“Piovono pietre”, come direbbe Ken Loach, sui Ministri per la Semplificazione e quello della Salute, accusati dalle testate nazionali e locali di avere dimenticato di caricare sull’Arca di Noè la legge 283/62 (quella che punisce i venditori di alimenti sudici o mal conservati) prima che il diluvio universale della semplificazione legislativa avesse luogo. Ma questa notizia è completamente FALSA!
L’ amministrazione sanitaria ha invece avuto lo scrupolo di considerare per tempo sia la legge 283/1962, sia le successive che ad essa hanno apportato modifiche.
Basta dare un’occhiata agli atti parlamentari per trovare conferma della determinazione del nostro Ministero della Salute: ecco qui uno stralcio del dossier dell’Ufficio Studi del Senato sullo “schema di decreto legislativo recante: Disposizioni legislative statali anteriori al 1° gennaio 1970 di cui si ritiene indispensabile la permanenza in vigore” (dossier n. 169 dell’ottobre 2009):
– circa l’assenza della legge 283/1962 dalla lista delle normative da mantenere in vigore “non risulta in elenco la legge modificata, che risulta vigente. Tuttavia, la documentazione del Ministero rileva che quest’ultima legge è compresa nell’elenco degli atti relativi ai settori esclusi.”
– nella parte relativa ai “settori esclusi” dalle abrogazioni: “Il Ministero consiglia il mantenimento del presente provvedimento [la legge 283/1962, ndr], poiché reca disciplina sanitaria degli alimenti e delle bevande. In quanto modifica di testo unico, il provvedimento non dovrebbe comunque essere inserito nell’allegato I rientrando nei settori esclusi.”
La legge-delega per la semplificazione ha infatti inserito quali “membri di diritto dell’Arca di Noè” tutte le normative di natura codicistica: “rimangono in vigore […] ogni altro testo normativo che rechi nell’epigrafe l’indicazione codice o testo unico” (legge 246/05, art. 14, comma 17, lettera “a”).
E la legge 30.4.1962 n. 283 è appunto una di queste, recando il titolo,: “Modifica degli artt. 242, 243, 247, 250 e 262 del testo unico delle leggi sanitarie approvato con R.D. 27 luglio 1934, n. 1265: Disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande”.
E’ ora lecito attendersi una pioggia di rettifiche, dopo una lapidazione mediatica che confonde i cittadini- consumatori con notizie-patacca che squalificano pregiate fonti d’informazione. Forse è il caso anche di porgere le scuse e ringraziare l’Amministrazione Sanitaria per la rete di garanzia sulla sicurezza degli alimenti che primeggia a livello europeo.
Dario Dongo
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