Gatto tigrato mangia da una ciotola; concept: pet food

Non ci posso credere. La bustina di tonno e piselli Monge Supreme per la mia gatta Teodora costa 1,30 €, quasi il doppio della scatoletta di tonno all’olio di semi Smart venduto nei supermercati Esselunga a 0,75 €. Non si tratta di un’offerta speciale. Da Eurospin, il tonno all’olio di girasole Athena in scatolette da 80 g costa 0,74 €. Anche Coop propone il tonno al naturale Ardea in una scatoletta da 112 g a un prezzo al chilo simile.

Tonno adatto al consumo umano destinato ai gatti

Certo, la bustina Monge Tonno e piselli cotto al vapore è stata eletta prodotto dell’anno 2024 “per le ricette di altissima qualità arricchite con superfood”, ma a tutto c’è un limite. Le scatolette che abbiamo trovato sugli scaffali nei vari supermercati non vantano la prima posizione nei concorsi, ma rappresentano comunque una pietanza soddisfacente per una persona adulta e costano quasi la metà.

canned tuna parsley and fork
Il cibo per gatti premium può arrivare a costare al kg quasi il doppio di una normale scatoletta di tonno per il consumo umano

Il caso di Monge Supreme non è un’eccezione. La scatoletta di tonno da 70 g per gatti targata Almo Nature costa 1,20 euro. In questo caso, oltre al prezzo esagerato c’è un altro aspetto inquietante da sottolineare: gli ingredienti sono “idonei al consumo umano, ma non destinati al consumo umano per motivi commerciali”. Si tratta di “vera carne e vero pesce” e le porzioni “non contengono scarti di macellazione”.

Scelte di marketing discutibili

Detto ciò mi chiedo se tutto ciò sia normale. Mi chiedo: quanto è corretto pagare il cibo per un gatto il doppio di una scatoletta di tonno da servire a tavola? È giusto utilizzare come ingredienti “vera carne e vero pesce” che potrebbero essere destinati all’alimentazione umana? Non sarebbe meglio impiegare solo gli scarti di lavorazione delle aziende alimentari per il cibo per animali come si è sempre fatto? Si tratta di una strategia di marketing delle aziende di pet food che giocano sulla buona fede e sulla propensione all’affetto dei padroni nei confronti dei loro animali da compagnia. La colpa non è delle persone che sono disposte a spendere qualche euro in più pur di trattare i loro animal  nel modo migliore, ma di chi illude le persone facendo credere che in questo modo si offre agli animali un trattamento migliore.

Monge e Almo Nature possono giustificare le loro scelte dicendo che rispondono ai bisogni del mercato, ma in realtà sono loro a creare queste linee di prodotti premium che permettono guadagni superiori rispetto ai prodotti standard. Creare nei consumatori il bisogno di nutrire i propri animali con un cibo di lusso è sicuramente redditizio, ma è una scelta di marketing lontana da qualsiasi etica.

© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos, AdobeStock

Siamo un sito di giornalisti indipendenti senza un editore e senza conflitti di interesse. Da 13 anni ci occupiamo di alimenti, etichette, nutrizione, prezzi, allerte e sicurezza. L'accesso al sito è gratuito. Non accettiamo pubblicità di junk food, acqua minerale, bibite zuccherate, integratori, diete. Sostienici anche tu, basta un minuto.

Dona ora

3.9 30 voti
Vota
Iscriviti
Notificami
guest

40 Commenti
Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Daniele
Daniele
2 Maggio 2024 13:23

Non sono d’accordo con il discorso “sull’illusione del trattamento migliore”, penso che dare vera carne e pesce invece degli scarti alimentari sia effettivamente un trattamento migliore per gli animali. Poi la questione che gonfiano i prezzi per aumentare i guadagni ci può stare.

Bartolomeo Scalzi
2 Maggio 2024 13:36

Egregio dottore e direttore sono completamente d’accordo con Lei.
Rimane forse da sottolineare che gli alimenti per animali soprattutto per i gatti, debbano avere un basso contenuto di Sodio ancor più che noi esseri umani.
Quindi il raffronto andrebbe fatto con analoghi prodotti per l’alimentazione umana con un basso contenuto di sale, non trova?

40
0
Ci piacerebbe sapere che ne pensi, lascia un commento.x