No a cartoni animati e mascotte sui prodotti poco sani per contrastare l’obesità infantile. Aumentano le iniziative delle associazioni e dei governi
No a cartoni animati e mascotte sui prodotti poco sani per contrastare l’obesità infantile. Aumentano le iniziative delle associazioni e dei governi
Redazione 13 Settembre 2017Basta personaggi dei cartoni animati e mascotte su prodotti per bambini poco sani. È questa la richiesta che avanzano numerose associazioni dei consumatori in giro per il mondo, per tutelare la salute dei più piccoli, che sono sempre più spesso colpiti da obesità e sovrappeso già in tenera età. Esiste infatti un legame inconfutabile tra la pubblicità di questi prodotti e l’aumento del tasso di obesità infantile, per questo secondo l’Oms il marketing diretto ai bambini di junk food dovrebbe essere vietato.
L’uso di personaggi dei cartoni animati come forma di marketing è una strategia vincente per le aziende per due motivi. Per prima cosa, i bambini non distinguono la pubblicità dall’intrattenimento, cosa che rende difficile ai genitori di piccoli superfan, vietare le merendine con il personaggio del cuore sulla confezione. Poi, l’uso di mascotte favorisce lo sviluppo della cosiddetta “brand loyalty” (fedeltà al marchio), cioè associa un determinato marchio a un’esperienza positiva nel bambino, influenzandone così le scelte alimentari fino all’età adulta.
Il Beuc, unione delle associazioni europee dei consumatori, ha condotto uno studio in 13 paesi per valutare il fenomeno: su 100 prodotti con personaggi di cartoni animati analizzati, solo uno era a base di frutta o verdura. Un trend ancora più preoccupante se si prendono in considerazione anche i risultati di uno studio dell’associazione dei consumatori svizzera FRC, secondo cui i prodotti con mascotte sulla confezione hanno in media il 64% in più di zucchero rispetto a quelli senza.
Per questo le associazioni dei consumatori fanno pressione sulle aziende per fermare, o quanto meno limitare, questo tipo di marketing. Il Beuc ha lanciato un’azione di sensibilizzazione delle aziende produttrici di questo tipo di alimenti, mentre una campagna analoga è stata lanciata in Svizzera da tre associazioni dei consumatori locali, Acsi, Frc e Sks.
Intanto alcuni stati hanno deciso di porre un freno al marketing selvaggio diretto ai bambini. In Canada è in corso una revisione della pubblicità diretta ai minori, che prevede il divieto di mascotte. In Cile sono previste multe salatissime per i produttori che usano personaggi dei cartoni animati su confezioni di alimenti malsani.
E in Europa? La legislazione europea per ora non prevede restrizioni nel marketing diretto ai bambini, ma si lascia alle aziende la possibilità di regolamentarsi. Molti produttori si sono impegnati a modificare il modo con cui fanno pubblicità dirette ai minori. Impegni considerati insufficienti dalle associazioni dei consumatori. Intanto qualcosa si muove: in Olanda 450 produttori alimentari hanno annunciato l’addio alle mascotte sulle confezioni.
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Giuto per confermare la cosa, in questi giorni la Ferrero martella di pubblicita’ con il film “Cattivissimo me” … .
A ma gia’ … e’ un’eccelleza italiana che non si puo’ criticare.
Ma chi, la Ferrero sponsor ad oltranza dell’olio di palma? E chi si meraviglia! Personalmente sto combattendo in famiglia una guerra contro i troppi zuccheri e i grassi malsani, ma non è facile far rinunciare gli adolescenti a certe abitudini!