paesaggio vigneti Toscana

pomodoro

L’origine dei prodotti alimentari ha assunto notevole rilevanza con lo sviluppo del mercato globale. La tendenza è distinguere i prodotti di origine italiana non solo per il gusto ma anche per l’idea di genuinità che ne deriva. Siccome il nostro paese presenta realtà regionali molto variegate – basta solo ricordare il  numero elevatissimo di prodotti tipici, Dop, Igp e Stg – la tendenza è quella di  valorizzare l’origine locale della materia prima e il  processo produttivo. Anche l’industria alimentare asseconda questo desiderio, evidenziando sulle etichette l’indicazione della regione di origine della materia prima per rendere  più “familiare” il prodotto industriale. Lo spot pubblicitario del pomodoro Petti è un buon esempio. La storia è incentrata sulla “toscanità” del prodotto: è toscano il protagonista, è toscana anche l’espressione “Petti ci garba!” e anche l’etichetta riporta in più parti questa peculiarità: “100% pomodoro toscano”, “Solo pomodoro toscano lavorato a bassa temperatura…” “il pomodoro al centro”.

In Italia sono note da sempre due grandi aree di produzione del pomodoro destinato alle conserve: la Pianura Padana e le regioni del sud. Ora emerge anche la Toscana che, probabilmente da sempre coltiva su una parte del territorio il pomodoro.

origine
Petti ha incentrato il marketing sull’origine toscana del prodotto

Petti propone un’ampia gamma di conserve che spazia sino al biologico. Per verificare come si posiziona sullo scaffale abbiamo preso in considerazione la passata extrafine “Il delicato”. Non è biologica ma è “prodotto da agricoltura integrata”, e sugli scaffali dei supermercati si  colloca a fianco di altre marche. Petti è considerato un “premium price”, ossia un prodotto che nella sua categoria merceologica propone il prezzo più alto. Attualmente in promozione, l’acquisto risulta competitivo poiché il prezzo è dimezzato: da 1,50 euro a 75 centesimi.

Oltre la “toscanità” che contraddistingue il prodotto, Petti descrive la lavorazione  a bassa temperatura con “Sale Iodato Protetto PreSal per proteggere la salute”. Presal è un marchio di Caber,  frutto di un progetto di ricerca dell’Università di Bologna che garantisce la presenza dello iodio  nel pomodoro anche dopo la cottura.  Il pomodoro è anche certificato dalla Regione Toscana con il marchio Agriqualità che garantisce sulla provenienza della materia prima (coltivata prevalentemente in Val di Cornia, Val di Chiana, nel Grossetano, in Maremma e nelle campagne senesi e pisane). Un’altra indicazione riportata nella tabella nutrizionale (scritta in caratteri minuscoli), è il contenuto di Licopene, carotenoide, dalle proprietà antiossidanti, peraltro presente in tutte le passate di pomodoro.

In conclusione: la passata Petti si colloca tra i prodotti di qualità per alcuni elementi come la produzione da agricoltura integrata, l’uso di sale iodato, il controllo sull’origine della materia prima, la lavorazione a bassa temperatura. Ne consegue un prezzo   superiore del 16% rispetto a Cirio e  altri leader di mercato (Mutti, De Cecco), del 66% a quello della marca d’insegna Carrefour e 3 volte superiore rispetto alla passata di pomodoro più economica in vendita sullo scaffale (primo prezzo). La “toscanità” in sé non ha un valore specifico nell’ambito del pomodoro o per lo meno non l’ha avuta fino a quando Petti ha deciso che era il momento di evidenziare  questo aspetto.

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L. Pazzaglia
L. Pazzaglia
3 Marzo 2017 08:41

Ma che benefici si cono a cuocere il pomodoro a bassa temperatura? Tutto quello che ho letto fino ad adesso dice che cottura ad alta temperatura rende piu’ Lycopene assorbibile dal corpo.

Cioe’ aprezzo la novita ma mi il perche’ mi lascia preplessa. Poi, anche se il pomodoro e’ cotto a “bassa” temperatura devono comunque poi sterelizzare le confezioni per renderle stabili a temperatura d’ambiente!

