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alveari arnie scomparsa delle api moria alveare mieleIl Parlamento europeo ha approvato una risoluzione che chiede alla Commissione Ue e agli Stati membri più azioni per proteggere e sostenere il settore dell’apicoltura. La risoluzione ricorda l’importanza  per l’agricoltura dell’apicoltura e auspica l’aumento dei fondi per l’apicoltura e  il miglioramento della salute delle api e il divieto dell’uso di pesticidi nocivi la protezione delle popolazioni di insetti locali. Gli europarlamentari tra le criticità che  minacciano seriamente la capacità produttiva delle arnie ricordano: le malattie, l’agricoltura intensiva, l’esposizione a sostanze chimiche nocive, la perdita degli habitat naturali e le condizioni climatiche avverse stanno .

La risoluzione chiede anche azioni concrete contro le importazioni di miele contraffatto, che danneggia gli apicoltori europei, abbassando artificialmente i prezzi. Il miele è il terzo prodotto più contraffatto al mondo e, secondo le analisi dell’Ue, il 20% dei campioni rilevati nei controlli non rispetta gli standard europei sulla composizione. Alcuni prodotti contengono sciroppo di zucchero o usano miele raccolto in anticipo e disidratato artificialmente. La risoluzione del Parlamento europeo chiede misure per migliorare le procedure di analisi e intensificare i controlli, inasprendo le sanzioni per i truffatori e intervenendo sull’etichettatura, in modo di fare sapere  ai consumatori l’origine.

L’Unione europea è il secondo produttore di miele al mondo dopo la Cina. Ogni anno circa 600 mila apicoltori realizzano 250 mila tonnellate di miele usando 17 milioni di arnie. I Paesi più presenti sono: Romania, Spagna e Ungheria, ma la produzione non soddisfa la domanda interna per cui  nel 2016 l’Ue  ha importato circa 200 mila tonnellate, soprattutto dalla Cina.

Rispetto ai concorrenti, gli apicoltori europei affrontano costi di produzione elevati  e quindi le esportazioni  sono limitate. Nel 2016 un chilo di miele importato costava 2,23 €, mentre quello europeo esportato verso paesi terzi veniva venduto a oltre 5 €.

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ezio
ezio
17 Marzo 2018 14:00

Ennesimo problema economico delle nostre produzioni europee.
Come si spiega che praticamente tutte le nostre produzioni agroalimentari e manifatturiere costando molto di più di quasi tutte le altre produzioni mondiali (escludendo il Giappone, la Svizzera ed in qualche caso gli USA), non abbiamo non solo la capacità, ma nemmeno la volontà comunitaria di difenderci da paesi con livelli qualitativi, sicurezza, costi e tenore di vita molto lontani dai nostri?
Ha forse ragione ora Trump, come l’aveva nel passato l’ex ministro Tremonti, forti oppositori della globalizzazione commerciale selvaggia dei vasi comunicanti degli ultimi decenni?

luigi
luigi
Reply to  ezio
22 Marzo 2018 12:43

a mio modesto parere, i personaggi da te citati avevano ragione, quando si sono dichiarati contrari alla globalizzazione, perché il WTO è a tutto vantaggio delle multinazionali, dei potentati economico-finanziari, ed a scapito delle produzioni tipiche locali, direttamente collegate alle capacità di progresso ed autonomia delle popolazioni più disagiate, omologando e depauperando il patrimonio colturale e culturale ad esso collegato, nonché deresponsabilizzando e rallentando gli investimenti a valenza sociale a livello mondiale, allargando la forbice tra ricchezza e povertà in misura complessiva.

antonio
antonio
25 Marzo 2018 14:03

D’accordo sia con Enzo che Luigi,posso solo aggiungere che i tanto osteggiatii dazi doganali servono a compensare il Dumping sociale e ambientale che nessuno cita.
Per Dumping sociale intendo lo sfruttamento del lavoro minorile e non solo,l’uso di molte sotanza chimiche in Europa messe al bando da anni e in altri paesi ancora in uso,(dimostrato da analisi).Burocrazia e oneri in Europa a livelli ormai insostenibili.Controlli,sacrosanti,che in Italia sono assidui,.Provate ad aprire una qualsiasi attività,sopratutto in ambito alimentare e potrete verificare la fila dei vari enti preposti,NAS,repressione frodi,enti certificatori,forestale,vigili urbani,asur etc..:Molte aziende anche micro per non incorrere in errore si avvalgono di consulenti a vario titolo e competenze.
Tutto questo produce costi che ovviamente ricade sul prodotto quando è possibile,altrimenti erode il reddito e in ultima analisi sulla redditività dell’azienda e sulla sua sopravvivenza.

francesco caboni
5 Aprile 2018 21:02

Le api arricchiscono l’agricoltura e l’ambiente per un valore stimato in 14,2 milioni di euro ma la CE stessa distribuisce sul settore una manciata di euro e non protegge il miele europeo dalle contraffazioni Cinesi, questa risoluzione dimostra ancora una volta cosa si dovrebbe fare e che invece non si fa.