I Paesi coinvolti nello scandalo della carne di cavallo chiamato ormai “horsegate“, sono 19. Nell’ultimo aggiornamento diffuso il 15 febbraio dal Sistema di allerta rapido europeo (Rasff) compare anche Hong Kong.
La prima segnalazione, dell’8 febbraio, è firmata dalla Gran Bretagna. Il report parla di sospetti di frode per la presenza di oltre il 60% di carne di cavallo, utilizzata al posto della carne bovina, senza dichiararne la presenza in etichetta. I prodotti sotto accusa sono lasagne surgelate e altri piatti pronti.
La carne di cavallo proviene dall’azienda francese Spanghero, localizzata a Castelnaudary (nella regione chiamata Aude) che l’ha venduta alla società Tavola del gruppo Comigel, specializzata nella preparazione di lasagne e piatti pronti surgelati per decine di aziende tra cui la Findus inglese. Comigel ha distribuito lasagne in 19 Paesi con marchi e denominazioni diverse. Secondo le autorità francesi la vicenda coinvolge almeno 4,5 milioni di confezioni. Anche la tracciabilità della carne risulta complessa essendo transitata dalla Romania in Lussemburgo, attraverso l’Olanda e Cipro come mostra il grafico realizzato dal quotidiano Le Monde.
Secondo quanto riportato dal Sistema di allerta i consumatori che hanno acquistato i prodotti sono stati avvisati dalle varie aziende attraverso messaggi in rete, mentre le confezioni in commercio sono state ritirate dai punti vendita. Nell’elenco dei produttori troviamo decine di nomi illustri come Findus, le catene di supermercati inglesi Aldi e Tesco, e quelle francesi Carrefour, Auchan, Picard… Per rendersi conto di quanto sia esteso lo scandalo basta riportare l’elenco dei 19 Paesi coinvolti: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Hong Kong, Irlanda, Olanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Spagna, Svezia, Svizzera e naturalmente l’Inghilterra.
L’Italia per il momento resta fuori, ma prima di dare una risposta definitiva bisogna aspettare l’esito delle analisi in corso. Sino ad ora sono stati esaminati solo due campioni. Il risultato è stato negativo, ma la campionatura è del tutto simbolica ed è ancora troppo presto per sbilanciarsi.
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
purtroppo è palese non sia un caso isolato… ma si scopre sempre dopo… quando ormai abbiamo consumato !
per il dio denaro cosa non si fa, anche catene alimentari dell’alta società, non si guarda in faccia nessuno meditate gente consumate a km 0 e.. sperate…..