ovetto Kinder FerreroUn’inchiesta del quotidiano britannico The Sun ha svelato le storie di sfruttamento, che si nascondono all’interno delle sorprese dell’ovetto Kinder Ferrero e che coinvolgono intere famiglie con i loro bambini in Romania. Il giornalista Nick Parker, corrispondente per il The Sun in Romania, ha scoperto un fornitore ufficiale di Ferrero che subappalta il confezionamento delle sorprese dell’ovetto Kinder a un’altra azienda, la quale affida il lavoro a famiglie, che lavorano nelle proprie case fino a 13 ore al giorno, in condizioni igieniche non verificate, con una retribuzione di 20 Leu (la moneta rumena), equivalenti a 4,43 euro, ogni mille ovetti completati con la sorpresa. In pratica, ciò significa circa 25 centesimi di euro l’ora, cioè una condizione di schiavitù.

Un informatore interno a Kinder ha detto al giornalista che se i proprietari di Ferrero sapessero cosa accade in Romania avrebbero un colpo al cuore. Il giornalista ha parlato con la famiglia Juri, che riceve ovetti e giochi da assemblare da Prolegis, un subappaltatore di Romexa, fornitore ufficiale di Ferrero. Dopo aver preso appuntamento con Prolegis, per sentire la loro versione, il giornalista non è stato fatto entrare negli uffici, mentre un uomo è andato a casa della famiglia Juri, portando via tutto il materiale degli ovetti Kinder, dicendo loro che il lavoro era finito e quindi licenziandoli di fatto.

cioccolato uovo ovetto kinder
Ferrero si è dichiarata “costernata e preoccupata” per le notizie su “pratiche inaccettabili”

Come riferisce l’agenzia di stampa Reuters, le autorità rumene hanno aperto un’inchiesta, mentre Ferrero si è dichiarata “costernata e preoccupata” per le notizie su “pratiche inaccettabili”, annunciando di aver aperto un’indagine interna urgente. Ferrero ricorda che il suo codice di condotta interno vieta il lavoro minorile e che tutti i suoi fornitori sono oggetto di regolari ispezioni indipendenti e che Romexa aveva superato un rigoroso controllo in maggio.

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Viviana
Viviana
1 Dicembre 2016 09:25

4,43 € ogni 1000 ovetti?! Quasi non ci si crede più a certe notizie dal livello di bassezza che denotano. Ferrero al posto delle milionate spese per fare campagne a favore dell’olio di palma e di quanto questo sia salutare e sostenibile, impieghi quei soldi nel fare più controlli c/o i suoi fornitori e faccia la guerra a chi si arricchisce riducendo i lavoratori in schiavitù. Io non compro nulla di questa marca ma spero che dopo queste notizie la gente rifletta prima di acquistare questi ovetti, visto che solo noi con i ns acquisti il più possibile consapevoli possiamo fare la differenza.

Stever
Stever
1 Dicembre 2016 10:59

può essere che la Ferrero non sapesse niente ? certo è che un tuo fornitore ti da un servizio a prezzi di mercato molto bassi (e la Romania non è un paese del terzo mondo) qualche sospetto deve pur venire…

Laura P.
Laura P.
1 Dicembre 2016 11:00

Un link alla inchesta dettagliata in questo articolo, please?

Valeria Nardi
Reply to  Laura P.
1 Dicembre 2016 14:07

Ecco: inserito.

roberto pinton
roberto pinton
2 Dicembre 2016 15:38

C’è anche un comunicato ufficiale sul sito rumeno della Ferrero (pagina https://www.ferrero.ro/stiri/Declaratia-Ferrero-privind-acuzatiile-legate-de-exploatarea-copiilor-prin-munca-in-Romania).
Nel comunicato l’azienda dichiara che sono in corso verifiche, ma che dalle prime risultanze non emergono episodi di sfruttamento minorile, mentre sono stati scoperte non conformità con le politiche e le condizioni contrattuali Ferrero, che ha disposto la cessazione con effetto immediato di qualsiasi subappalto da parte di Prolegis in Romania. Seguono dettagli sui frequenti controlli igienico sanitari di uova e capsule gialle.

ezio
ezio
3 Dicembre 2016 12:48

Prodotti, procedimenti e metodi ottenuti a loro insaputa.
Incredibile per una multinazionale e l’immagine che si è costruita nel tempo a livello mondiale.
Ma se basta qualche segnalazione pubblica a renderli consapevoli ed informati su quello che fanno al loro interno ed innescare una giusta reazione positiva, ben vengano le segnalazioni pubbliche a salvaguardia della salute e benessere di consumatori e filiera produttiva.

iside
iside
6 Dicembre 2016 15:30

Io trovo già indecente la vendita di queste scemenze ai nostri bambini che già hanno veri giocattoli. Stupidi piccolissimi pezzetti di plastica che vanno buttati appena mangiato l’ovetto (sorvolo sulla differenza di qualità col cioccolato Novi a poco più di un euro per 100 grammi di ottimo prodotto e nessuna massa di plastica ad aumentare le discariche.
Quindi. dopo il prezzo assurdo per pochi grammi di dolce, l’inutile sorpresina che aumenta il problema dei rifiuti e la pubblicità deficiente in cui tutta una famiglia passa meravigliose serate a giocare con le sorpresine, arriva anche lo scandalo del lavoro minorile e delle condizioni di schiavitù in cui si svolge.
E per completare il quadro vergognoso anche il licenziamento di chi racconta come si lavora.
Ma di cosa hanno bisogno gli italiani per smettere di comprare qualsiasi cosa senza pensare alla salute dei propri figli ,del pianeta e al rispetto della propria intelligenza totalmente ignorato da nove pubblicità su dieci ? E credere alla pubblica contrizione di chi confessa di non aver controllato come si produce la propria merce .
Questo sarebbe già inaccettabile anche se le cose andassero bene ma a questo punto è più ridicolo del silenzio.

ezio
ezio
11 Dicembre 2016 11:58

Purtroppo la realtà è una cruda rappresentazione della nostra generale ignoranza e spesso malafede verso il prossimo.
Per educare i nostri piccoli ad essere migliori di noi, realizziamo per loro una realtà diversa da quella attuale, altrimenti saranno solo divieti, conflitti e danni per tutti.

Fabio
Fabio
28 Dicembre 2016 14:33

Che discorsi da “bar” in questi commenti!
Iside, un bambino gioca con i giocattoli, non con le tavolette Novi.
Una multinazionale di quel calibro ha centinaia di subappaltatori i quali, a loro volta, ne avranno altri.
Tu ispezioni solo il primo livello di subappalto, per gli altri ti devi limitare a farti certificare dal primo che le condizioni di lavoro rispettino le politiche aziendali.
Fate mangiare quello che volete ai vostri figli, seitan, agnello, cioccolato e fiori di bach, ma non infangate immotivatamente un’azienda solo perché è una multinazionale, tralaltro una delle poche a prendersi davvero cura dei suoi dipendenti.
Vorrei conoscervi di persona per sapere VOI cosa fate per migliorare le cose.
Scusate, ma ne ho piene le scatole di “urlatori di piazza” aizzati da correnti populistiche. Cominciamo a pensare con la nostra testa e a commentare ciò che vediamo con i NOSTRI occhi nella vita di tutti i giorni.
Il mondo si migliora con l’impegno e non con la rabbia, la ruspa, i “V” day e via discorrendo..