Roma Tiburtina – Milano Porta Garibaldi 10:10 – 13:40, grazie alle carrozze ad alta velocità della società “Nuovo Trasporto Viaggiatori”. Si viaggia su Italo (questo il nome del treno) e si mangia da Eataly, ma come? Breve reportage su un’esperienza alimentare in treno.
“Mangi meglio, vivi meglio… Viaggi meglio, vivi meglio”. Di che si tratta, memorie dell’Inran o del compianto Neil Armstrong che per primo posò i piedi sulla luna? Più semplicemente, è l’ambizioso motto di Italobox: “Italo ha selezionato per i suoi viaggiatori menù creati in esclusiva da Eataly, presentati nelle innovative confezioni Italobox”. Proviamo.
La calura estiva induce a scegliere “L’orto, un menu leggero”. L’offerta del giorno é invitante: “Mosaico di verdure alla mediterranea, crema di Parmiggiano (!) Reggiano D.O.P., Amarettini morbidi”. Con “sfogliatelle di pane e grissini” e “acqua Lurisia”. Per la modica cifra, si fa per dire, di 18€ (prezzo per i passeggeri in classe Smart).
Dalle parole ai fatti, per chi ha memoria dei vagoni-ristorante di Trenitalia, l’esperienza é davvero diversa. Non tanto per il prezzo, quanto per il fatto che il “mosaico di verdure”, come la crema di formaggio, sono confezionati in minuscoli vasetti in vetro. Prodotti di pregio, é fuor di dubbio, come pure il frugale pane biscottato sardo di semola di grano duro, gradevole quanto i mini-amaretti piemontesi.
Ma definire questo Italobox come un “menu leggero” è un eufemismo, meglio sarebbe dire che si tratta di uno spuntino salato, nel sapore e nel prezzo. Si può distrarre la fame con la vista di suggestive foto e la lettura di affermazioni fin troppo ovvie per chi conosce Eataly, sull’attenzione alla qualità dei prodotti e dei loro ingredienti, con una strizzata d’occhio ai teoremi di Coldiretti sul valore dell’origine delle materie prime. Fa piacere leggere l’interesse alla sostenibilità delle produzioni, eppure si stenta a credere al proclama del “prezzo sostenibile”.
La prossima volta, prima di partire, meglio fare un passo dal fornaio o alla gastronomia vicino alla stazione. Sarà meno chic ma certo più economico e sostanzioso.
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Avvocato, giornalista. Twitter: @ItalyFoodTrade
Oscar Farinetti,fondatore e proprietario di eatitaly(con la e minuscola,va bene)sostiene che fare marketing e’ fare l’uovo e poi cantare chirricchi’,cioe’avvisare che il prodotto e’ buono e che e’ da comprare.La Gallina di eatitaly fa chir..ricchi’ed il tacchino ,no.Farinetti,una volta comunista..adesso non so,ci ha comunicato che la qualita’ costa..e che bisogna pagare,ma esageruma nen neh !eatitaly e’ stata benedetta da Slow food del buon Carlin,anche lui guru del buon mangiare ed anche lui comunista ..adesso non so..Ma non era meglio una volta che i comunisti mangiavano bambini?Adesso ci mangiano tutti vivi.. Ciao Neh!
basta non comprare.
…solo per il "ParmiGGiano" meriterebbero la gogna (mediatica, s’intende).
Sulle carrozze ristorante delle FS si mangia dignitosamente, a volte bene, e si spende il giusto per un servizio a bordo. Oltre che caldo, se si desidera.
io frequento settimanalmente eataly non mi sento derubato anzi al mercoledì faccio spesso affaroni. A Torino poi mi trovo benissimo,basta scegliere dove non ci arrivo dico che non mi piace… fedro
ok, forse sul treno esagerano un po’ ma… a italy ci sono cose di altissima qualità e se si compra con un po’ di buon senso, si fanno veramente dei begli affari. io non ne ho uno a portata di mano ma quando posso…non vedo l’ora di andarci e, se posso, ci pranzo anche e i piatti sono davvero abbondanti, fin troppo. io non conosco nessun posto che serva pane e acqua (lurisia…e non fatta in casa come nei ristoranti di oggi)a volontà senza farli pagare…