C’è la rosticceria egiziana in cui si sente parlare in arabo dalle registrazioni dei versetti del Corano che escono da un altoparlante, ma anche il ristorante giapponese che trasmette cd di De Andrè. C’è un New York-bar che permette di vivere l’atmosfera di Manhattan senza prendere l’aereo e la trattoria cinese frequentata da orientali (e quindi “verace”) con prezzi pre-euro. A seconda dei gusti, si possono gustare i sapori del Nord dell’India guardando un film di Bollywood oppure sorseggiare sangria di fronte a un gruppo di ballerini di flamenco.
A Milano si può fare il giro del mondo a tavola. Per non perdersi, la guida ideale è Pappamondo 2011, edita da Terre di Mezzo (376 pagine, 10 euro). A cura di Sara Ragusa, il volume presenta i ristoranti stranieri, i negozi alimentari etnici, i chioschi del “cibo da strada” in città e fuori porta.
Oltre a un utile vocabolario dei cibi e dei piatti per non trovarsi impreparati, la 14° edizione (fino a ora ne sono state vendute oltre 55 mila copie) presenta 450 locali di cui 60 nuovi e l’aggiornamento delle informazioni, come numeri di telefono, orari, specialità e prezzi.
Dopo la sushi-mania, quale sarà la tendenza prossima ventura? Secondo Pappamondo i ristoranti coreani, una new entry con le carte in regola per diventare una moda: da provare i kimbap (rotolini simil maki giapponesi) o i ttokkochi, gli spiedini di gnocchi di riso grigliati.
Da quest’anno, i lettori di Pappamondo possono diventare assaggiatori autori della prossima edizione: scrivendo una recensione al blog di Terre di mezzo, anche in diretta collegandosi al sito con lo smartphone.
Mariateresa Truncellito