L’80% del succo d’arancia bevuto in Europa viene importato da Brasile e dagli Stati Uniti e a livello mondiale l’Europa assorbe 2/3 circa delle esportazioni. C’è di più, negli ultimi due anni il consumo di succo è quasi raddoppiato perché i consumatori attribuiscono alla bevanda caratteristiche salutistiche.

Il motivo di queste massicce importazioni è collegato alle specie di arance coltivate dai produttori brasiliani e statunitensi, che ben si adattano alla lavorazione industriale, mentre in Europa le arance appartengono a cultivar più adatte ad essere consumate fresche. Prendendo spunto da questi dati, in aprile la Commissione ambiente del Parlamento europeo ha pubblicato una relazione sulla proposta della Commissione UE di modifica della Direttiva del 2011 riguardante i succhi e i nettari di frutta.

La proposta vuole avvicinare l’attuale direttiva CE alle disposizioni del Codex Alimentarius e  semplificare le regole sulle modalità di restituzione degli aromi provenienti dalla frutta ai succhi. Un altro punto in discussione  riguarda il divieto di aggiungere zuccheri ai succhi 100% e di mantenere una chiara distinzione  attraverso l’etichetta tra  il succo ottenuto da concentrato e succo ottenuto dalla spremitura diretta del frutto.
Nel testo  c’è anche una nota sul pomodoro, che dovrebbe essere considerato alla stregua di un frutto.

Un altro punto in discussione riguarda la proposta di riportare la  scritta  “zuccherato”  nell’etichetta dei nettari di frutta (bevande ottenute da purea di frutta e conosciute dai consumatori italiani con la dizione  “succhi e polpa”). L’aggiunta di questa dicitura è oggetto di polemica, perchè le aziende ritengono penalizzante indicare accanto al nome del prodotto una scritta che evidenzia l’aggiunta dello zucchero,  visto che la stessa cosa non si fa per altre bevande a base frutta.

C’è anche  un emendamento presentato dai parlamentari italiani ribadisce la necessità per i succhi di frutta  di continuare ad utilizzare la scritta “senza zuccheri aggiunti” .

 Per quanto concerne l’informazione nei confronti dei consumatori la nuova direttiva auspica l’avvio di campagne informative, per spiegare bene la
differenza tra il succo di frutta 100% che non contiene  zucchero aggiunto
e  il “nettare”  (composto da un quantitativo minimo di frutta previsto dalla legge, acqua, zuccheri o edulcoranti).

In discussione c’è anche la proposta di consentire l’aggiunta del 10% di succo di mandarino al succo di arancia, come si  fa negli USA e in Brasile. I produttori brasiliani e statunitensi coltivano specie di arance che ben si adattano alla lavorazione industriale, mentre in Europa le arance appartengono a cultivar diversi. La  frutta è sicuramente buona e prevalentemente destinata
al mercato del fresco, ma poco adatta ad essere impiegata nell’industria dei
succhi. Adesso la questione sarà definita dal voto parlamentare e dalle successivetappe della procedura che  si concluderanno con una  Direttiva.

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