Nell’ambito dell’emergenza sanitaria, il Comando Carabinieri per la tutela della salute dei Nas, ha rafforzato i controlli sulle misure di contenimento al fine di prevenire la diffusione epidemica da COVID-19 . Al riguardo i Nas hanno realizzato, in condivisione con il ministero della Salute, uno specifico servizio di controllo a livello nazionale sulle strutture di ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande.
Gli interventi sono stati eseguiti dai 38 Nas, in stretta collaborazione con i reparti territoriali dell’Arma, presso 1.898 esercizi di ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande, quali ristoranti, pizzerie, trattorie, fast-food, pub, birrerie e bar. La scelta dei locali è stata fatta prediligendo quelli collocati in aree ad elevata frequentazione giovanile e ricreativa, specie in orari serali/notturni. Il servizio nella prima settimana, ha consentito di fornire una preliminare valutazione circa l’attuale livello di osservanza delle misure di contenimento da parte degli esercizi aperti al pubblico.
Nel corso dei controlli dei Nas sono state contestate 351 violazioni, con particolare riferimento al mancato uso delle mascherine di protezione facciale (43%), e all’assenza di informazioni e cartelloni relativa alle cautele da adottare da parte della clientela (13%). Ulteriori violazioni hanno interessato nel 9% la distanza insufficiente fra tavoli, nel 9% il mancato distanziamento sociale tra le persone, nell’8% l’assenza di prodotti igienizzanti all’interno o all’ingresso dei locali nonché l’omessa attuazione delle corrette e periodiche procedure di pulizia e sanificazione degli ambienti (3%)
Ulteriori inosservanze rilevate dai Nas, pari al 15%, hanno riguardato altri obblighi previsti da normative nazionali, regionali e locali, oggetto di autonome ordinanze, relative ad esempio alla segnaletica orizzontale sui percorsi da seguire, omessa registrazione avventori e la misurazione della temperatura corporea.
Contestualmente, sono state oggetto di controllo anche le fasi di preparazione, detenzione e vendita di alimenti con contestazione di 30 sanzioni penali e 310 amministrative per violazioni alle norme igienico-sanitarie che hanno altresì determinato il sequestro di kg. 4.077 di alimenti irregolari, per un valore di 59.000 euro, e la chiusura/sospensione dell’attività di 49 locali.
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza in test comparativi. Come free lance si è sempre occupato di tematiche alimentari.