Andrea Ghiselli ricercatore dell’ex Inran, ora Crea Nutrizione, è il responsabile delle Linee guida per una sana alimentazione degli italiani e anche membro del Comitato scientifico di Aidepi (Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane che raccoglie marchi come Ferrero, Barilla, Bauli…).
I molti incarichi di Andrea Ghiselli
Il medico viene considerato un ‘portavoce’ ufficioso del principale dell’ente di ricerca sulla nutrizione (Crea Nut) alle dipendenze del Ministero delle Politiche agricole. La questione è che Ghiselli, pur essendo un ricercatore pagato da un ente pubblico, ha anche diverse consulenze e incarichi che lo hanno portato a lavorare a stretto contatto con l’industria alimentare. Per quanto riguarda la collaborazione con Aidepi il ricercatore è stato retribuito fino a 8 mesi fa, come precisato in un articolo sul Corriere.it (vedi foto sotto). Per capire meglio stiamo parlando delle aziende che hanno lanciato pochi giorni fa una campagna da 500 mila euro a favore dell’olio di palma su quotidiani come il Corriere della sera, La Repubblica, La Stampa, Il Resto del Carlino… In questo contesto risulta alquanto curioso che Ghiselli venga intervistato come unico nutrizionista in un articolo del Corriere.it sulla questione dell’olio tropicale ed esprima un parere tutto sommato positivo.
Secondo le informazioni che abbiamo raccolto è membro anche del Comitato scientifico di Assolatte (Associazione italiana lattiero casearia) e per la stessa associazione ha coordinato il periodico di notizie online L’attendibile scrivendo diversi articoli (l’ultima retribuzione risale al settembre 2014) e fa parte parte del comitato scientifico.
I rapporti di Andrea Ghiselli con l’industria
C’è di più, secondo quanto riportato in un’interrogazione presentata dall’onorevole Alessio Tacconi nel maggio 2014, Andrea Ghiselli ha avuto anche un rapporto di collaborazione con la Fondazione Danone. Questa partecipazione secondo quanto riportato in rete sul sito dell’Istituto Danone è ancora in essere. Non si tratta di una questione privata visto che il suo incarico all’interno del Crea Nut è di formulare un parere scientifico sull’olio di palma e di aggiornare le nuove Linee Guida per una sana alimentazione degli italiani 2015. Stiamo parlando del documento principale sul modo di alimentarsi degli italiani preso come modello di riferimento scientifico in tutte le diete e da tutti gli ospedali e dai dietisti oltre che dalle stesse aziende per definire i prodotti e i regimi alimentari. Per la cronaca va detto che il ricercatore ha fatto parte anche del gruppo di nutrizionisti che ha redatto l’edizione precedente.
È legittimo chiedersi quale affidabilità e quale indipendenza possa avere una persona che da anni collabora, dietro compenso, con le principali aziende del settore alimentare. In politica si parla di conflitto di interessi e lo stesso vale anche nel mondo scientifico. Per concludere, Andrea Ghiselli è anche coordinatore scientifico del sito Merendineitaliane.it (così almeno risulta dalla scheda sul sito). Si tratta di uno spazio finanziato dai principali produttori italiani di biscotti e merendine. A qualcuno tutto ciò può sembrare normale, a noi la questione risulta di una certa gravità.
Il conflitto di interessi
A Salvatore Parlato, commissario del Crea Nut e diretto superiore del ricercatore chiediamo se questi incarichi siano compatibili con l’articolo 26 del codice disciplinare in vigore nel suo istituto che vieta di “accettare, a qualsiasi titolo, compensi, regali o altre utilità in connessione con la prestazione lavorativa e di astenersi dal partecipare all’adozione di provvedimenti degli Enti che possano coinvolgere direttamente o indirettamente interessi propri“. Al commissario del Crea Nut chiediamo che vengano presi provvedimenti per eliminare eventuali conflitti di interessi. Sarebbe spiacevole scoprire che le nuove Linee Guida per una sana alimentazione degli italiani sono state redatte da ricercatori collegati ad aziende private.
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
Ghiselli chi? Quello che definiva pane e nutella un’OTTIMA colazione?
Vedi sul suo blog di nutrizione che ha sul corriere della sera
http://forum.corriere.it/nutrizione/05-07-2010/nutella-1578989.html
Adesso si capiscono tante cose….
Questione alla “Comma 22”: se l’industria vuol lavorare seriamente (anche) tutelando i consumatori (non fosse altro per il fatto che, se stanno bene, campano di più e acquistano di più 🙂 ) deve utilizzare scienziati “esterni” ovvero non strettamente dipendenti dall’industria stessa (nel senso che nella vita fanno SOLO quello).
Ma se uno scienziato collabora con l’industria allora diventa automaticamente “prezzolato” o almeno “inaffidabile” ?
E’ l’eterno dilemma tra “scienza pura” (fine a se stessa ?) e scienza “applicata” (invento qualcosa e poi qualcuno la sviluppa e vende)
Faccio ricerca nel campo alimentare e cerco di fare in modo che questa ricerca serva a tutti (nella pratica, migliorando i prodotti in commercio) o mi chiudo sdegnato nella mia torre di cattedre universitarie ?
Uno scienziato che vuole collaborare con le aziende non dovrebbe essere stipendiato da un Ministero né tanto meno fare il portavoce di un ente pubblico, nè tanto meno avere incarichi di responsabilità a livello nazionale. In ogni caso va forse dichiarato il conflitto di interessi !
Gli “scienziati” italiani per definizione sono universitari e per definizione gli universitari sono pagati dal Ministero
Caro Maurizio non si sta parlando di un professore universitario ma di un ricercatore che lavora in un ente “vigilato” dal MiPAAF. E comunque credo che per eliminare i conflitti di interesse basterebbe fare i consulenti Gratis in modo che se l’industria fa una cosa bene lo si può dire, se la fa male lo si può dire lo stesso senza dovere cambiare il proprio tenore di vita rinunciando ai soldi. Infine, il CREA (Ex-CRA) ha un regolamento interno, che si rifà anche al contratto nazionale della ricerca, per queste cose ed ha maglie molto strette e parla anche di “conflitto di interessi”….quindi basterebbe controllare se nel caso in questione il regolamento è stato applicato.
In attesa della risposta del commissario responsabile del Crea (che avrebbe dovuto essere immediata, almeno a tutela della credibilità’ dello stesso Andrea Ghiselli), mi sembra che la questione abbia un evidente rilievo generale.
Il fatto che questo pubblico funzionario sia il responsabile delle “Linee guida” per l’alimentazione (riferimento nazionale in materia, e non un qualche studio di settore) e nel contempo collabori con associazioni ed aziende alimentari apre molti interrogativi sulla sua indipendenza, inevitabilmente anche scientifica.
Per questo ritengo che il problema manifestato da questo incarico di livello nazionale vada oltre il rispetto del regolamento del Crea e richieda la risposta dei Ministri direttamente coinvolti (politiche agricole e salute).
A Roberto La Pira dico che non basta dichiarare il conflitto (anche potenziale) di interessi, ma che occorre impedirlo ex ante ed evitarlo in radice.