Di fronte allo scaffale dell’olio di oliva extra vergine anche gli intenditori hanno qualche momento di smarrimento. Il problema non è banale visto che in un supermercato si trovano decine di marche, difficilmente distinguibili tra di loro. Per scegliere ci si può affidare all’etichetta, ma solo alcuni possiedono le conoscenze per interpretarla correttamente. Nella maggior parte dei casi le informazioni sono tante ed è difficile individuare quelle importanti. Un’indicazione però c’è sempre ed è l’origine, che francamente non è sempre utile per valutare la qualità. Le diciture si differenziano tra olio italiano, europeo ed extra europeo. Alcuni indicano anche olio mediterraneo giusto per fare capire che nella bottiglia si può trovare olio italiano, greco, spagnolo o tunisino.
Lo studio dell’Università di Bologna
L’Università di Bologna ha presentato una ricerca sulla percezione della qualità da parte del consumatore. Il lavoro è stato condotto prendendo in considerazione le marche di olio esposte in un supermercato di medie dimensioni, situato nel capoluogo emiliano a fine novembre basandosi sui dati del settore forniti dall’Ismea. Sugli scaffali sono state classificate 72 bottiglie di olio extra vergine di oliva, tra le quali 17 DOP, due IGP e una di olio biologico. I prezzi variano da 2,99 €/l per l’olio più economico, sino a 8,85 €/l, per quello più caro. Ma la scala prezzi si impenna quando si sceglie una bottiglia di extra vergine DOP, perché l’importo arriva a 26,2 €/l.
Difficilmente, in un supermercato si rilevano su altri prodotti differenze di prezzo sino a dieci volte come accade per l’olio extra vergine. Forse è proprio la scarsa trasparenza del mercato che porta molti consumatori a scegliere sempre di più la marca in offerta speciale.
Questo articolo è stato scritto tre anni fa sul nostro sito, prendendo spunto da una ricerca di Tullia Gallina Toschi dell’Università di Bologna.
Osservando oggi lo scaffale di un grande supermercato la situazione è praticamente identica. Niente è cambiato. Possiamo solo ipotizzare che, come avveniva allora, molte bottiglie vendute a 2,99- 3,50 euro contengano significative quote di olio deodorato (spagnolo e italiano) e che il consumatore, oggi come allora, quando deve comprare, è molto confuso. D’altro canto come fa un litro di extra vergine a costare come tre litri di latte?
L’opinione di Alberto Grimelli
La risposta la dà un esperto come Alberto Grimelli che così scriveva nel febbraio 2012. “Prima di esaminare i prezzi e le voci di spesa va detto che il 40% dell’extra vergine venduto nei supermercati è acquistato in promozione a prezzi stracciati. Le aziende, sui lotti in promozione, non hanno margine di guadagno, oppure vendono in perdita. Per questo motivo i lotti a prezzo risicati non devono superare il 49% della produzione complessiva, altrimenti si rischia il default.”
La categoria di olio che si compra nei supermercati in promozione a circa 2,60 €/l, è sempre pubblicizzata nei volantini recapitati nelle caselle delle lettere. Il vantaggio delle aziende che portano avanti queste iniziative è di poter smaltire gli stock di olio invenduto, prima dell’arrivo sul mercato della nuovo raccolto.
L’olio è di bassa qualità ed è quasi sempre ottenuto da miscele di materia prima di varia provenienza comunitaria ed extra-comunitaria e la composizione può variare. Solitamente l’industria non trae profitto dalla vendita, ma utilizza questo accorgimento in modo preventivo per evitare perdite.
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza in test comparativi. Come free lance si è sempre occupato di tematiche alimentari.
Quindi, prima di acquistare una bottiglia di olio evo al supermercato, cosa dobbiamo guardare? Io scelgo sempre Monini perché c’è scritto che le olive sono italiane oppure olio biologico Simply. Mi piacerebbe sapere qualcosa in più, se possibile.
Buongiorno,
è sempre più raro trovare un olio di qualità e soprattutto 100% italiano. I primi passi per valutare il vostro acquisto è l’etichetta posta dietro la bottiglia dove si può identificare la provenienza delle olive ( la maggior parte troverete la scritta ottenuto con oli extra vergini d’oliva originari dell’unione europea), qui vuol dire che l’unica cosa che ha di italiano è l’imbottigliamento.
La seconda valutazione importante è la data di scadenza, mediamente l’olio ha una durata di 2 anni e nella fattispecie troverete tantissime bottiglie con data di scadenza che varia dai 5-7 mesi. Questo significa che l’olio ha subito variazioni climatiche e molte altre cose per c.a 1 anno e mezzo.
L’attenta valutazione sta anche nel prezzo, ragionatela sulla durata dell’olio perchè con un olio extra vergine 100% dura il doppio essendo molto più saporito quindi se ne utilizza di meno sia sul crudo che sul cotto.
In realtà alcuni produttori seri danno al prodotto una vita di 12 mesi per garantire al consumatore caratteristiche chimico organolettiche accettabili, durante la permanenza sugli scaffali. Il problema è che l’olio evo si vende ormai solo in promozione e con soli 12 mesi di vita a scaffale in alcuni casi rischia di giungere a scadenza senza essere acquistato dal consumatore.
se devo comprare un olio di qualità non vado nei supermercati.
o vado direttamente dal produttore di olio esclusivamente DOP o DOP BIO, oppure mi affido a internet.
ho trovato un sito molto interessante che li raggruppa tutti.
http://www.oevo.it
Le marche commerciali (Coop Conad etc etc.) offrono un ottimo rapporto qualità prezzo e le catene distributive che mettono il loro marchio su una bottiglia d’olio, sono molto scrupolose nei controlli. Questa è una garanzia in più nell’acquisto di una bottiglia di Extra Vergine, in particolare se si tratta di una catena che punta molto sulla qualità del suo prodotto a marchio. In un recente panel test sulla rivista Altroconsumo, è uscito molto bene l’olio Viviverde Coop prodotto da un’azienda toscana che realizza per Coop molti prodotti a marchio, mi sembra che si chiami Montalbano se non mi sbaglio.
E’ vero: le etichette da sole non chiariscono il problema. Però almeno si capisce se è italiano o meno. Per quanto riguarda i siti, ho anch’io il mio preferito dal quale acquisto regolarmente: oliving.it. Ho smesso di andare al frantoio… qualità medio-bassa e prezzi troppo alti, più degli oli “blasonari” che acquisto in rete.