Lo spot dello yogurt Danaos della Danone con l’attrice Stefania Sandrelli è ingannevole lo ha deciso l’Antitrust. La pubblicità è andata in onda per oltre due anni, dal febbraio 2010 al giugno 2012, ed è stata affiancata da due mesi da telepromozioni.
I punti contestati, come ha spiegato bene Anissia Becerra sul nostro sito, sono quattro. Il più grave riguarda la frase in cui si sostiene che “In Italia, due donne su tre non consumano abbastanza calcio”. Secondo l’Antitrust non è vero che buona parte delle donne assume quantità inadeguate di calcio”, perchè il dato si basa su uno studio, effettuato su persone con esigenze nutrizionali peculiari e non generalizzabili. Anche la frase secondo cui Danaos è l’unico yogurt con il 50% del calcio quotidiano raccomandato è ingannevole, visto che per le donne con più di 60 anni l’apporto di calcio consigliato è di 1200-1500 mg al giorno e non di 800 mg come dichiarato da Danone.
Il terzo elemento di criticità riguarda il tentativo di far credere che il consumo di latte e formaggio non sia sufficiente a garantire il normale fabbisogno di calcio. Dagli studi scientifici emerge che la carenza di calcio per alcune fasce di età è solo di portata lieve o lievissima, e può essere tranquillamente colmata con una dieta varia ed equilibrata. “Dulcis in fundo c’è la questione della collaborazione scientifica con gli esperti del Policlinico Gemelli di Roma. Secondo la sentenza il messaggio lascia intendere l’esistenza di una specifica procedura di validazione da parte del Policlinico Gemelli quando in realtà si tratta di un mero accordo commerciale”.
L’amaro bilancio della storia è che dopo due anni di spot la Danone viene sanzionata con una multa che si può considerare ridicola (180mila euro). Restano sul campo milioni di telespettatrici che non sapranno mai di essere state prese in giro. Come era logico aspettarsi, la notizia non è stata ripresa dai quotidiani nazionali né tanto meno dai siti. L’unico modo valido per compensare l’inganno della Danone è destinare una somma doppia rispetto alla multa, a una serie di spot sulle stesse tv e nelle stesse fasce orarie, dicendo che il messaggio era ingannevole. Le censure dell’Antitrust sono importanti, ma alla fine risultano una sorta di fumo negli occhi. Il divieto di diffondere gli spot non serve a nulla, perchè quando arriva la “sentenza”, la campagna è terminata da mesi.
Le sanzioni pecuniarie non sono certo dissuasive per una società come Danone. Come dice giustamente Alfredo Clerici sulla pagine di Linkedin Etichettatura, presentazione e pubblicità dei prodotti alimentari, “l’unico deterrente efficace è dare alla notizia della censura di Danaos una diffusione anche solo parzialmente paragonabile a quella degli spot incriminati …. solo in questo caso il danno per l’azienda sarebbe stato rilevante…” . L’amara conclusione di Clerici ha il sapore della beffa quando riferendosi alla censura dello spot dice “ma diciamoci la verità, chi se ne è accorto, a parte gli addetti ai lavori?”
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
Perchè i controlli non vengono fatti prima di mettere in onda uno spot? Questo dimostra la poca serietà dell’Antitrust!!!
Flora, in Italia non esiste la possibilità di controllare preventivamente gli spot. L’Antitrust può intervenire dopo e non sempre.
La multa è veramente ridicola,con i soldi che fa la Danone.Dovrebbero ritirare dal mercato tutti questi prodotti che ci ingannano,perchè l’unico modo per stare bene è avere una dieta sana ed equilibrata.Non credo a prodotti come questo(e ce ne sono tanti in giro).
se pensate che il più grosso sindacato italiano dei medici di base (FIMMG) ha fatto una convenzione con uliveto e rocchetta… così i medici iscritti possono mettere nei loro studi dei manifesti pubblicitari e in questo modo partecipano all’estrazione di crociere!! è vergognoso, sono un medico anch’io ma non starei mai con un sindacato che propone queste cose al fine di tenersi legati gli iscritti, e comunque non tutti i medici sono degli opportunisti in questo modo!