Come si mangia sugli aerei? L’esempio delle compagnie statunitensi. Tutti i consigli per i viaggiatori: attenzione alla disidratazione e agli snack salati
Come si mangia sugli aerei? L’esempio delle compagnie statunitensi. Tutti i consigli per i viaggiatori: attenzione alla disidratazione e agli snack salati
Agnese Codignola 13 Dicembre 2017Per il settimo anno consecutivo, il sito americano Food Detective pubblica il rapporto sul cibo distribuito dalle principali compagnie aeree statunitensi, che trasportano centinaia di milioni di persone ogni anno: uno spaccato con luci e ombre, che riflette la realtà nordamericana ma non solo, visto che alcune delle compagnie citate volano in tutto il mondo e visto che le tendenze nel settore sono simili.
In generale, le calorie servite a bordo sono stabili o in leggero aumento: sono state infatti in media 360 nel 2012; 388 nel 2013; 397 nel 2014; 400 nel 2015; in 392 nel 2016; 405 nel 2017, con una crescita di 13 calorie rispetto al 2016. Ma queste non sono tutto, come hanno sottolineato gli autori. È infatti ritenuta molto importante la qualità di pasti e snack, così come la loro densità calorica, e lo stesso vale per le informazioni fornite ai passeggeri e per le opzioni disponibili (per esempio quelle utili a vegetariani o vegani).
In base a parametri che tendono a premiare i comportamenti più virtuosi, il sito ha attribuito un punteggio in stelle, per un massimo di 5. La compagnia che si è rivelata migliore è stata la Delta, raggiungendo 4 stelle, per i continui sforzi fatti tanto nell’aumentare la qualità nutrizionale degli alimenti offerti quanto nell’intensificare lo sforzo di massima trasparenza verso i consumatori.
La compagnia inoltre, insieme con la American Airlines, ha ricominciato a offrire pasti anche in classe economica, come non accadeva da 15 anni. Lo ha fatto a scapito degli snack, che tendono a diminuire o a sparire e, a differenza del passato, ciò che viene offerto non sono pasti preconfezionati grandi, di elevato contenuto calorico, ma porzioni più piccole o anche singoli piatti, perché chi riceve un pasto intero tende a mangiarlo tutto, mentre chi deve scegliere di solito fa scelte più razionali e aderenti al suo appetito reale. Gli snack a pagamento sono stati quasi eliminati, mentre quelli gratis sono a base di mandorle, frutta secca o altro a basso contenuto calorico ma capaci di calmare la fame. I menu, inoltre, contengono le informazioni relative all’impiego di cibi OGM, quelle utili a vegani e vegetariani, ai celiaci e agli ebrei kosher e riguardanti le allergie.
Un comportamento simile ce l’ha la Virgin, che guadagna anch’essa 4 stelle e che fornisce inoltre le categorie di nutrienti (grassi, zuccheri e così via), a differenza della Delta. La compagnia sta per passare all’Alaska Air, e la speranza è che la strada intrapresa non venga abbandonata.
La classifica inizia poi a mostrare le compagnie che hanno più aspetti da migliorare: accanto a società (giudicate virtuose) che hanno deciso di eliminare del tutto gli snack, ve ne sono altre in cui essi restano e sono quasi sempre a base di junk food (patatine fritte, prodotti fa forno pieni di sale o zucchero, sandwich preconfezionati con creme ipercaloriche e così via: il rapporto ne elenca molti, mettendo per ognuno le calorie, i diversi elementi e i minuti di cammino a passo sostenuto necessari per smaltirle, spesso superiori all’ora). Analogamente, accanto a compagnie che dichiarano tutto ciò che offrono, ve ne sono altre alquanto omertose sulle materie prime impiegate. E non a caso il sito attribuisce ogni anno anche il premio “Vergogna”, che quest’anno va alla Hawaiian, alla United e all’American Airlines, perché si sono rifiutate di fornire informazioni e perché lo stesso fanno con i clienti, non mettendo quasi nulla sui rispettivi siti e perché distribuiscono alimenti spesso pessimi.
Anche per questo il rapporto si conclude con un elenco di consigli per tutti i viaggiatori che desiderano mangiare in aereo, non di rado in preda alla fame anche quando si recano all’aeroporto subito dopo aver pranzato a casa. Il primo e più importante è quello relativo all’acqua: il volo favorisce la disidratazione e questa, a sua volta, stimola l’appetito. È quindi sempre utile portarsi dietro una bottiglietta vuota da riempire dopo i controlli, oppure acquistarne una. Poi aiuta portare con sé porzioni di cereali senza zuccheri, oppure acquistare frutta e verdura fresche spesso vendute nei bar prima dei gate o, ancora, portarli da casa avendo cura di riporre il tutto in contenitori apribili che possano passare i controlli. Vanno bene anche le barrette energetiche che, pur essendo quasi sempre molto caloriche, sono migliori di un pezzo di pizza o di pollo fritto mangiato prima dell’imbarco, e sono ottimi anche i crackers, se integrali e con pochi grassi.
Soprattutto chi viaggia spesso, magari per motivi lavorativi, deve fare attenzione a ciò che mangia, per evitare di acquistare peso anche solo perché si annoia e perché ha la sensazione di non aver fatto un pasto regolare. Inoltre è utile che i clienti chiedano alle compagnie alimenti sani, possibilità di scelta e informazioni complete, per spingerle tutte a continuare a migliorare.
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Giornalista scientifica
Strano che non sia stato aggiunto il consiglio di non bere né alcoolici né caffè, il primo perché la quota di volo aumenta l’effetto il secondo perché essendo un diuretico incrementa il problema della disidratazione.