È dedicato al riso Arborio, ingrediente principe di tanti risotti, l’ultimo test di Altroconsumo. L’associazione dei consumatori ha messo alla prova 20 marchi sia in laboratorio, alla ricerca di difetti e metalli pesanti, che in cucina, per verificare la tenuta in cottura e il grado di mantecatura. Non poteva mancare anche una prova d’assaggio, a cui hanno partecipato sia un gruppo di consumatori che un panel di chef.
Il test di Altroconsumo
Tutti promossi i campioni sottoposti al test, con oltre la metà dei prodotti (11 su 20) che viene giudicato di buona qualità. A dividersi la prima posizione sono, a sorpresa, il riso Panigada e il riso Mondella della catena di discount MD, che si aggiudica anche il titolo di “miglior acquisto” del test. Il riso Arborio a marchio Panigada è risultato privo di difetti ed è piaciuto molto all’assaggio, soprattutto agli chef, così come il riso di MD che spicca per la tenuta in cottura.
Nel test di Altroconsumo, tra i marchi che ricevono un buon punteggio si classificano i risi di quattro supermercati (Esselunga Bio, Coop, Conad e Carrefour) e l’unico Igp analizzato, il Grandi Riso Delta del Po. Nella seconda parte della classifica, quella dedicata ai risi di qualità media, troviamo invece marchi famosi, come Scotti e Gallo, che se la cavano male alla prova della cottura e della mantecatura, ma anche Alce Nero Bio e il classico per risotti di Curtiriso, che non sono stati particolarmente apprezzati dagli chef.
È davvero riso Arborio?
Tuttavia, c’è un dato curioso che emerge dal test, su 20 marchi si riso Arborio esaminati, soltanto uno risulta essere “vero Arborio”, il Grandi Riso Delta del Po Igp. Gli altri 19 appartengono, invece, alla varietà Volano. Non si tratta di una frode, però: fin dagli anni ’50 la legge italiana consente di raggruppare sotto il nome di famose varietà di riso come l’Arborio anche tipologie meno conosciute, ma simili per caratteristiche e usi in cucina. Esistono, infatti, apposite tabelle che elencano quali varietà di riso possono essere etichettate come “Arborio” o “Carnaroli”.
Per quanto riguarda le analisi di laboratorio, in nessuno dei campioni analizzati sono stati riscontrati particolari difetti e neppure livelli preoccupanti di metalli pesanti. Nel test sono stati cercati cadmio e arsenico, che tendono ad accumularsi nel riso. Entrambi i metalli sono presenti in quantità ampiamente inferiori ai limiti di legge. Il campione con i livelli più alti di metalli pesanti, ma sempre al di sotto del consentito, è il riso Gli Aironi, mentre il riso Arborio a marchio Campanini è quello con la quantità inferiore rilevata.
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Salve vorrei sapere se i metalli si riscontrano anche in altre tipologie di riso o se riguarda solo la qualita’ descritta.
grazie