Il divieto di tutti i pesticidi appartenenti alla famiglia dei neonicotinoidi, ritenuti responsabili della moria di api, deciso dal parlamento francese nella primavera 2016 e che entrerà in vigore nel settembre 2018 (con possibilità di deroghe fino al 2020), ha provocato uno scontro all’interno del governo transalpino tra i ministri dell’Agricoltura e della Transizione ecologica, costringendo il primo ministro Edouard Philippe a intervenire con un arbitrato, in base al quale il governo assicura che non metterà mano a una revisione della legge del 2016.
Tutto è nato da un documento confidenziale relativo a una riunione interministeriale svelato da BMFTV, in cui si afferma che il divieto francese dei neonicotinoidi va oltre quanto previsto dalla regolamentazione europea e non è conforme alla procedura Ue di approvazione delle sostanze attive. Una posizione fatta propria dal ministro dell’Agricoltura, Stéphane Travert, secondo il quale la legge francese del 2016 “non è conforme al diritto europeo”. “Vogliamo poter beneficiare di un certo numero di prodotti non ancora definiti pericolosi, per i quali non esistono articoli sostitutivi”, ha aggiunto il ministro dell’Agricoltura, nominato da poche ore, dopo le dimissioni del suo predecessore.
Immediata la replica del ministro della Transizione ecologica, Nicolas Hulot, che ha fatto sapere che “i divieti sui neonicotinoidi e sulla diffusione aerea non saranno tolti”. A questo punto è intervenuto il Primo ministro Philippe, che ha diffuso un comunicato, in cui chiarisce che nella riunione interministeriale, cui faceva riferimento il documento di BMFTV, era stato deciso di non rivedere la legge del 2016, su cui la Commissione Ue ha fatto alcune osservazioni, in merito alle quali le autorità francesi stanno lavorando con quelle di Bruxelles.
Nel 2013, l’Unione europea ha deciso severe restrizioni all’utilizzo di tre pesticidi neonicotinoidi: thiamethoxam, clothianidin e imidacloprid. Il bando, però, non copre tutti gli impieghi né tutte le colture. Ad esempio, sono permessi l’uso in serra e l’applicazione spray nei frutteti dopo la fioritura. Nell’agosto 2016, l’Efsa ha confermato che questi tre prodotti rappresentano un rischio per le api, se usati come spray fogliari, segnalando anche una grave mancanza di informazioni sugli impatti che potrebbero avere su altri impollinatori, sottolineando che “non è stato possibile completare la valutazione dei rischi a causa della mancanza di dati”. L’Efsa aveva annunciato un aggiornamento delle proprie valutazioni in merito ai rischi per le api di questi tre neonicotinoidi, entro gennaio 2017, per valutarne anche le criticità nell’impiego per la concia delle sementi e sotto forma di granuli, cosa non ancora avvenuta.
Nel gennaio 2016, l’Agenzia nazionale francese per la sicurezza alimentare (Anses) ha fatto una propria valutazione scientifica, giungendo a conclusioni più severe e cioè alla proposta di estendere le restrizioni di queste sostanze anche agli utilizzi attualmente consentiti, riesaminando la sicurezza anche dei due neonicotinoidi non ancora soggetti a restrizioni. Entro la fine del 2017, l’Anses dovrebbe fornire la propria valutazione sui potenziali effetti di questi pesticidi sulla salute umana.
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