Giovane donna esamina l'etichetta di uno yogurt da bere, kefir o latte davanti al banco frigo di un supermercato; concept: etichette

Informiamo i nostri clienti che la società Danone rifiuta di consegnarci la merce, perché ritiene che questo punto vendita applica prezzi troppo bassi sui suoi prodotti. Ci scusiamo per il disagio”. È il testo di un cartello fotografato il 3 marzo in un supermercato Leclerc di Lione da Anne-Charlotte Jacob e poi postato su Facebook.

La questione delle grandi aziende che non vogliono trovare sugli scaffali i loro articoli proposti a prezzi stracciati è un vecchio problema. La Danone ritiene la scelta di ridurre i listini un modo di svilire la qualità dei prodotti, perché si lascia credere ai consumatori che i prezzi adottati nel corso dell’anno siano esageratamente elevati e che lo sconto praticato sia la normalità.   Le catene di supermercati sanno che i consumatori memorizzano pochi prezzi e il più delle volte si tratta di prodotti di marca ben noti al grande pubblico. 

Per questo motivo propongono sconti esagerati sui marchi famosi per accreditarsi come punto vendita con prezzi convenienti. Per dovere di cronaca va detto che in Italia la catena Leclerc opera in società con i supermercati Conad. Anche da noi la guerra dei prezzi non è una novità, la prima risale a 20 anni fa circa, e i protagonisti erano Esselunga e Barilla che hanno trovato un accordo dopo diversi mesi.

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