No, la vitamina C non previene l’infezione da coronavirus. Non c’è alcuna evidenza scientifica che lo sostenga. Così come nel caso delle bevande calde, anche questa bufala si è diffusa rapidamente sui social network e, soprattutto, grazie alle ormai famigerate catene di WhatsApp. E anche questa volta ci pensa la giornalista scientifica Roberta Villa a mettere le cose in chiaro, grazie a un articolo su “Dottore, ma è vero che…?”, il sito anti-bufala della Federazione nazionale degli ordini dei medici e odontoiatri (FNOMCeO).
La vitamina C protegge dal coronavirus?
Secondo questa teoria, diffusa anche da celebrità e influencer, alte dosi di vitamina C possono proteggere dal COVID-19, la malattia causata dal nuovo coronavirus, perché in grado di “rinforzare il sistema immunitario”. Se questa affermazione ha un che di familiare, è perché da decenni viene usata per raccomandare la vitamina C come rimedio per prevenire il raffreddore e le sindromi parainfluenzali. Ma in questi casi, è dimostrato che l’assunzione regolare della vitamina non ha effetto sulla comparsa dei sintomi da raffreddamento e al massimo potrebbe, forse, abbreviarne la durata, ma solo di qualche ora. Insomma, non ne vale la pena.
Per supportare questa teoria, però, l’anonimo autore della bufala ha scomodato anche la pratica in uso tra alcuni medici rianimatori di somministrare alte dosi di vitamina C in vena nel trattamento della sepsi. Ci sono alcuni problemi, però: il primo è che la sepsi è una grave forma di infezione batterica diffusa in tutto l’organismo, che non ha nulla da spartire con il COVID-19, che è virale e colpisce i polmoni. Il secondo è che ad oggi non ci sono prove certe dell’utilità di questo trattamento nella pratica clinica, ma in assenza di trattamenti specifici, alcuni medici a Wuhan hanno provato a utilizzare in via sperimentale la vitamina C nei casi gravi di infezione da coronavirus, però non sono ancora noti risultati di questo studio. Il terzo problema è che questa pratica è pensata per il trattamento di forme gravi di infezione, non per la prevenzione.
Nessun farmaco o integratore previene l’infezione
Al momento, come ricorda l’Oms, non esiste alcun farmaco per la prevenzione o il trattamento del COVID-19 e non è ancora disponibile un vaccino.
Ed allora perchè tutti e dico tutti dicono di mangiare arance?
Con tutto il rispetto per gli esperti esiste una enorme differenza tra specialisti di salute e specialisti di malattie , se una persona oggi per la prima volta inizia una dieta salubre compresa la vitamina C naturale allora non ricaverà nessun beneficio………ma se la stessa persona ha per abitudine vecchia le stesse accortezze allora avrà delle ottime probabilità di sfangarla.
Purtroppo siamo attaccati alla pillola o al vaccino che dall’oggi al domani ci trasforma da rottami a supermen , ma per questo affare al momento ci sono solo tentativi scientifici (?) , cioè le provano tutte probabili e improbabili , e allora per livore denigrano tutte le buone pratiche alimentari.
Detto questo ognuno creda a chi vuole , ma credo che questi cosidetti esperti siano molto meno esperti di quello che credono .Grazie.
SOno completamente d’accordo.
D’accordo con Gianni
Da decenni ormai assumo 500 mg al giorno di vitamina C oltre a frutta e verdura in quantità e da allora non ho più avuto influenze e raffreddori (in ufficio dicono che sono invulnerabile)
Certo non protegge da questo virus ma può aiutare il sistema immunitario contro complicazioni varie (comprese le polmonari)
Da oggi a domani non serve ovviamente
Per mia esperienza personale, ormai quando ho sintomi influenzali, uso h24 lo scaldacollo, bevande calde, ma la vera manna sono le spremute con le mie arance di campagna. Così i sintomi non peggiorano e guarisco subito senza medicine.
Gli studi clinici che fanno uso di vitamina C in Cina sono tre, ma solo uno è stato avviato.
Le nuove norme cinesi prevedono inoltre l’uso della vitamina C.
https://mp.weixin.qq.com/s/bF2YhJKiOfe1yimBc4XwOA
http://2yuan.xjtu.edu.cn/Html/News/Articles/21774.html
Ma a prescindere da teorie, la vitamina C ha più volte espresso utilità nel trattamento di pneumonia e dell’effetto ossidativo che la causa, perché ci si ostina a bollare come inutile un qualcosa che ha aiutato in tutti i quadri clinici simili?.
