Il Fatto Alimentare ha confrontato il riso biologico proposto dalla catena di supermercati Carrefour con il riso fino ribe convenzionale con lo stesso marchio. Entrambe le confezioni sono prodotte dalla Riseria Vignola Giovanni S.p.A. che possiede 1.400 ettari di terreni di proprietà coltivati a riso e produce 50.000 tonnellate di alimenti trasformati l’anno a base di riso e altri cereali.
Abbiamo cercato di capire se esistono delle differenze tra il prodotto convenzionale e quello biologico di Carrefour.«L’origine della materia prima è la stessa – spiega Riseria Vignola- si tratta di riso 100% italiano. Per quello biologico l’azienda agricola sceglie determinate varietà che possono cambiare in funzione della composizione del terreno, dell’andamento climatico e del periodo di semina (precoce, media, tardiva). L’obiettivo è utilizzare le varietà più adatta all’ambiente e al clima in modo di ottenere ad esempio un chicco che si macchia meno. Per quanto riguarda i parametri critici come le rotture, le gessature, le striature rosse ecc., entrambi i prodotti risultano al di sotto dei limiti di legge. Il riso biologico Carrefour costa il 50% di più: 2,79 €/kg rispetto a 1,89 €/kg del convenzionale (prezzi rilevati a Salò – Brescia).
Il prezzo del riso biologico Carrefour (2,79 €/kg) rispetto a quello convenzionale è in alcuni casi attenuata per via delle promozioni, mentre risulta conveniente se confrontato con il riso convenzionale delle marche più note. Per esempio, al Simply di Brescia abbiamo rilevato il riso Gallo ChicchiRicchi e Scotti Oro Classico a 2,99 €/kg, Nell’ambito del riso convenzionale sugli scaffali però si trova anche il marchio Principe a 1,89 €/kg.
Se però si fa in confronto con il riso con il marchio di altre catene di supermercati il riso ribe fino Despar si trova a 1,39 €/kg, mentre il riso Simply a 1,65 €/kg, mentre le varianti biologiche costano circa doppio (2,90 €/kg Despar e 3,30 €/kg Simply).
credo che questo articolo manchi completamente il punto.
comprando un alimento biologico io non mi aspetto proprietà nutrizionali (intese quelle riportate nella tabella nutrizionale da voi riportata) particolarmente differenti da un riso non biologico.
per definizione stessa di biologico, sono altre caratteristiche che li differenziano e che dovrebbero giustificare la differenza di prezzo. Ma in questo articolo non ve ne è menzione.
le tecniche di agricoltura biologica prevedono di rispettare tutta una serie di legislazioni che regolano ad esempio l’uso di sostanze chimiche, pesticidi, fitofarmaci…e tantissimo altro. ciò però non viene riportato nelle tabelle nutrizionali. Ma nemmeno in questo articolo.
Condivido quanto detto da Martina. La scelta di cibo biologico e’ legata alla consapevolezza di non danneggiare l’ambiente e se’ stessi, non a insignificanti differenze nelle tabelle nutrizionali, standardizzate oltretutto sulle coltivazioni che fanno uso di chimica.
Che senso ha questo articolo? Come fate a mettere a confronto un prodotto biologico e uno convenzionale menzionando parametri come prezzo e proprietà nutrizionali? E’ chiaro a tutti che il prodotto biologico costa di più e le caratteristiche nutrizionali non cambiano. Più che altro, visto quello che sta succedendo con il riso biologico, ci dovremmo chiedere quali sono le differenze produttive dei due prodotti, cosa viene fatto in più o in meno al biologico per giustificarne un prezzo quasi raddoppiato? Vi prego almeno voi del Fatto Alimentare non mi cadete in queste banalità solo per riempire una pagina….
Diamo per scontato che il prodotto biologico deve costare di più ed è giusto che sia così.Però sottolineiamo nel testo che il riso bio Carrefour può costare lo stesso prezzo di quello convenzionale di marca.
Mi hanno sempre convinto poco i prodotti bio di carrefour. Per esempio il miele di acacia, quello bio e quello non bio hanno lo stesso prezzo e la stessa provenienza, est europa, un po’ strano no?
Io il miele di acacia cerco di comprarlo sempre di origine Ungherese. Purtroppo la maggioranza dei consumatori non sa che quello è il migliore, e quindi i produttori mascherano l’informazione dicendo “miele di provenienza europea”.
Nel bio come nel convenzionale non è una novità che prodotti importati da paesi dell’est in generale ed anche asiatici, costino meno dei nostri nazionali e di quelli europei, con pochissime eccezioni.
Quindi non è raro che un prodotto bio d’importazione, possa costare meno dell’equivalente convenzionale nostrano, salvo il ricarico del commerciante finale.
Riso bio o non bio…..dipende molto anche da dove sono ubicate le risaie…..è impossibile coltivare un campo di riso e dichiararlo bio se si è circondati da risaie e altri campi dove di usano prodotti chimici…..l’acqua e l’aria portano tutto in giro…..
Forse riescono a fare bio le risaie più a nord, quelle che ricevono l’acqua più pulita dai monti!
Stesso discorso x il miele….avevte pensato che le api non hanno confine….forse meglio preferire miele di montagna dove l’inquinamento per fortuna è minore….ma anche la produzione a causa del clima più rigido (per esempio quest’anno la produzione del miele di acacia è stata davvero molto bassa a causa delle condizioni meteo avverse)
vorrei segnalare un riso bio integrale a € 1,99/kg presso la catena di supermercati MD Discount