La scuola finisce, l’estate inizia e il succo resta. I frullati, nettari e succhi di frutta sono molto consumati tra i bambini. Pratici da bere e da portare nello zainetto per andare a scuola o in spiaggia. Che siano i più piccoli il primo target di questi prodotti lo si capisce dalle confezioni, spesso divertenti e colorate. Ma quanto zucchero contiene il famoso brick?
Abbiamo preso in considerazione il nettare di albicocca Zuegg, venduto in confezioni di tre brick da 200 ml ciascuno. Già dal packaging c’è un forte richiamo all’uso di ingredienti naturali, senza aromi, coloranti e conservanti. “È pensato per i bambini ed è fatto come piace alle mamme”: acqua, purea di albicocca 40% e zucchero. Nonostante salti all’occhio la buona percentuale di frutta, gli zuccheri presenti sono pari a 24 g per brick, 4,8 zollette da 5 g. Vero che circa 5,4 g sono derivati dal fruttosio naturalmente presente nelle albicocche, ma va tenuto in considerazione che tutto il resto è zucchero aggiunto, che si somma a quello proveniente da altre fonti. Spesso con uno spuntino di pochi minuti si assume un’alta dose di zuccheri semplici, per esempio solamente associando il nettare di frutta a una merendina, come fanno molti bambini.
L’etichetta a semaforo Nutri-Score assegna al nettare Zuegg il colore rosso, proprio per l’eccessivo contenuto di zucchero, suggerendone un consumo moderato.
Lo zucchero aggiunto è considerato una delle cause di obesità. Per l’OMS gli zuccheri semplici aggiunti (*) non dovrebbero superare il 10% delle calorie giornaliere, circa 50 g per una dieta di 2.000 kcal. Con un solo brick si raggiunge quasi metà del limite. Il nettare di frutta non dovrebbe essere consumato sistematicamente, ma si dovrebbe privilegiare la frutta intera.
(*) Gli zuccheri aggiunti o zuccheri liberi sono quelli contenuti in alimenti e bevande zuccherate, miele, sciroppi, succhi di frutta da concentrato, e succhi/spremute/centrifughe/
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Ma che brutta notizia! Non me lo sarei davvero immaginato. Io consumo talvolta I succhi in brick da 200ml (o anche nelle confezioni più grandi) nella convinzione che siano quanto di più vicino alla frutta da cui sono ottenuti (specie i nettari). Anche perché purtroppo la frutta buona è sempre più complicata da trovare (nella mia esperienza, il caso “clamoroso” è il kiwi, che in Italia produciamo in abbondanza: ma anni fa sapeva di qualcosa, adesso quasi sempre sono immangiabili, immaturi o con sapore di fermentato).
Io adoro lo zucchero (ho provato, ma non riesco a prendere un cappuccino senza 4 cucchiaini…), ma pensare di ingoiare 5 zollette, è troppo!
Ho guardato il brick che preferisco, pera, 50% minimo: 14,5 grammi, meno male, solo 3 zollette.
Vostre informazioni come sempre utilissime.
ps – a proposito dei kiwi, ho scoperto per caso un sistema che può servire a farli maturare un pò. Dopo avere tagliato dalla parte del picciolo per sentire se era maturo, e non lo era, mi sono accorto che dopo 2-3 giorni il kiwi tagliato era decisamente più morbido degli altri. Non che fosse delizioso, ma un pò era maturato. Consiglio di tagliare via una fettina da entrambi gli estremi
per far maturare più velocemente i kiwi si possono mettere in un sacchetto (sigillato) assieme a qualche mela matura (rilasciano etilene… anche le banane mature dovrebbero andar bene)
La Frutta non sa di nulla perché per questioni commerciali e “grazie” all GDO viene raccolta con ampio anticipo. Trattandosi di frutti climaterici si spera nella post maturazione. Ieri ho mangiato alcune albicocche mature direttamente dalla pianta. Avete mai visto il cartone Ratatouille quando il critico assaggia la zuppa e si sente proiettato nel passato? Ecco ho provato la stessa cosa, ho sentito i sapori di una volta. Quanto ai succhi ho smesso di acquistarli li trovo amorfi, privi di vita, inutili anche se hanno un mercato. Che senzo ha avere sui banchi di vendita un prodotto con 730 gg di shelflife? Ditemi voi se non è una schifezza. Allora meglio frullare due pesche mature aggiungere un po’ di gocce di limone e dell’acqua, non c’è paragone. Se poi il ritmo frenetico della vita non consente di perdere 5 minuti per preparare una bevanda, allora…….