La commissione agricoltura della Camera ha approvato una risoluzione unitaria sulla filiera del pomodoro, in particolare per quello del Centro-Sud Italia, con cui si chiede al governo di “assumere celermente iniziative al fine di garantire un’informazione completa e la massima trasparenza nei confronti dei consumatori e una più efficace difesa della qualità e distintività del prodotto nazionale che rappresenta il 55% della produzione europea”.
La risoluzione sulla filiera del pomodoro
La risoluzione, primo firmatario Giuseppe Romanini (Pd), impegna il governo a convocare con la massima sollecitudine un tavolo di confronto con tutti i soggetti della filiera del pomodoro da industria. L’obbiettivo è quello di adottare i provvedimenti necessari al fine di estendere anche a questo settore l’obbligo di indicare in etichetta il paese di produzione e l’origine della materia prima, sulla falsariga di quanto già fatto per i il latte e i prodotti lattiero-caseari, ma anche a farsi parte attiva affinché sia esteso a livello comunitario l’obbligo di utilizzare esclusivamente pomodoro fresco per la produzione di passata, così come già avviene in Italia. Per quanto riguarda l’indicazione di origine del pomodoro in etichetta, va detto che quasi tutte le aziende già lo fanno in modo volontario.
La risoluzione affronta, in particolare, i problemi della filiera del pomodoro da industria del Centro-Sud, il più rilevante dei quali viene identificato nella mancanza di programmazione della coltivazione e nei contratti con l’industria di trasformazione, che determinano condizioni che consentono alla parte industriale di “imporre prezzi spesso non remunerativi alla parte agricola. Quest’ultima è particolarmente debole, perché esposta alle manovre speculative che alcune industrie attuano, riducendo le quantità di prodotto ritirato”. Per far fronte a questa situazione, i deputati chiedono al governo di favorire la costituzione e il riconoscimento di un’organizzazione interprofessionale del settore per l’area centro-meridionale, con l’obiettivo di promuovere “le migliori prassi e la trasparenza del mercato”.
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