La dieta mima digiuno di Valter Longo a Le Iene. Tanti i dubbi sul nuovo regime alimentare. Il parere del nutrizionista. Il kit non è in vendita
La dieta mima digiuno di Valter Longo a Le Iene. Tanti i dubbi sul nuovo regime alimentare. Il parere del nutrizionista. Il kit non è in vendita
Redazione 12 Ottobre 2016Domenica 9 ottobre 2016 il programma televisivo Le Iene su Italia 1 ha proposto un servizio di Nadia Toffa sulla dieta mima digiuno messa a punto da Valter Longo. Ci siamo già occupati di questo argomento in un articolo pubblicato nel mese di settembre, in concomitanza con l’uscita del libro “La dieta della longevità” firmato dallo stesso ricercatore. Nell’articolo avevamo sollevato alcuni dubbi che sono aumentati dopo aver visto il servizio televisivo della Toffa.
Per prima cosa ricordiamo che Longo propone due tipi di alimentazione. Nel primo si parla di dieta “della longevità” basato su un regime alimentare che predilige verdure, cereali integrali, proteine di origine vegetale e pesce. Nel secondo si parla di una “dieta mima digiuno”, da praticare per cinque giorni consecutivi al massimo una volta al mese, con una frequenza variabile – da 3/4 fino a 12 volte l’anno (la periodicità è stabilita in base al peso corporeo e al fabbisogno energetico). Nel servizio Longo ribadisce il concetto che non si tratta di un sistema per dimagrire. La perdita di chili è solo un effetto collaterale della dieta mima digiuno che serve per riprogrammare le cellule, dando benefici rispetto all’invecchiamento.
Ma cosa sappiamo realmente su questa dieta? Sappiamo che esiste un kit denominato ProLon venduto dalla società L-Nutra, che contrariamente a quanto annunciato a settembre da Longo, in Italia non è ancora in commercio. L’alternativa è comprarlo sul sito della società americana al prezzo di 150 dollari, anche se la procedura risulta complessa visto che il sito chiede i riferimenti del medico curante (nome e numero di telefono) e altri dati. Il kit è composto da cinque pacchetti di alimenti da mangiare in cinque giorni. Le confezioni contengono un paio di bustine di tè, due confezioni di olive, frutta secca, minestroni liofilizzati con quinoa e crackers. Le calorie, si legge sul sito USA, variano dalle 750 alle 1.100 in base al giorno. Non si riesce a capire se il kit possa essere personalizzato in base al peso e agli esami del sangue da fare prima di intraprendere il percorso della dieta mima digiuno. Nella puntata delle Iene infatti, l’inviata Nadia Toffa sperimenta in vivo la dieta, dopo aver avuto gli esiti degli esami del sangue e di altri parametri. Nel servizio viene ripetuto che la dieta non deve essere fatta senza il supporto di un medico. Inoltre non è adatta ai minori di 18 anni, ai diabetici, alle persone anoressiche etc… Ci chiediamo se e con quali modalità un prodotto simile verrà venduto ai consumatori (con o senza ricetta medica, in libera vendita…).
Nel servizio televisivo Valter Longo afferma che Nadia Toffa ha perso 2 kg di grasso viscerale in cinque giorni. Secondo Enzo Spisni, nutrizionista docente di Fisiologia della nutrizione all’Università di Bologna, non può trattarsi di 2 kg di grasso, ma certamente in gran parte di perdita di acqua, come avviene nei primi giorni per tutte le diete ipocaloriche. Il meccanismo per perdere quei kg è del tutto simile a qualsiasi altro sistema chetogenico (il più famoso è quello delle diete iperproteiche, come Dukan). Seguendo questa dieta il corpo non ha zuccheri da bruciare e quindi brucia i grassi per soddisfare il fabbisogno energetico. Ma il vero interrogativo senza riposta è cosa succede quando dopo cinque giorni di quasi digiuno, si riprende a mangiare normalmente? E soprattutto come e cosa si dovrebbe mangiare? Una persona obesa o incline a un’alimentazione scorretta quali benefici ottiene da questa dieta, se poi riprende a consumare cibi poco sani e troppe calorie? «Queste scorciatoie di pochi giorni – commenta Spisni – mi lasciano perplesso. Si dimentica il concetto di educazione alimentare. È importante ricordare che imparare a mangiare bene non è solo una scelta individuale, poiché influenza ciò che mettiamo nel carrello e quindi anche le politiche aziendali, basti pensare a quanto accaduto con l’olio di palma!».
