La presenza di sesamo, o anche solo la possibilità di una contaminazione, dovrebbe essere sempre indicata in etichetta per evitare che le persone allergiche vadano incontro a reazioni anche gravi. E invece non sempre è così, almeno negli Stati Uniti, dove l’indicazione sarà obbligatoria solo a partire dal 2023.
Per dimostrare quanto ce ne sia bisogno negli USA, un gruppo di ricercatori ha eseguito un’indagine sul campo, chiedendo a 327 persone allergiche al sesamo in quali circostanze si erano verificate le crisi riferite, per un totale di 379 segnalazioni che avevano richiesto un ricovero o un intervento in emergenza in un caso su due. Quasi nel 70% delle reazioni c’era stata una crisi anafilattica, e nell’85% dei casi era successo a bambini, ed erano stati quindi i genitori a ricostruire il contatto con l’allergene.
L’analisi, pubblicata poi sugli Annals of Allergy, Asthma and Immunology, ha mostrato chiaramente che la maggior parte degli incidenti (il 63%) si era verificata in casa, dopo aver consumato alimenti che non erano stati ritenuti pericolosi, e dove non necessariamente sono presenti farmaci contro lo shock anafilattico. Solo l’11% delle reazioni è avvenuto al ristorante, il 5% in casa di amici e il 4% a scuola. Nel 99% dei casi la crisi era stata causata dall’ingestione di sesamo: evidentemente, il solo contatto è molto meno pericoloso. Ma il dato più interessante è quello sulle informazioni date ai consumatori: nel 56% dei casi, sulle confezioni degli alimenti non c’era alcuna indicazione relativa alla presenza dell’allergene.
Eppure il sesamo è sempre più utilizzato nei prodotti da forno, in molti cibo pronti e in moltissime spezie e aromatizzanti che, tuttavia, nei casi riscontrati dai ricercatori sono stati indicati con denominazioni generiche senza specificare quali fossero gli ingredienti, e quindi neppure gli allergeni. Secondo gli scienziati statunitensi è quindi necessario, come prevede la nuova normativa, che la presenza di sesamo sia indicata adeguatamente, per proteggere gli allergici dallo shock anafilattico e da reazioni del tutto impreviste e potenzialmente molto gravi. Va ricordato che in Italia e in Europa i principali allergeni, sesamo compreso, devono essere segnalati in etichetta già dal 2014.
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Giornalista scientifica