Ciao,

L

davide
davide
Reply to  L. Pazzaglia
6 Marzo 2017 05:27

è che nel 2017 fa figo dire “cotto a bassa temperatura” only marketing

L. Pazzaglia
L. Pazzaglia
3 Marzo 2017 08:42
angelo chiavazzo
angelo chiavazzo
7 Marzo 2017 13:37

Qualcuno è in grado di spiegare perchè la passata Cirio dichiara i carboidrati 6.3 e zuccheri 4.4, mentre l’altra 4.3 e 4.3 rispettivamente. I valori degli altri nutrienti, infatti, fanno attribuire ai prodotti lo stesso grado di “concentrazione” ovvero, la medesima quantità di pomodoro fresco utilizzato! I carboidrati, nel pomodoro, sono rappresentati da glucosio, fruttosio e tracce di saccarosio che sono “zuccheri”; sarebbe interessante, comprendere, la Cirio, oltre a questi zuccheri, da chi è rappresentata la differenza tra 6.3 e 4.4.
in attesa di commenti, cordialmente saluto.

Giada
Giada
9 Marzo 2017 15:45

La qualità si paga. Io uso Petti bio da un paio di anni e mi trovo benissimo. Qualità e sicurezza. Ce ne fossero di prodotti così.

marco
marco
9 Marzo 2017 22:20

sarei curioso di sapere dove sono localizzate le produzioni di pomodori Cirio e De Cecco (perlomeno quelle in cui si dichiara 100% italiano)

Dani
Dani
9 Marzo 2017 23:36

Ottimo prodotto, una spanna avanti i soliti noti

Costante
Costante
10 Marzo 2017 17:51

La differenza nel tenore in carboidrati si spiega nella mancanza di concentrazione (°Brix inferiore =minor quantità di pomodoro o comunque tipo di pomodoro a bassa concentrazione zuccherina) nel pomodoro Petti che peraltro costa di più. Quanto al trattamento a “bassa temperatura” bisognerebbe che la Petti specificasse un parametro analitico oggettivo di giudizio per poterlo dimostrare. Tra l’altro, trattandosi di una “passata” è sicuramente ottenuta con metodo “Hot Break = scottatura del pomodoro intero in flusso di pomodoro bollente al fine di scollare la buccia dalla polpa e denaturazione del’enzima pectinesterasi che liqueferebbe la polpa trasformandola in “succo”,cosa che si pratica nel “cold break”, mentre la passata rimane densa in ragione della mancata azione enzimatica) Quanto alla “lotta integrata” è giusta, a mio personale parere meglio del “bio”, ma è praticata ormai in tutte le coltivazioni di pomodoro Italiane (ad esempio se ci sono le muffe in campo, rilevate analiticamente, si fa il trattamento con antifungino seguito da tempo di carenza prima del raccolto, altrimenti no).
La “qualità diversa”, poi va stabilito secondo parametri oggettivi se migliore, è dovuta alla varietà di pomodoro diversa.

Marina
Marina
Reply to  Costante
18 Marzo 2017 12:10

Caro Costante, visto che Mutti sta dalle parti tue e che tu sei uno tra i massimi cultori della qualità, forse mi puoi confermare se è vero, come spero, che la passata Mutti è un prodotto eccellente. Grazie

Marina
Marina
10 Marzo 2017 18:49

Per me Mutti .. sta un bel pezzo avanti a tutti! Costa un po’, ma spesso fa belle promozioni (anche a 0,68 euro) e si possono fare scorte. Resa ottimale e sapore fantastico, anche tal quale: prendetelo come aperitivo arricchito con un po’ di aceto balsamico e una spruzzata di pepe verde (o curry o curcuma). Buon appetito!

Costante
Costante
Reply to  Marina
27 Marzo 2017 20:06

Per me, che ho partecipato alla nascita di POMI’, e penso di conoscere abbastanza il pomodoro la passata Mutti è un prodotto eccellente, come anche la polpa, e soprattutto ha una buona costanza di qualità. Quanto alla tracciabilità di filiera non è un grande sforzo nel caso del pomodoro come è prodotto oggi.