Tanto più che non c’è ancora una cura, e la gente muore addirittura in casa.
Occhio, qui non si sta parlando di una cura, ma di un approccio supplementare in supporto alle terapie primarie, che male non può certo fare!.
Andrebbe presa a prescindere, e segue soltanto il buon senso, a patto che sia assunta in quantità prossime alla tolleranza intestinale.
Perché non riconoscere a Cesare quanto è di Cesare?.
Carissimo Marco,
anch’io come lei mi sono dato da fare, nel mio piccolo, per rendere evidente la mancata pubblicazione delle notizie sull’uso della vitamina C per la cura e la prevenzione del coronavirus in Cina e altrove nel mondo ed ora anche a New_York. Si veda la notizia sul New York Post la link:
https://nypost.com/2020/03/24/new-york-hospitals-treating-coronavirus-patients-with-vitamin-c/
Devo dire che sono ormai scoraggiato. Mi rendo conto che le redazioni giornalistiche importanti non si sogneranno mai di far passare una simile notizia: i motivi di questa evidente censura non sono del tutto chiari, ma evidentemente sono motivi molto ma molto cogenti. Inoltre gran parte della popolazione, anche acculturata, è ormai abituata a ridicolizzare queste notizie e a bollarle immediatamente dei peggiori epiteti ben sapendo di raccogliere subito il consenso di gran parte del pubblico. Ne ho un chiaro esempio in famiglia con mia sorella, informatore farmaceutico di una importante multinazionale del farmaco, che mai e poi mai potrebbe accettare una simile notizia.
Ma per lei il conflitto di interesse è del tutto ovvio. Meno ovvio è in altri casi, ma nel mondo degli affari non ci si può scontrare contro certi potentati economici, salvo doverne poi pagare a caro prezzo le conseguenze.
Non mi sono comunque del tutto arreso e continuerò fin che potrò a combattere questa battaglia per la verità dei fatti ed a difesa della salute (e della vita).
Cordiali saluti,
Roberto
Le risposte dei dottori purtroppo sono sempre guidate da chi fa loro da mentori. Se un medico o ricercatore è indipendente da finanziamenti o pressioni da parte di chi produce farmaci darà risposte diametralmente opposte a coloro che al contrario non ricevono sovvenzioni e finanziamenti dalle case farmaceutiche.
Questo è abbastanza da fare riflettere.
Lo so, ora siete, ecco la solita complottista. Non lo sono affatto, guardo solo con occhio critico e mi limito ad osservare i fatti nella loro evidenza.
buonasera. Mi scusi Sara, ma secondo lei, con gli ospedali che sono al delirio, i medici anche da pensionati si stanno offrendo per dare un aiuto, siamo davanti ad una pandemia che sta mettendo in ginocchio anche l’economia mondiale, non le pare che se l’integrazione di vitamina C fosse vera a questo punto la sdoganerebbero immediatamente in tutto il mondo e in tutti gli ospedali? Che interesse c’è a questo punto a tenerla nascosta come soluzione? Lei ancora parla di finanziamenti e lobbies farmaceutiche per difendere quali economie? Quelle che stanno naufragando con la pandemia? Ci rifletta…
Di fronte a qualsiasi aggressione, è bene farsi trovare corazzati, cioè le cellule devono essere corazzate, perchè il corpo umano è un insieme ordinato e coordinato di cellule. La corazza delle cellule è la membrana che deve essere in perfetta salute, e cioè non indebolita da ossidanti (radicali liberi). Gli ossidanti sono quelle sostanze che, avendo un elettrone spaiato, cercano di rifare il paio sottraendo un elettrone alla menbrana cellulare. Una elemento, privato di un elettrone, non è più tale. Ecco l’utilità della presenza di sostanze antiossidanti, quali vitamina C, fenoli, ecc. che si “sacrificano” cedendo un loro elettrone. Ovviamente la scorta deve essere consistente, perchè può esaurirsi con attività quali il fumo che provocando danni ossidativi, con la sintesi di radicali liberi, tende ad esaurire la scorta di antiossidanti.
