Dopo aver ottenuto risultati molto interessanti in Australia, Coca-Cola propone anche in Italia le nuove lattine rosse personalizzate. L’azienda ha scelto 150 nomi tra i più diffusi che saranno stampati sui contenitori al posto del logo. L’operazione interessa 350 milioni di lattine e di bottiglie grandi e piccole che dovrebbero coprire il fabbisogno estivo degli italiani. Oltre ai nomi più diffusi come Alessandra a Valentina, da Andrea a Stefano… È previsto anche un gruppo di bibite con parole familiari come: mamma, amico, il prof, la squadra e altri più divertenti come: il genio, la vip… Il prezzo non cambia. L’iniziativa che ha fatto registrare un incremento dell’11% delle vendite in Australia dovrebbe funzionare anche da noi.
In un mercato molto competitivo come quello dei soft drink la multinazionale americana ha deciso di affidarsi alla condivisione, al marketing virale, al passaparola attraverso il gioco delle lattine personalizzate.
Gli australiani hanno saputo di questa campagna promozionale grazie agli esperti del marketing che hanno creato strumenti adatti per condividere una bottiglia di Coca-Cola sia nel mondo virtuale sia in quello reale.
Nella fase iniziale ci si è affidati alla carta stampata e alla televisione riuscendo a raggiungere circa il 30% della popolazione australiana. Ma a fare la parte del leone sono stati i social network. La Coca-Cola ha inviato ad alcune celebrità australiane con un considerevole seguito su Facebook e Twitter, una bottiglia virtuale con il loro nome chiedendo di condividerla con il loro network di fan, che a loro volta, dopo averla personalizzata, la potevano condividere con i contatti e così via.
Oltre alle bottiglie con i 150 nomi, è stata data la possibilità ai consumatori di personalizzare nei centri commerciali, la propria lattina con un nome a piacimento, raggiungendo un totale di 378.000 stampe.
Il successo delle vendite ha avuto come conseguenza un incremento delle visite nella pagina della Coca-Cola dell’870% e anche il numero di fan è cresciuto di oltre il 40%. L’utilizzo delle nuove tecnologie e dei social network ha chiaramente l’obiettivo di coinvolgere i giovani e i risultati hanno premiato la multinazionale che dopo pochi mesi propone l’iniziativa anche in Italia.
Cosa succederà da noi non si sa ancora, ma lo schema dovrebbe essere simile, visto che l’azienda anticipa il nuovo gioco dell’estate: “ricercare la confezione di Coca-Cola personalizzata con il proprio nome o quello del miglior amico o del proprio amore… per condividere con “lui/lei” la bevanda …”
Le novità non sono però finite. Un comunicato della compagnia annuncia in modo solenne l’assunzione di nuovi impegni contro l’obesità in tutti i Paesi europei. Tra i punti salienti c’è la decisione di adottare “pratiche di marketing responsabile, per cui non effettuare attività promozionali nelle scuole primarie e secondarie e non acquistare spazi pubblicitari direttamente rivolti a un pubblico costituito per più del 35% da bambini al di sotto dei 12 anni”.
Non è la prima volta che Coca-Cola assume certi impegni. Il problema è che poi nella realtà porta avanti iniziative promozionali che di “marketing responsabile” hanno ben poco. Il Fatto Alimentare ha più volte segnalato le inaccettabili campagne pubblicitarie che invitano le mamme a dare a bambini la bibita a pasto e anche gli spot del cuoco Simone Rugiati che invita a bere Coca-Cola in ogni momento della giornata. Si tratta di messaggi censurati in modo severo dall’Istituto di autodisciplina pubblicitaria perchè hanno ben poco di responsabile sul piano nutrizionale.
Roberto La Pira (con la collaborazione di Alessandro Tarentini)
© Riproduzione riservata Foto: Coca-Cola
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza in test comparativi. Come free lance si è sempre occupato di tematiche alimentari.
…che dire dell’altra geniale iniziativa dell’adolescente “Nuovo Presidente della Coca cola” che invita le mamme a comprare la coca cola con 250ml in più, garantendo più felicità per tutti? è un chiaro incitamento a bere più bevande zuccherate in un Paese come l’Italia in cui il numero di obesi, soprattutto bambini, continua a crescere!!!
Maria Anna Tomaselli, dietista
Il problema dei ragazzi obesi in italia non e dovuto alle bevande zuccherate ma al fatto che i bambino se devono scegliere tra attività fisica o attività sedentaria i bambini preferiscono la sedentaria, magari mangiano schifezze davanti alla tv o con qualche videogioco…..