C’è di più, gli studi su cui si basa Longo sono stati fatti sia sulle popolazione delle cosiddette “blue zone” dove vivono le persone più longeve sia su organismi modello, come i topi: «In questi studi – spiega Spisni – si è visto che le persone più longeve sono accomunate da diete con un basso apporto di proteine animali e da pasti frugali, poco calorici. Tuttavia non dobbiamo dimenticare che hanno raggiunto e superato i 100 anni oggi, e che quindi hanno avuto a disposizione per gran parte della loro vita cibo non industrializzato e non trattato con xenobiotici ovvero di sostanze estranee all’organismo per esempio». Il trial della dieta mima digiuno sull’uomo «ha misurato alcuni parametri a breve termine (il fattore di crescita, per esempio)» e ha coinvolto 19 persone: «le ricerche scientifiche di Longo sono validissime e interessanti», ma non è forse prematuro progettare un kit su larga scala?
Riceviamo e pubblichiamo questa nota della Fondazione Valter Longo.
- La perdita di peso non è da considerarsi un effetto collaterale della Dieta mima digiuno bensì un effetto secondario, con valenza dunque positiva
- Il kit di Dieta mima digiuno ha un contenuto standard fatta eccezione per L-Drink il cui volume da assumere deve essere personalizzato in relazione al peso corporeo, come chiaramente esplicitato nelle istruzioni contenute nel kit
- Il kit può essere assunto senza la necessità di analisi ematiche, fatto salvo il caso in cui si sia in presenza di condizioni patologiche che richiedano l’approvazione da parte del medico del suo utilizzo. Questa informazione è sempre riportata sia sulle condizioni di vendita che nelle istruzioni contenute all’interno del kit
- La perdita di grasso addominale è reale e dimostrata negli studi di Valter Longo grazie a misurazioni con apparecchiature molto sofisticate (dual-energy X-ray absorptiometry, DEXA)
- Dopo la Dieta mima digiuno si riprende a mangiare normalmente. Non si tratta di scorciatoie di pochi giorni ma di un protocollo alimentare elaborato da Valter Longo che include la Dieta della longevità su base quotidiana e la Dieta mima digiuno su base periodica. Pertanto, il protocollo alimentare è di per sé uno strumento di educazione alimentare
Romina Ines Cervigni – Fondazione Valter Longo
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Le critiche al pezzo sono spesso validissime e puntano sulla scientificità degli studi di Longo. Ma anche l’articolo del Fatto ha una sua validità. Questo perché credo che una cosa non escluda l’altra.
Mi spiego: gli studi di Longo sono affascinanti, scientifici, seri e ben strutturati: conoscerli è fondamentale per capire la sua “dieta”, che comunque non serve a dimagrire, come si evince anche dai vari articoli.
Questo non significa che non sia legittimo porsi delle domande sulle conseguenze di questi studi ossia sugli effetti che hanno a livello di massa e comunicazione. Perché un kit da 150 dollari e una società? Perché un libro? 19 persone per i trial sono pochi davvero o no? Studiamo i centenari oggi, che quindi hanno avuto un contesto completamente diverso dal nostro, sia ambientale sia alimentare – appunto – con tutto ciò che comporta. La dieta della longevità è diversa dalla mima-digiuno, cosa si deve fare? Cosa succede negli altri giorni “liberi”?
Quello che non ha senso è invece impuntarsi su una o l’altra idea senza avere aperture, senza volerne parlare, discutere e senza argomentare. Difendere acriticamente questa dieta o Longo (senza fare domande), così come osteggiarla e vederci il marcio in assoluto sono entrambi atteggiamenti poco scientifici e poco costruttivi.
Il problema è che viviamo in un mondo binario: bianco o nero, rosa o azzurro, con me o contro di me.
