Pasta pesticidi
Le analisi su quindici campioni di pasta hanno dato ottimi risultati: nessun residuo di pesticidi

A distanza di due anni, la rivista Bon à savoir e la Radiotelevisione svizzera RTS hanno ripetuto le analisi su quindici campioni di pasta biologica e convenzionale, acquistati in grandi supermercati e discount della Svizzera francese (Aldi, Lidl, Coop, Manor e Denner), per verificare l’eventuale presenza di residui chimici, prendendo in considerazione circa 350 insetticidi, fungicidi, acaricidi, erbicidi, metaboliti e nematocidi. Nel marzo 2014, le analisi avevano individuato la presenza di residui di pesticidi in sette campioni di pasta su quindici (quattro marche italiane e tre svizzere), seppur in quantità inferiore ai limiti di legge. Le analisi ripetute oggi non hanno riscontrato residui chimici in nessuna delle quindici confezioni di pasta, le stesse di due anni fa: M-Budget, M-Classic, Agnesi, Migros, Coop Naturaplan, De Cecco, Garofalo, Barilla Integrale, Combino, Reggano, Barilla, La Pasta di Flavio, Prix Garantie, Qualité&Prix, Denner. In entrambi i casi, le analisi sono state condotte dal Dipartimento dei consumatori e degli affari veterinari del Cantone di Ginevra.

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I produttori di pasta comprano grano da diversi fornitori che utilizzano pesticidi in modo differente

Aldi, Lidl e Denner spiegano che questa differenza dei risultati può essere dovuta anche al fatto che due anni fa sono intervenuti presso i produttori di pasta, affinché le tracce di residui di pesticidi fossero eliminate. Coop, invece, non sa spiegare la differenza tra le analisi di quest’anno e quelle del 2014. Interpellato dalla rivista Bon à savoir, il chimico cantonale di Ginevra, Patrick Edder, che ha seguito entrambe le analisi, spiega che questa differenza non è indicativa, perché i risultati possono variare da campione a campione. I  produttori comprano grano da diversi fornitori che utilizzano pesticidi in modo diverso. Ripetendo le analisi tra un paio di settimane, con campioni di pasta contenenti materie prime provenienti da altri fornitori, le analisi potrebbero mostrare nuovamente la presenza di residui di pesticidi. In ogni caso, il livello dei residui trovati due anni fa era molto basso, in alcuni casi appena sopra la soglia di rilevabilità, ed è possibile che quest’anno i residui fossero presenti, ma non rilevabili.

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fabrizio quaranta
fabrizio quaranta
19 Aprile 2016 13:39

Nessuna “sorpresa”: la pasta , il grano duro sono prodotti sani, protagonisti della ricchezza multifunzionale del territorio centro meridionale (Veri INCANTI paesaggistici TURISTICO-CULTURALI di cui non si apprezza il “VERO” protagonista – Val d’Orcia, Marche, Irpinia, Lucania, Tavoliere, Sicilia) e vero passaporto di bontà e benessere del Made in Italy, di cui beneficia l’intera nazione, anche se un po’ meno proprio quegli agricoltori protagonisti che lo producono (visti i prezzi irrisori).

Il grano duro soprattutto al Sud viene prodotto inevitabilmente a “basso input” con scarso ricorso alla chimica (e cmq lontano dalla raccolta: al max vengono fatti diserbi, praticamente mai trattamenti insetticidi o fungicidi) proprio per non far lievitare costi che facilmente supererebbero i ricavi. E cmq NULLA nei circa
100 000 ha biologici (record mondiale).

Le metodiche e la strumentazione di rilevamento si sono (fortunatamente) molto affinate ed evidenziano positivi in quantità infinitesimali che non hanno NESSUNA PERICOLOSITA’, altrimenti, se si vuole far “caciara”, si può trovare tutto . Basti pensare alla micotossina DON con limite europeo di 1750 ppb, riscontrabile già con una presenza di 18 ppb. Ma i funghi tossigeni ci saranno , ahimè, sempre anche nelle colture più sane. Un grano con ppb <100 sarà un ottimo, buonissima base per prodotti anche per i minori di 3 anni, figuriamoci per gli adulti, a meno di forzate strumentalizzazioni a dir poco scorrette ) .

Malgrado non sia tanto di moda parlar BENE, e in controtendenza con la follia autodistruttrice tanto in voga nel nostro Paese

ricordo che la Pasta è uno degli alimenti più sani ed equilibrati nella composizione di alimenti nutritivi:

Energia 350kcal/100g
principalmente carboidrati COMPLESSI – amido 70% di cui zuccheri solo 3.5%
Buon livello di proteine (da 12 a 15%) ad un costo unitario fra i più bassi al mondo
Pochi grassi (2%, di cui saturi solo 0.4%).
Fibre 3%
Vitamine gruppo B (B1)
Sali minerali (K).

E' altamente digeribile.
Ha un grande potere saziante, permettendo pasti completi appaganti con quantità non eccessive .
L'alimento forse in assoluto più economico, inarrivabile il rapporto qualità nutrizionale/prezzo.
A basso INDICE GLICEMICO (non tutti lo sanno, che sia detto FORTE E CHIARO !)
Base di gusto fondamentalmente neutro per piatti di grande gusto ad esaltare le diverse tradizioni locali, generalmente cmq poco grassi, soprattutto se confrontati con il dilagante "fast food".
Facile e prolungata conservabilità senza catena del freddo.
Ottimi standard della qualità igienico-sanitaria nel tempo
Principale ambasciatrice del Made in Italy con consumi crescenti nel mondo non solo occidentale e trainanti altri prodotti e il desiderio di visita.
Grano duro, tra le poche specie che può valorizzare territori caldo -aridi del Sud-Isole di problematica alternativa colturale e candidati all'abbandono e successivo dissesto idrogeologico, costosissimo per tutti .

ALT all'autoflagellazione neomistica e colpevolizzante sul cibo quando invece è semplicemente sano, in assoluto e per il territorio.