Dopo essere stata l’apripista per le tasse locali sulle bevande zuccherate, ora la California sta inaugurando una nuova strada per impedirle. Il parlamento californiano ha approvato una legge, immediatamente firmata e resa operativa dal governatore Jerry Brown, che vieta a città e contee di imporre nuove tasse sui generi alimentari, comprese le bevande, per i prossimi 12 anni, fino alla fine del 2030.
Il divieto è il risultato di un compromesso con i produttori di bevande, rappresentati dell’American Beverage Association, che in cambio ha ritirato una richiesta di referendum su una proposta per rendere più difficile ai consigli comunali e a quelli di contea l’imposizione e l’innalzamento di qualsiasi tassa locale, non solo sulle bevande zuccherate. Il rischio era quindi che città e contee si trovassero in difficoltà a reperire i fondi per far funzionare i servizi essenziali, siccome la nuova maggioranza richiesta per le misure fiscali non sarebbe stata più quella semplice ma quella dei due terzi, determinando una situazione che il governatore Brown ha definito “un abominio”. Il governatore ha spiegato di aver accettato il compromesso dato che solo quattro città californiane stavano pensando di introdurre una tassa sulle bevande zuccherate, mentre la nuova disposizione sulla maggioranza necessaria per tutte le nuove tasse avrebbe impattato tutte le 482 città dello Stato. “I sindaci di innumerevoli città hanno chiamato per manifestare il loro allarme e sostenere con forza il compromesso che questa legge rappresenta”, ha detto Brown.
Come riferisce The New Food Economy, il senatore democratico californiano Scott Wiener ha riassunto così la situazione che si era creata: «L’industria ha puntato un’arma nucleare contro il governo della California, dicendo: ‘Se non fai ciò che vogliamo, premeremo il grilletto e non sarai in grado di finanziare i servizi di base governativi’. Una sorta di ‘scegli il tuo veleno’». Il divieto di imporre tasse locali sulle bevande zuccherate non impatta su quelle già deliberate ed entrate in vigore negli ultimi anni ad Albany, Berkeley, Oakland e San Francisco.
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