Ketchup Calvé: quante zollette di zucchero ci sono in un tubetto da 250 ml? Dalle indicazioni riportate sull’etichetta si tratta di 10,5 zollette da 5 g, pari a 52,5 g come mostra la fotografia. Certo nessuno mangia un tubetto di ketchup, ma sapere che il 20% della ricetta è composto da zucchero fa sempre un certo effetto. Non tutte le salse sono così. Sugli scaffali dei supermercati si trovano ketchup che ne hanno il 30-50% in meno.
L’etichetta a semaforo Nutri-Score infatti attribuisce al prodotto il colore arancione per l’eccessiva presenza di zucchero e di sale (2 g per 100 g).
Lo zucchero aggiunto agli alimenti è ritenuto una delle cause di obesità. Secondo l’Oms, per abbassare il rischio di serie patologie croniche gli zuccheri semplici aggiunti (*) non devono superare il 10% delle calorie giornaliere. Per un adulto vuol dire circa 50 grammi al giorno, corrispondenti a 10 zollette. Oggi si trova moltissimi alimenti anche in quantità elevata come in questo caso. Nella lista ci sono cibi insospettabili come zuppe, salse e conserve.
Segnalateci i prodotti che ne contengono tanto.
(*) Gli zuccheri aggiunti o zuccheri liberi sono quelli contenuti in alimenti e bevande zuccherate, miele, sciroppi, succhi di frutta da concentrato, e succhi/spremute/centrifughe/
© Riproduzione riservata
[sostieni]
Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza in test comparativi. Come free lance si è sempre occupato di tematiche alimentari.
Giusto l’altro giorno discussione con mia mamma che, quando ho detto che nel caffè non metto lo zucchero, ha esordito con il classico “l’hanno detto in tv” seguito poi da “lo zucchero serve a far funzionare il cervello”.
Non è così, mettiamocelo in testa, tanto più considerando che questa linea di pensiero arriva dall’associazione che riunisce i produttori di alimenti ben più che zuccherati. Conflitto di interessi? 😉
Precisiamo. Forse lo zucchero non è indispensabile, ma il glucosio si… Quando il cervello ha bisogno di energia, si basa esclusivamente sul tipo di energia rapida dei carboidrati (gli zuccheri semplici) e in particolare uno zucchero specifico chiamato glucosio. Il 99% dell’energia cerebrale deriva dal glucosio in condizioni fisiologiche normali. Quindi, uno può fare a meno dello zucchero nel caffè, ma non può non introdurre altri tipi di carboidrati
Un altro paio di precisazioni: il cervello ha bisogno sempre della stessa energia, non cambia la richiesta in relazione alla maggiore o minore attività cerebrale (come si verifica, invece, in quella muscolare) e, come giustamente ricordato sopra, consuma glucosio.
Altra precisazione, il comune zucchero da cucina è il saccarosio che appartiene al gruppo dei disaccaridi, ossia è composto dall’unione di 2 monosaccaridi: glucosio + fruttosio. Assumendo saccarosio si assume di conseguenza anche glucosio.