michela Salvatelli, business upgrader.
Forma una squadra. Non si ha mai successo da soli, ma solo con la condivisione dei saperi, dei ruoli e delle responsabilità.
Mescola. Le differenze arricchiscono: lo si deve sempre ricordare. Stefania Grando e Salvatore Ceccarelli, due genetisti che hanno studiato e promosso e diffuso la pratica del miscuglio in campo, lo spiegano partendo dalla genetica.
Crowdfunding: sono necessari anche i finanziamenti, e la strada indicata è quella del sostegno condiviso, come illustrano i casi virtuosi Alexander Agethle, BrewDog e lo stesso Forno Brisa.
“Questo libro – hanno spiegato i fondatori, Pasquale Polito e Davide Sarti, – contiene idee, valori e principi presi da altri, che abbiamo avuto in dono dalle persone che ci hanno ispirato in questi anni e che vogliamo condividere, perché crediamo che custodire e trasferire sia una delle più grandi responsabilità culturali di ciascuno, e che l’umanità si evolva in questo modo”.
Il Forno Brisa è nato a Bologna 2015 e nei primi tre anni ha aperto tre punti vendita; oggi la squadra è composta di 32 ragazzi con un’età media di 28 anni. Dopo una campagna di crowdfunding tenuta tra novembre 2019 e febbraio 2020, i soci sono diventati 359. Ha anche un’azienda agricola in Abruzzo, dove produce in biologico parte dei grani che panifica.
Fonte Immagini: Forno Brisa
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Giornalista scientifica