Il Parlamento europeo il 15 dicembre scorso ha pubblicato un documento “sull’impatto della pubblicità ”, focalizzando l’attenzione sulle nuove forme di comunicazione occulta che disturbano la “privacy” dei cittadini e li adescano con strumenti sofisticati, dai “forum” ai “blog”.
L’Assemblea di Strasburgo riconosce che la pubblicità stimola la concorrenza e la competitività, limita probabilmente gli abusi di posizione dominante, incoraggia l’innovazione nel Mercato interno e può anche portare beneficio ai consumatori. Tuttavia alcune tecniche promozionali “online” vanno combattute, e occorre proteggere le categorie di individui vulnerabili come bambini, adolescenti, anziani.
Gli eurodeputati denunciano l’esistenza di una nuova forma di pubblicità occulta, veicolata attraverso i nuovi mezzi di informazione e non ancora prevista dalla direttiva sulle pratiche commerciali sleali (2005/29/CE). Il riferimento non è solo ai “cookies”, ma anche di commenti “interessati” sulle reti sociali, sui forum e sui blog, il cui contenuto è difficile a distinguersi rispetto alle spontanee opinioni di altri utenti. Ill Parlamento “deplora i casi in cui talune aziende finanziano direttamente o indirettamente qualsivoglia azione intesa a favorire la diffusione di messaggi o commenti che sembrano provenire dai consumatori stessi, laddove si tratta in realtà di messaggi di natura pubblicitaria o commerciale”.
Afferma anche che “la pubblicità mirata (contestuale, personalizzata, comportamentale), rappresenta una grave minaccia per la protezione della vita privata quando è basata sulla tracciatura degli individui (cookie, costituzione di profili) e non è stata oggetto di un consenso preliminare, libero ed esplicito del consumatore”. In questo senso, “insiste sul rischio che rappresentano le società che forniscono al tempo stesso contenuto e servizi pubblicitari (in ragione dell’incrocio potenziale dei dati raccolti attraverso queste due attività)”. Il legislatore europeo dovrà inoltre intervenire contro le forme di pubblicità occulta, per risanare il mercato e rafforzare la fiducia dei consumatori.
Si chiede di realizzare uno studio approfondito sulle nuove pratiche “online” e su apparecchi mobili, tenendo conto dell’esigenza di garantire che le pratiche pubblicitarie rispettino la riservatezza della corrispondenza privata.Il Parlamento invita la Commissione a condurre uno studio approfondito sugli effetti socio-psicologici della pubblicità, tenuto conto dell’applicazione di nuove tecniche.
Il documento approvato riconosce la potenziale efficacia dell’autoregolamentazione del settore quale strumento “dinamico, flessibile e responsabile”, atto a completare il quadro legislativo esistente, e chiede alla Commissione e agli Stati membri di “valutare l’applicazione dei codici di condotta nazionali relativi ai media e alle nuove tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni e di valutare l’efficacia degli organi di autoregolamentazione nazionali”.
L’Assemblea sottolinea l’esigenza di mettere a punto programmi educativi destinati a insegnare ai bambini e ai giovani a non farsi ingannare da questi strumenti pubblicitari, sul modello dell’iniziativa britannica “Media Smart”. Bisogna perciò “incoraggiare l’emergere nei forum di osservatori/moderatori formati ai rischi rappresentati dalla pubblicità occulta, come pure campagne di informazione intese a mettere in guardia i consumatori da siffatte forme «occulte» di pubblicità”. La versione provvisoria della risoluzione è disponibile cliccando qui .
Avvocato, giornalista. Twitter: @ItalyFoodTrade