I documenti che saranno pubblicati nel 2010 dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) con sede a Parma, sono destinati a scatenare riflessioni e polemiche in tutto il settore alimentare. A gennaio si comincia con un dossier sulla tossicità di 2.800 aromi utilizzati in tutti i prodotti confezionati. La questione è delicata perchè per la prima volta un’autorità scientifica europea esamina questo gruppo di additivi. Gli aromi non sono mai stati presi in seria considerazione dagli istituti nazionali per mancanza di dati scientifici, per l’assenza di fonti bibliografiche e per la scarsa volontà delle aziende interessate a stabilire regole comuni.

 

Il secondo dossier scottante riguarda il giudizio sulla validità scientifica di 800 claims salutistici usati sulle etichette e negli spot. Quest’anno è stata pubblicata una prima parte con risultati davvero disastrosi. Il 66% delle 523 diciture esaminate è stata bocciata, compreso 180 claims sui probiotici.

 

Per l’anno prossimo è in programma un dossier sui nuovi rischi emergenti, che focalizzerà l’attenzione sul problemi correlati al rapporto tra incremento della temperatura e criticità alimentari (possibilità di nuove malattie per le piante e animali), sull’invecchiamento della popolazione e sui problemi correlati agli scambi mondiali.

 

Si presenta abbastanza complicata la realizzazione del primo rapporto sulla presenza di nanoparticelle nel cibo e soprattutto negli imballaggi, perché scarseggiano i dati scientifici. Per avere notizie più precise bisognerà aspettare l’esito degli studi finanziati dall’Ue la cui conclusione è prevista nel biennio 2012/2013. Anche le agenzie nazionali hanno poco materiale.

 

L’ultimo dossier in programma sarà sugli imballaggi attivi e intelligenti. Già adesso si esaminano decine di richieste e con l’adozione del nuovo regolamento necessario anche un documento sulla sicurezza di queste confezioni. «Una cosa è certa – sottolinea Catherine Geslain-Lanéelle direttore esecutivo dell’agenzia – l’Efsa è ormai un’istituzione che dialoga con le altre agenzie extra europeee (USA, Canada…). La capacità di elaborazione maturata non è casuale ma è collegata agli oltre 250 collaboratori scientifici interni, che collaborano con 2.000 esperti esterni e tengono contatti tra 300 agenzie nazionali, istituti di ricerca e università».

Nella foto: Catherine Geslain-Lanéelle direttore esecutivo dell’Efsa