Frigoriferi, le temperature interne sono troppo elevate. Manca il termometro. Inviato lettera a: Bosch, Siemens, Samsung, Candy, Indesit, Zoppas, Ignis, Whirpool, Hotpoint-Ariston
Frigoriferi, le temperature interne sono troppo elevate. Manca il termometro. Inviato lettera a: Bosch, Siemens, Samsung, Candy, Indesit, Zoppas, Ignis, Whirpool, Hotpoint-Ariston
Roberto La Pira 8 Febbraio 2015La maggior parte dei frigoriferi italiani ha una temperatura troppo elevata che non è grado di conservare correttamente il cibo. Il caso tipico è quello del latte fresco che resta per 3-5 giorni nella porta del frigo ad una temperatura variabile da 6-10°C quando dovrebbe essere conservato a 0-4 °C. I produttori lo sanno ma non si preoccupano, tanto non è un loro problema visto che si preoccupano di dotare l’elettrodomestico di termometro solo nei modelli più costosi. Ma perché il freezer è dotato di termometro ? La risposta è molto semplice, lo prevede la legge e per questo tutti i modelli hanno il termometro incorporato…
Ma come capire se il frigorifero di casa raggiunge le temperature corrette pera conservare adeguatamente gli alimenti deperibili? L’impresa è difficile, visto che come abbiamo detto, la maggior parte degli apparecchi in commercio non dispone di un termometro. In realtà un dispositivo per regolare la temperatura all’interno esiste, ma si tratta di un termostato da usare per aumentare o diminuire il freddo. Non esiste invece un sistema per capire quanti gradi ci sono nella portiera o nei cassetti e nei diversi scomparti.
Viene il sospetto che le aziende produttrici preferiscano evitare verifiche troppo rigorose sul funzionamento dei loro apparecchi e sull’attendibilità delle prestazioni. Ne abbiamo già parlato a proposito di un’indagine condotta qualche anno fa dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie sui frigoriferi di 116 famiglie. I risultati erano stati allarmanti: nell’80% del campione la temperatura era risultata superiore ai 5° C, mentre la temperatura media registrata era stata di 7,2° C, inadeguata a conservare carne, pesce e latticini, tutti alimenti che dovrebbero essere tenuti a una temperatura di 4°- 6° C.
La legge, in questo caso il Regolamento 1060/2010 della Commissione Europea e i relativi allegati, specifica che per i frigoriferi domestici «la temperatura di conservazione media all’interno debba essere minore o al massimo pari a 4° C».
«Il regolamento – spiegano al CECED (Associazione nazionale produttori apparecchi domestici e professionali)- stabilisce addirittura le temperature ambiente medie entro le quali i prodotti devono obbligatoriamente funzionare correttamente». Quelli distribuiti in Italia sono frigoriferi per l’area subtropicale e dovrebbero garantire un rendimento ottimale nei diversi scomparti fino a una temperatura esterna di 38°C.
L’istituto di certificazione di qualità IMQ che realizza certificazioni volontarie per alcune ditte di elettrodomestici, interpellato da noi, sottolineava che «sarebbe interessante, per avere un’indicazione più realistica circa le temperature interne garantite dai produttori di frigoriferi, ripetere il test su frigoriferi nuovi, presi nei punti vendita e verificati in una cucina tipo, rispettando nelle modalità di uso il libretto di istruzioni».
Le variabili da prendere in considerazione per valutare il funzionamento di un frigorifero sono molte: la collocazione in cucina, il fatto che sia o meno incassato, le modalità di utilizzo (è importante per esempio non tenerlo aperto troppo a lungo e non inserire cibi caldi). Nel corso degli anni, aggiungono gli esperti dell’IMQ, le prestazioni dei frigoriferi sono migliorate: «Sono cambiati anche i gas refrigeranti: quelli più inquinanti sono stati sostituiti con soluzioni eco, capaci di maggiore efficienza». Il termometro però non c’è, o meglio è presente solo in pochi modelli di grandi dimensioni e di alta gamma, e si tratta di display esterni. In tutti gli altri casi, l’unica soluzione possibile consiste nel comprare un termometro da frigo, un acquisto che il governo francese consiglia ai consumatori affinché identifichino subito la zona più fredda in cui conservare gli alimenti facilmente deperibili. Si tratta di un piccolo dispositivo che si trova senza difficoltà nei negozi acquistabile con 2-4 € o poco più.
Abbiamo inviato una lettera per chiarimenti a: Bosch, Siemens, Samsung, Candy, Indesit, Zoppas, Ignis, Whirpool, Hotpoint-Ariston, vi terremo aggiornati.
Sara Rossi e Paola Emilia Cicerone
© Riproduzione riservata
Foto: iStockphoto.com
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza in test comparativi. Come free lance si è sempre occupato di tematiche alimentari.
Mi fa piacere che l’argomento sia stato affrontato, visto che è una mia costante preoccupazione la non corretta temperatura del frigo. Per quanto riguarda i termometri aggiuntivi, il mio dubbio è: sono dispositivi affidabili? Quelli digitali sono affidabili come quelli analogici?
Anche online è possibile trovarne una buona selezione (per la verità, vedo prezzi un po’ più elevati, fino alla decina abbondante di euro, ma certo non è un problema).
Grazie.
Per quanto possano essere poco affidabili non credo che il margine di errore sia >1 °C…e comunque servono semplicemente a dare un’idea.
Il mio frigorifero, al massimo della potenza scende a malapena sotto gli 8 °C…. il problema c’è, ma tanto nessuno controlla…
C’è da dire però che se da noi la temperatura di riferimento sono 4 °C, in Germania ad esempio sono 7 °C…quindi?
La stessa cosa si può dire dei banchifrigo dei supermrcati…!!!
Non proprio direi. Può capitare che nei banchi frigorifero di alcuni supermercati la temperatura non sia correttissima , ma un a variazione di 4-6 gradi come avviene regolarmente in casa è da ritenersi un problema m di HACCP e quindi si dovrebbe intervenire.
Si, sono pienamente d’accordo con voi, in giro si vedono frigoriferi consumer con fabbricatori di cubetti di ghiaccio, erogatori di acqua fredda ecc. ma mai con al loro interno termometri o cronotermometri (che esistono solo per i frigoriferi industriali, ma esistono). Curioso (ma non mi stupisco) come la UE sia latitante su questo punto.
Perfetto!
Altro problema: quando il gas refrigerante è in esaurimento, non sempre è previsto un allarme che segnali l’avaria.
Ho perso due frigoriferi(“griffati”)ed il loro contenuto per questo inconveniente, che ha causato il surriscaldamento del motore con successivo guasto irreversibile.
Risposta del Tecnico manutentore: avrei dovuto accorgermi io che il motore entrava in azione troppo spesso (?), e che la temperatura interna non era ottimale (!).
io dire che è il contrario,è cambiato il gas refrigerante meno inquinante,ma anche meno efficiente,non è in grado di abbassare più di tanto la temperatura interna del frigorifero