La britannica Food Standards Agency (FSA) ha pubblicato sul proprio sito una mappa aggiornata in tempo reale, che fornisce notizie sulle cause legali con sentenza definitiva, relative alla sicurezza alimentare. I dati provengono dalla stessa FSA e a titolo volontario dalle autorità locali di: Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord. La mappa indica il nome dell’impresa alimentare, l’indirizzo della località il tipo di violazione commessa.
Secondo la FSA, la condivisione delle informazioni può essere utile sia ai consumatori, sia alle imprese, quando devono scegliere i fornitori. Dal primo aprile ad oggi risultano i procedimenti conclusi sono stati 419, il 26% dei quali si riferisce alla pulizia dei locali e dei materiali. Le altre sentenze riguardano locali non adatti, mancanza della possibilità di lavarsi le mani, assenza di formazione sulla sicurezza alimentare e presenza di parassiti.
Sfruttando le nuove opportunità offerte dallo sviluppo tecnologico, la FSA, in collaborazione con il servizio sanitario nazionale britannico, monitora sistematicamente i post con hashtag del tipo #malato e #vomito su Twitter, per identificare possibili focolai d’infezione alimentare. Secondo Guy Poppy, direttore scientifico della FSA, in questo modo è possibile scoprire focolai d’infezione, come il norovirus, con un anticipo di due settimane rispetto ai tempi necessari al sistema sanitario per diffondere la notizia dell’allerta. Sapere in anticipo che in una determinata area si sta sviluppando un focolaio consente agli ospedali di prepararsi adeguatamente.
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c’è qualcosa del genere anche da noi?
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