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Tra critiche, problemi nella gestione, bufere mediatiche e sponsor di dubbio gusto siamo arrivati a poco più di 50 giorni all’inaugurazione di Expo 2015. Il primo maggio si apriranno le porte e per sei mesi l’evento catturerà l’energia e l’attenzione di tutta la città di Milano. Il sito dedicato all’evento ormai viene aggiornato  regolarmente e presenta una sezione con i video sullo stato dei lavori in corso. Si chiama “Belvedere in città” ed è «il progetto realizzato da Expo Milano 2015 e Telecom Italia che consente di seguire, attraverso l’utilizzo di droni, l’avanzamento dei lavori nel cantiere dell’Esposizione Universale».

 

 

Schermata 2015-03-10 a 16.22.59L’ultimo video risale al 27 febbraio e mostra l’arrivo del legno proveniente da Coney Island – New York – per la pavimentazione del padiglione Statunitense. Le immagini  mostrano anche i padiglioni di Iran, Cile, Australia, Qatar, Giappone, Kuwait, Germania, oltre al cluster dedicato ai cereali. Sono visibili anche alcuni Padiglioni Corporate: «Vanke, riconoscibile dal colore rosso acceso; Coca Cola, costituito da grandi tavole di legno e New Holland, dalla caratteristica sagoma inclinata».

 

Ma ciò che spicca, ancora più degli elementi etichettati e citati, è il ritardo di questi lavori: mancano poco meno di due mesi e il cantiere è ancora in uno stato di evidente arretratezza.  Ritornando al sito e alle mille sfaccettature, merita una citazione la pagina Cibo e Identità: un blog della Fondazione Feltrinelli – Laboratorio Expo che, come si legge nell’occhiello: «Attraverso immagini, parole ed elementi multimediali, vuole riflettere sul rapporto tra cibo, cultura e identità, esplorando gli aspetti antropologici del cibo, considerando non solo la necessità di nutrire il corpo, ma anche quella di nutrire lo spirito».

E voi, cosa ne pensate?

 

 https://www.youtube.com/watch?v=HLC8wxi1Mv8
Sara Rossi

Riproduzione riservata

foto: istockphotos.com

 

Il Fatto Alimentare e Great Italian Food Trade hanno lanciato una petizione per chiedere che sulle etichette dei prodotti alimentari rimanga l’indicazione dello stabilimento di produzione

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io
io
17 Marzo 2015 09:45

Corruzione per costruirlo
Ritardi
Costi extra
Biglietti esosi
Devastazione del territorio
Multinazionali che di passione per il cibo hanno ben poco

Che altro dire?

ezio
ezio
18 Marzo 2015 11:45

Un’abbuffata del peggio italiano, con la finalità di esporre il meglio.
Se il fine giustifica i mezzi sarà un successo.
Niente di nuovo e di diverso dal nostro standard nazionale: facciamo cose egrege nel peggiore dei modi possibile.