Il 10 novembre Agorà, il programma del mattino di Rai 3 ha mandato in onda un sevizio sulle etichette a semaforo. Si tratta di un argomento molto dibattuto a livello europeo anche se in Italia sono molto osteggiate. L’elenco dei soggetti contrari comprende: Coldiretti, Federalimentare, le maggiori aziende del settore, oltre al ministero della Salute e il Mipaaf. Mancano, invece, posizioni ufficiali da parte delle società scientifiche e dei nutrizionisti, che forse avrebbero titolo ad esprimere un loro parere.
Tutto ciò appare paradossale visto che il modello francese chiamato Nutri-Score è condiviso da Svizzera, Spagna, Belgio, Germania e Olanda, mentre uno schema diverso è in uso in Gran Bretagna. In Francia il 30% delle aziende lo adotta volontariamente, e secondo un recente sondaggio l’87% dei consumatori è favorevole. Nella lista dei marchi che già lo adottano troviamo nomi famosi come: Danone, Nestlé, Findus, Bofrost, Bonduelle, Candia, McCain e persino Barilla per i suoi prodotti commercializzati con il marchio Harrys. Nell’elenco ci sono anche catene di supermercati come Carrefour e Auchan. Il paradosso è che le stesse aziende non vogliono adottare l’etichetta a semaforo in Italia e non spiegano perché. Il servizio su Agorà mette a confronto il direttore del Fatto Alimentare Roberto La Pira con Coldiretti.
Per concludere ricordiamo che in Europa è stata avviata una raccolta firme per sollecitare la Commissione ad autorizzare nei vari stati l’adozione obbligatoria dell’etichetta a semaforo Nutri-Score su tutti i prodotti. Secondo Serge Hercberg (ricercatore che in Francia ha ‘inventato’ il Nutri-Score), uno studio di simulazione realizzato di recente è giunto alla conclusione che se il semaforo venisse applicato su tutti i prodotti alimentari si potrebbe ridurre del 3,4% la mortalità dovuta a malattie croniche ed evitare così da 6.660 a 8.700 decessi l’anno.
Per vedere la puntata di Agorà clicca qui (si parla di Nutri-Score intorno a 1.18.30).
Il Fatto Alimentare è da sempre a favore delle etichette a semaforo e sostiene l’iniziativa dei cittadini europei Pro Nutri-Score. Invitiamo tutti i nostri lettori a firmare la petizione.
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[sostieni]
Ieri in un TG (Tg5 mi pare) si è parlato del Nutri Score dandogli una valenza negativa… il classico Copia & Incolla delle veline di Coldiretti…
Appena possibile guardo. Intanto la curiosità è su quei marchi che in Francia lo mettono ma qui no. Poco comprensibile. A meno che per i prodotti che vendono da noi non usino ingredienti “peggiori” (non sarebbe strano, molti prodotti vengono differenziati in base alla destinazione). Altra curiosità sarebbe sapere in che lettera rientrano i prodotti che vendono in Francia. Dubito possano esserci cioccolatini e merendine che non abbiano la E o la D. E quindi che interesse hanno a metterla “volontariamente”? Stranezze