Commessa di un supermercato sistema/mette i prezzi a frutta e verdura nel reparto ortofrutta

Nel primo trimestre del 2024, su 100 € che gli italiani hanno destinato alla spesa alimentare, otto sono stati spesi per la frutta e 11 per gli ortaggi (Rapporto Ismea sui consumi degli italiani 2°/2024). Una quantità che incide in modo importante sul carrello, e con dinamiche poco prevedibili.

I prezzi dell’ortofrutta dipendono da molti fattori

I prezzi di frutta e ortaggi, infatti, variano nel corso dell’anno e dipendono da numerosi fattori come, innanzitutto, la stagione, poi le condizioni meteorologiche (che sempre più spesso comprendono eventi estremi), il costo dei carburanti per il trasporto, quello dell’energia per la lavorazione e lo stoccaggio, ma anche gli accordi fra i produttori e la grande distribuzione, che rimane il principale canale di acquisto.

Le rilevazioni dell’Osservatorio prezzi e tariffe, oltre alle fluttuazioni legate alla stagione, mostrano ampie variazioni in base alle località, ma anche importanti differenze fra prezzo minimo e massimo, nella stessa città. 

Il caso delle nettarine

Se per esempio andiamo a vedere il prezzo medio al consumo delle pesche nettarine nel mese di luglio 2024, vediamo che a Milano è pari a 3,40 €/kg, a Roma 3,11 e a Napoli si ferma a 2,12 €/kg. Ma le differenze non mancano nemmeno rimanendo nella stessa città e la forbice di prezzo per stessa varietà di pesche, a Milano, va da un minimo di 2,25 a un massimo di 6,90 €/kg.

Frutta estiva assortita: albicocche, fragole, mirtilli e pesche nettarine
Il prezzo delle pesche nettarine varia molto a livello geografico, ma anche all’interno di una singola città

La differenza, nell’esperienza di ognuno di noi, può dipendere da tanti aspetti, non ultimo la localizzazione e lo ‘stile’ del punto vendita in cui si fanno gli acquisti. Questa rilevazione non ci permette di sapere se fra le pesche da 2,25 €/kg (che comunque è un prezzo più alto di quello medio a Napoli) e quelle vendute a un prezzo che è circa il triplo ci siano importanti differenze di qualità… ma la categoria merceologica è la stessa.

E quello dei pomodori ciliegini

Lo stesso accade, per esempio, per i pomodori ciliegini rossi a grappolo: il prezzo medio al consumo è pari a 5,21 €/kg a Milano, 3,91 a Roma e a 3,09 Napoli. La forbice di prezzo, a Milano, va da 2,52 a 7,9 €/kg. Anche in questo caso i pomodori più cari costano più del triplo rispetto ai più convenienti. Rimanendo sugli ortaggi estivi, i cetrioli hanno prezzi più uniformi: si spendono in media 1,72 €/kg a Milano, 1,82 a Roma e a 1,7 Napoli. La forbice di prezzo, però, sulla piazza di Milano, va da un minimo di 1 a un massimo di 4,9 €/kg.

Sappiamo bene che la qualità di prodotti freschi, come questi ortofrutticoli, può variare notevolmente, però è difficile immaginare una giustificazione oggettiva per un prezzo massimo pari a cinque volte il minimo, parlando di un ortaggio ‘umile’ come il cetriolo.

I prezzi corrispondono alla qualità?

Anche se il supermercato rimane il canale privilegiato per gli acquisti di frutta e ortaggi, sono tanti i consumatori che si lamentano del rapporto qualità/prezzo di questi punti vendita, rispetto ai mercati e all’acquisto diretto dai produttori. Spesso, infatti, i prodotti ortofrutticoli al supermercato sono più costosi e meno saporiti, anche perché le catene devono garantire una fornitura completa e costante di prodotti deperibili. Frutta e ortaggi devono essere raccolti, stoccati, refrigerati, spesso confezionati e trasportati. Tutti passaggi che incidono sul prezzo finale, in modo che difficilmente possiamo comprendere fino in fondo. 

Cetrioli in una ciotola
I cetrioli hanno prezzi più uniformi, rispetto a pesche e pomodorini

Così, se confrontiamo i prezzi al consumo con quelli all’origine, cioè all’uscita dall’azienda agricola, le differenze sono sempre molto importanti.

Secondo i dati dell’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (Ismea), il prezzo medio, all’origine, delle pesche nettarine, in luglio era 0,89 €/kg, che arriva alle casse di un supermercato milanese quasi triplicato. Per i pomodori ciliegini il prezzo medio all’origine, nello stesso periodo, era pari a 1,03 €/kg e per i cetrioli 0,46 €/kg. Il prezzo dei cetrioli, quindi passa da 0,46 a 1,72, più che triplicato, mentre per i pomodori ciliegini, che passano da 1,03 a 5,21, è necessario moltiplicare per cinque. 

Quali sono i fattori che incidono maggiormente sui prezzi al consumo? È una domanda che rimane senza risposta. È difficile, per chi fa la spesa, comprendere e valutare i diversi passaggi della filiera: per fare questo sarebbe necessario un prezzo ‘trasparente’, dal quale siamo ben lontani.

© Riproduzione riservata Foto: Fotolia, Depositphotos

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