La maggiore sensibilità nei confronti dell’ambiente ha visto crescere l’impegno delle aziende nella gestione degli imballaggi. Il dossier CONAI 2010 propone 72 casi, riferiti a 42 aziende – grandi nomi del made in Italy – che hanno modificato la produzione per ridurre l’impatto ambientale.
Tra i sette segmenti di mercato presentati nel dossier, il packaging alimentare è suddiviso in prodotti solidi e liquidi (gli altri sei riguardano: cura della persona, pulizia della casa e dei beni durevoli, chimico, elettrico, movimentazione).
Gli indicatori ambientali. I casi presentati nel dossier hanno garantito una riduzione di emissioni di CO2 del 40% (parametro GWP, Global Warming Potential, usato per misurare l’emissione di tutti i gas che contribuiscono all’effetto serra insieme alla CO2). Nel calcolo sono stati inseriti anche la quantità di energia consumata nelle fasi di lavorazione, il trasporto (GER, Gross Energy Requirement) e il consumo d’acqua (water foot print, che valuta la quantità impiega nella produzione e commercializzazione di un prodotto).
Imballaggi per liquidi, bottiglie in vetro e PET. Il miglioramento è avvenuto:
1) attraverso una riduzione delle materie prime impiegate e alleggerimenti dello strato plastico delle bottiglie o del fardello per le confezioni multiple (per esempio, acqua Lilia, nelle confezioni da 1.5 e 2 litri);
2) ottimizzazione della distribuzione del vetro nella conformazione delle bottiglie durante la produzione (Birra Heineken)
3) grammatura (cioè riduzione dello spessore) delle proforme in PET (quelle che soffiate diventeranno bottiglie, in sostanza viene usata una minore quantità di materia prima che verrà poi distribuita sull’intero contenitore) e dei tappi in plastica, con un’ottimizzazione della logistica per il Latte Fresco Granarolo: la riduzione dei materiali di imballaggio ha permesso di ridurre gli spazi per l’imballaggio e il trasporto.
Granarolo, tra l’altro, vanta un primato: la confezione da 1 litro di Latte Fresco Alta Qualità Granarolo è la prima al mondo ad avere ottenuto la dichiarazione ambientale di prodotto EPD, cioè una certificazione che attesta la sostenibilità (in base a precisi parametri) tenendo conto dell’impatto sull’ambiente di ognuna delle fasi del ciclo di vita del prodotto stesso, da quando è stato realizzato fino allo smaltimento. Anche Coca-Cola ha ridotto il PET delle classiche bottigliette da 500 ml e il polipropilene dei tappi.
4) impiego di vetro riciclato, che permette lavorazioni a temperature più basse e quindi un risparmio anche in termini energetici, come nel caso delle bottiglie da 750 ml per Vino di Verallia, che ha anche ridotto il peso della bottiglia stessa.
Tutti questi accorgimenti non sempre sono avvertiti dal consumatore perché la funzionalità e la forma delle confezioni spesso è la medesima.
Prodotti alimentari. I materiali ottimizzati sono:
1) fogli in alluminio, dei quali è stato ridotto lo strato;
2) scatole, dove, di nuovo, è stato modificato lo spessore del contenitore.
Findus per i surgelati è passata da confezioni con tre strati non omogenei (cioè fatti con materiali diversi, e quindi non facilmente riciclabili), a confezioni a due strati omogenei. Sono state ridotte le dimensioni della “Coppa del Nonno” Nestlè, ottimizzando anche gli aspetti logistici (stoccaggio in magsazzino e trasporto). Barilla per le confezioni dei biscotti Ringo Snack ha puntato su nuovi materiali, facilitando la raccolta differenziata da parte del consumatore e il riciclo.
Altri miglioramenti. I cambiamenti non quantificabili attraverso omogenei criteri di valutazione sono stati nella sezione “Idee per contenere”.
Anche in questo caso la sezione alimentare ha un ruolo significativo: dallo studio di nuove bustine per lo zucchero promosso da Autogrill, che consentirà un risparmio di 4 tonnellate all’anno di carta, ai sacchetti per la gastronomia di Conad, che ha deciso di utilizzare solo carta certificata FSC o PEFC (marchi che garantiscono la provenienza da foreste gestite in modo ecologicamente compatibile).
Altri interventi significativi riguardano le borse della spesa (CRAI), per le quali viene impiegata plastica riciclata, e per la frutta, materiali più complessi, come il polistirolo espanso sinterizzato.
I casi presenti nel dossier dimostrano l’interesse e un certo impegno delle aziende verso le tematiche ambientali. La direzione è quella giusta, e i consumatori devono continuare a fare la loro parte con la raccolta differenziata. La gestione dei rifiuti e il riciclo può essere una grande risorsa, se svolta nel modo corretto.
Luca Foltran
Foto: Photos.com
per il vetro la cosa piu’ sensata e’ il riutilizzo per azzerare l’ inquinamento e risparmio energetico ecc. come si faceva una volta, e noi come ditta gia’ lo facciamo…… peccato che se ne parli tanto ma come sempre si promuove poco ciao
http://www.vetroarendere.it