Credo che criticare, parlare, discutere sia giusto ma va fatto a ragion veduta e dopo essersi informati attentamente di ciò di cui vogliamo argomentare.
Ad esempio nell’articolo del Fatto il dott. Spisni pone una serie di domande, le cui risposte sono tutte nelle pagine del libro di Longo. Chiede: “..cosa dovrebbe succedere dopo i cinque giorni di digiuno?..Si riprende a mangiare normalmente?….”La dieta della longevità è la risposta, ovvero, legumi,verdure,olio di oliva,frutta secca,no proteine animali e due volte a settimana pesce.E’ proprio il contrario della non educazione alimentare e della dieta limitata ai cinque giorni di cui lamenta il dott. Spinsi.Gli studi del dott. Longo delineano uno stile di vita ben preciso, intervallato da alcune giornate di semidigiuno.
Inoltre il dott.Spinsi parla di persone obese e di cose dovrebbero mangiare dopo il digiuno. Walter Longo lo ha ripetuto più volte,il mima digiuno non è una dieta finalizzata a dimagrire ma a innescare una serie di processi di rigenerazione dell’organismo.
Per concludere sono sorpresa che un dottore paragoni la dieta Dukan alla mima digiuno (mi riferisco al periodo del digiuno) in quanto, la seconda si basa sull’esclusione delle proteine che in se come nutrienti accelerano i processi di crescita (IGF1), mentre la prima è basata proprio su tali tipi di nutrienti.
Per quanto riguarda il kit, anche secondo me sarebbe stato più opportuno fare delle linee guida aperte a tutti.
tutti medici in questi commenti -.-
Ebbene no, non siamo tutti medici, ma questo non vuole dire essere tarattati da incompetenti, a prescindere.
Io lavoro da 35 anni nel settore scinetifico degli alimenti, da libero professionista, e se sono ancora al lavoro qualche competenza in merito ce l’ho.
Molti dubbi nutro invece in che crede nella ” dieta preconfezionata” nel Kit di lunga vita quale metodo per il benessere.
La dieta è uno stile di vita , alimentazione compresa. (io comunque razzolo male)
E siccome Il dott. Longo è uno scienziato, deve per forza funzionare ?, ma era uno scinziato anche Di Bella e con delle intuizioni valide, peccato che l’insieme della cura non abbia funzionato ( sempre che uno non creda al complotto) .
E quante diete abbaimo visto ?
Atkins, Dukan, Scarsdale dissociata ,gruppo sanguigno ecc ecc . ( non voglio citare la tisanorreca) ebbene erano tutte, bene o male, legate al marketing o di un libro o di miracolosi prodotti o di una clinica della salute; ebbene sono passate tutte di moda, adesso è il momento di questa.
Questo è marketing, llibro, kit, apparizioni televisive e promozioni in genere; dubito molto che un’industria che ha speso fior di quattrini per allestire il kit faccia beneficienza, forse col provento del libro ( che genera cifre più basse ), ma non mi risultano industrie se non per fare businnes.
Tra due anni ci saremo dimenticati anche di questa e ne avremo in auge una nuova.
Mi associo al commento di Max. analisi perfetta.
Direi però che possiamo dubitare altrettando anche di qualsiasi azienda alimentate italiana o estera a questo punto. Dire che mangiare la mozzarella sia più sano che fare una dieta con un kit non è forse un’analisi parziale dei dati ?
Se ci mangiamo, anzi ci rifilano, il messaggio che mangiare la Nutella (giusto per fare un’esempio) o al macdonald sia buono e giusto, non è questa disinformazione alimentare ? Perchè questa viene tollerata nonostante ci siano tonnellate di studi che dimostrano il contrarii ed invece ci si accanisce contro chi sponsorizza uno stile alimentare che, a occhio e croce è sicuramente più sano che inbottirsi di cheeseburger ?
Io credo che sia invece una questione di concorrenza.
Quando arriva un nuovo operatore sul mercato, si tenda ad eliminarlo a cannonate, accusandolo di fare disinformazione.
Ma alla pubblicità del dentifricio con la raccomandazione della lega dei dentisti, voi ci credete davvero ?
Bho, ho solo detto la mia.