Aggiornamento del 13 gennaio 2020: secondo Santé Publique France, sono stati registrati 179 focolai di tossinfezioni alimentari probabilmente legati al consumo di ostriche e altri frutti di mare crudi, che hanno coinvolto 1.033 persone. Secondo il ministero dell’Agricoltura, dall’inizio dei focolai, le zone di pesca e coltura dei molluschi bloccate sono state 23, distribuite in sette dipartimenti. Intanto, lo scorso 9 gennaio anche l’Italia ha notificato al sistema di allerta Rasff un possibile focolaio di intossicazione legato al consumo di ostriche crude di origine francese.
In Francia, una contaminazione da norovirus ha causato un maxi-blocco della produzione di ostriche e altri frutti di mare nella baia di Mont-Saint-Michel, nella vicina zona di Hirel (Normandia) e nella regione del Morbihan (Bretagna), come riferiscono Le Monde e altri media francesi. Il virus causa gastroenteriti nell’uomo, che in Francia hanno già registrato un picco di casi nel periodo natalizio.
Il divieto “di pesca, di raccolta, di spedizione e di commercializzazione” per le zone di Mont-Saint-Michel e Hirel deciso dalla prefettura di Ille-et-Vilaine è scattato lo scorso 3 gennaio e continuerà “fino a nuovo ordine”. Più esteso lo stop nella regione del Morbihan, dove sono partiti quattro provvedimenti di blocco della produzione tra il 18 dicembre e il 2 gennaio, che hanno finito per coinvolgere circa 150 delle 330 aziende presenti nella zona, secondo le stime del comitato regionale di molluschicoltura (CRC) interpellato da AFP.
Come riporta Le Monde, secondo il prefetto del Morbihan, la contaminazione da norovirus delle ostrichemolto probabilmente è stata causata da una serie di fattori coincidenti: l’epidemia di gastroenteriti che si è diffusa nel periodo festivo, favorita dalle basse temperature, e le piogge forti e intense che hanno colpito la Francia. In questo modo possono essersi verificati sovraccarichi degli impianti di depurazione e straripamenti nei fiumi, che così hanno riversato in mare le acque contaminate dal virus.
Insieme allo stop alla produzione, sono partiti a raffica anche i richiami di ostriche e altri molluschi (come vongole, cozze e cuori eduli) nei supermercati, raccolti dal sito specializzato in richiami di prodotti Oulah!, mentre alcuni richiami hanno coinvolto anche Lussemburgo, Belgio e Svizzera. Nel momento in cui scriviamo (8 gennaio), in Italia non risultano essere stati lanciati richiami di molluschi francesi contaminati da norovirus, né allerte Rasff che coinvolgono il nostro paese.
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
Buongiorno, noi abbiamo cenato in un ristorante di Monza il 31/12/2019. Siamo 6 su 12 ad aver mangiato le ostriche e siamo stati male, tutt’ora… vomiti e febbre alta.
Abbiamo segnalato al ristorante che ci ha risposto allegando un file che sembra non conforme…
Come bisogna procedere in questi casi? C’è un modo per difenderci ed essere risarciti dei danni e dei rischi??
Grazie
A Milano se si segnala la cosa all’Asl il giorno dopo escono gli ispettori. Il problema è trovare ancora in cucina il cibo sospetto. Per i danni la questione è più complicata.
Ostriche contaminate al cenone di Capodanno, arrivano le scuse del ristorante: “Partita contaminata dagli allevamenti francesi”
Inserite ostriche La Stampa e leggete l’articolo
A Lodi Io e mio nipote abbiamo acquistato e mangiato ostriche provenienti dalla Bretagna il 23 dicembre (freschissime e buonissime) e siamo stati entrambe malissimo a Natale. So che un’altra famiglia ha avuto la stessa sorte e i tre figli sono finiti al pronto soccorso la sera di Santo Stefano.
Il problema si è riscontrato anche in Italia. Il nostro Paese lo scorso 9 gennaio ha notificato al sistema di allerta Rasff un possibile focolaio di intossicazione legato al consumo di ostriche crude di origine francese.