Aggiungo due considerazioni sulla scarsa fama della vitamina C nel mondo scientifico:
considerato che l’RDA consigliato dalle autorità mediche della vitamina è 60 (sessanta) milligrammi , considerato che un arancio medio pesa 200 grammi minimo e che nel frutto ci sono 53 mg di vitamina ogni 100 grammi, i cervelloni vengono a dirci che con mezzo arancio al giorno noi saremmo coperti ? La cosa è molto ridicola considerato che la C è idrosolubile e viene velocemente smaltita con l’urina.
Tra l’altro i 60 mg sono punto di riferimento in studi vari di laboratorio che naturalmente non riscontrano vantaggi protettivi , e ci credo con questa miseria!!!!
Contemporaneamente esistono in vendita in farmacie , parafarmacie e in ogni dove centinaia di preparati industriali, i carissimi integratori ,contenenti vitamina C sintetica che promettono coperture e benefici universali.
Certamente a voler spaccare il capello in quattro, chi è steso su un letto d’ospedale con il coronavirus che gli danneggia i polmoni non avrà vantaggi dalla spremuta ma noi non vorremmo mai trovarci in quelle condizioni patologiche , e per prevenzione ricorriamo anche ad alimenti contenenti vitamina C universalmente riconosciuta di grande aiuto, in quantità un pò maggiori della RDA e in diverse occasioni durante il giorno.
Buongiorno,
non vorrei che dopo le ” fake news” inventassimo le ” fake answers”.. La vitamina C è un importante coadiuvante per la efficienza del nostro sistema immunitario, credo che nessuno abbia mai sostenuto che si tratta di un farmaco antivirale o che abbia una azione diretta nei confronti dei virus ( tantomeno il Coronavirus); tuttavia avere una alimentazione che ci assicuri il giusto fabbisogno quotidiano di vitamina C , o anche integrare , in situazioni del tutto particolari come quella che stiamo vivendo è certo un utile presidio. Certo la nostra alimentazione dovrebbe anche assicurarci altre sostanze di cui abbiamo necessità per sostenere le nostre difese , altre vitamine quali la D, antiossidanti e sali minerali ecc…
Non banalizzerei , ne minimizzerei il ruolo della vitamina C in una situazione come questa.
Cordialità
Francesco
Non sarà sicuramente la pozione magica che ti fa guarire all’attimo, ma molti dottori e professori indipendenti ne attestano l’efficacia. Però costa poco, conviene inculcare di più l’idea del messia vaccino che salverà il mondo, quello sì che darà i guadagni voluti!
Dalla pagina FB del Dr. Battistella, 11 marzo 2020: ” Vitamina C e reazione di Fenton con produzione di perossidi ad effetto germicida. Cio´ che ho sempre sostenuto, la vitamina C ad alte dosi ha un effetto pro ossidante combinandosi con gli ioni ferrosi presenti nel sangue ed a questo è dovuto il suo potenziale antibatterico, antivirale, antimicotico, antitumorale.” https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23695675?fbclid=IwAR1z_h8pYf7F847KGtsjtWCWwAYxnaSYRHw2DBx6iCu_uavGzc8RfcCniZ4
Non capisco perchè vi sta tanto a cuore smentire che la vitamina C serva a implementare le difese immunitarie.
E’ vero che la gente non si deve sentire immune se la prende.
E’ vero che fa venire i calcoli ai reni( ma solo se si prende per lunghissimi periodi).
Allora enunciate queste “controindicazioni”, ma dire che è una FAKE perchè non ci sono evidenze scientifiche è altrettanto assurdo: è da decenni che i medi stessi la consigliano e a me risulta che anche il protocollo ospedaliero la preveda
Sicuramente la vitamina C non può fare miracoli ed i suoi effetti positivi sul sistema immunitario non sono dose – dipendenti. Allo stesso modo non fa male, a dosi normali. Ovviamente non deve creare false illusioni di poter fare a meno di osservare tutte le norme preventive che conosciamo. Lo stesso vale per la vitamina D che, come la C, ha un effetto rinforzante del sistema immunitario. Non c’è ancora una vera terapia contro il covid 19, ma sicuramente degli stili di vita sani, come ad es. il non fumare, una costante attività fisica, una corretta alimentazione, eventualmente integrata con queste vitamine, creano delle condizioni per cui, in caso di un eventuale contagio, il virus trovi un organismo più forte e più capace di difendersi; altrimenti come si spiegherebbe che i peggiori effetti dell’infezione si avrebbero su soggetti anziani o resi più fragili da altre patologie mentre soggetti giovani e sani quasi sempre guariscono?